venerdì 2 luglio 2010

Politi critica l'idea del nuovo dicastero affidato a Mons. Fisichella perchè la "missione pastorale" spetta ai vescovi del luogo

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Beh...visto il disastro fatto da molti vescovi e conferenze episcopali...
E' un po' cio' che e' avvenuto per le norme sugli abusi: dopo gli insabbiamenti e i giochetti fatti dai vescovi locali, nel 2001 (E SOLO DAL 2001), la Santa Sede ha deciso di prendere in mano la situazione. Il concetto e' chiaro...
Il Papa non sconfessa il card. Ratzinger ma, diventato Pontefice, ha potuto toccare con mano e da un altro punto di vista dove siamo andati a finire con i vescovi in lotta fra loro e i catechismi pericolosi
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15 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella,
ma perche' non chiamano te a fare la giornalista al posto di Politi? Almeno tu sulle cose ci ragioni.

Raffaella ha detto...

Perche' qui non rispondo ad alcun editore e sono libera come l'aria :-)
R.

Anonimo ha detto...

Ma perché Politi non si occupa di cose che gli competono?

Oramai cani e porci credono di poter fare il lavoro del Papa...

Politi datti all'ippica!

Jacu

Maria R. ha detto...

Raffaella, infatti la soluzione migliore sarebbe di essere contemporaneamente proprietari, editori e giornalisti :D

Cmq, sull'articolo, direi che è puramente un pretesto battagliare sull'ipotetico cambio di pensiero circa gli organismi vaticani.
Se una cosa serve, serve. E quindi, va anche creata, se non esiste.

Quanto al tuo commento, lo quoto in pieno.
Certo, chi vorrà alzare la testa (fra i vescovi) lo farà lo stesso, ma si spera che il nuovo dicastero abbia anche delle misure a propria disposizione, da applicare in caso di "faccio di testa mia".

Anonimo ha detto...

Inoltre, i vescovi europei sono refrattari a evangelizzare. Troppo politicamente scorretto. Mica hanno il coraggio di farsi azzannare dai media, loro.
Alessia

massimo ha detto...

di cosa ha paura Politi?

Anonimo ha detto...

Politi è sempicemente fazioso e disonesto, Massimo. Inoltre, ha gioco facile perché i risultati dell'azione di Mons. Fisichella si potranno apprezzare solo tra un paio di decenni, a voler essere ottimisti. Di questa situazione possiamo dir grazie all'ermeneutica della discontinuità e rottura postconciliare tanto dilinegntemente praticata dai signori vescovi.
Alessia

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Politi si meraviglia che il papa faccia il papa? Io spero che il Santo Padre dia anche direttive severe per i seminari e indichi precisamente autori da studiare, insegnanti e altro e mandi a spasso i cattolici adulti, pieni di tante parole, ma privi di fede!
Poi preparare bene i seminaristi all'apologetica e, per questo, far leggere i libri dei vari mancuso, augias, cacciari, .... e altri (che non nomino perchè, giustamente, solo il papa può strigliare i cardinali!!!)per imparare a renderne evidente la malafede e la vacuità.
Santo Padre, buon lavoro!
A lode di Dio

Anonimo ha detto...

Politi non è d'accordo? Peccato, non accetti la veste di vescovo!!!

gemma ha detto...

pensavo peggio..è un solito condensato di celibato sacerdotale, coppie di fatto e leggi sul fine vita, temi tutti tanto cari a Politi. Ignora completamente la parola fede o il senso del credere oggi, così come insinua la sensazione che facendo sposare i preti la gente in occidente crederebbe di più. Per favore, non confondiamo la fede col consenso mediatico, anche perchè non è che il modernizzato mondo prtotestante stia vivendo una primavera di conversioni, a parte i consensi, appunto.
Riguardo ai vescovi del luogo, mi pare che talvolta siano solo riusciti a frammentare la dottrina cristiana in tante piccole correnti locali, spesso più o meno distanti dal magistero pietrino. E questo ha creato l'ennesima breccia per la secolarizzazione.
Se poi Politi critica, è un segno in più che il timone si sta allontanando dalla rotta della protestantizzazione

euge ha detto...

Condivido al 100% gemma!

Fabiola ha detto...

Bene. Dopo la solennità dei Santi Pietro e Paolo, i "nuovi" falsi amici del Papa si stanno rivelando per quel che sono sempre stati: "vecchi" arnesi di un "cristianesimo" in disfacimento, cioè senza popolo e senza speranza. Certo hanno dalla loro il sistema mass-mediatico e qualche fumoso "intellettuale" laico o para-cattolico. Hanno scoperto, con disappunto, che il Papa intende fare il Papa, senza chiedere la linea a loro. E non trovano di meglio che provare a mettere Ratzinger contro Benedetto o viceversa, dimenticandosi e provando a far dimenticare quanto fossero in disaccordo livoroso con quel Ratzinger, che sottolineando la responsabilità personale dei Vescovi denunciava il rischio di una "collegialità" deresponsabilizzante delle conferenze episcopali.
Bene. Anche in questo caso Ratzinger aveva ragione: certe conferenze episcopali sono diventate grovigli di vipere intente a far fuori i confratelli sgraditi.
Comunque, nell'articolo di Politi si legge, in filigrana, il fastidio per una Chiesa che intende stare nello spazio pubblico e non ritirarsi, in penitente silenzio, nelle sacristie. Una chiesa "ruiniana", insomma, per usare il gergo dello stesso Politi, che usa l'aggettivo "ruiniano" come fosse un insulto.

Anonimo ha detto...

Amici cari, quello che dice Politi non fa proprio testo.

massimo ha detto...

Alessia dici bene,ma forse Politi è irritato dalla scelta stessa.
forse ha letto l'ultimo libro scritto da fisichello: " identità dissoluta" dove fisichella dimostra di aver le idee chiare sui mali dell'europa e l'identità degli europei,in molti punti il libro coincide de svolge argomentazioni e analisi che già Benedetto XVI avevano sviluppato e individuato come importanti e da affrontare,appunto forse il nostro giornalista è un pò irritato,teme qualcosa una fra tutte(vedi la lettera del papa a bertone e i commenti comparsi sui giornali)che il Papa governa.....la nave và,anche fra le tempeste......

Anonimo ha detto...

I cattocomunisti temono che il nuovo dicastero, se adeguatamente "coperto dal Papa" possa essere un grimaldello utile a scassare l'autereferenzialità delle curie locali che sempre più agiscono come vicesindaci inauguratori piuttosto che come pastori.
Mazzarino