sabato 7 agosto 2010

Dio è vivo la Chiesa no, il freddo Economist scruta il declino cattolico (Il Foglio)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Alessia.
Clark afferma che la lettera del Papa agli Irlandesi e' arrivata tardi perche' la chiesa di quella nazione aveva problemi da anni. Domanda: perche' le anime belle, comprese quelle dei giornalisti ed editorialisti, non hanno parlato prima? Perche' hanno aspettato cosi' tanto tempo? Non si potevano fare inchieste prima? Quante domande, le solite, e mai nessuna risposta. Io ne ho una semplice semplice: i media avrebbero agito come hanno fatto negli ultimi anni se fosse stato eletto un altro Papa?
Nel suo articolo l'Economist e' costretto a confrontarsi con la fioritura dei gruppi tradizionalisti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

se la lettera del papa è arrivata tardi, è arrivata tardi anche se i giornalisti si sono comportati male.
io mi occuperei solo di spiegare perchè quella lettera non è arrivata tardi e lascerei perdere le pagliuzze negli occhi altrui.

Raffaella ha detto...

Lo scandalo dei preti pedofili in Irlanda scoppio' in tutta la sua dimensione nel 2009. La lettera del Papa e' del 2010.
Non mi pare sia arrivata tardi...
Se qualcuno pensa che i problemi della chiesa irlandese risalgano ad anni ed anni fa, si preoccupi di fornire le prove e di spiegare perche' nessuno ne abbia mai parlato.
R.

Anonimo ha detto...

http://www.irishtimes.com/newspaper/ireland/2010/0410/1224268047495.html

questo ha fatto parecchio scalpore all'epoca e ha dato inizio a parecchie indagini interne.
Per la cattolicissima (all'epoca) irlanda e' stato uno shock tremendo e ha portato ad una situazione di disprezzo verso preti & chiesa ben prima della lettera di B16.

Raffaella ha detto...

E dal 1998 al 2009 nessuno ha chiesto un intervento?
C'e' inoltre da ricordare che gia' nel 2006, ad un anno dalla sua elezione, Benedetto XVI prese una posizione fortissima (purtroppo i vescovi irlandesi fecero orecchi da mercante, salvo lodevoli eccezioni):

http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2009/03/il-papa-ai-vescovi-irlandesi-sui-preti.html

gemma ha detto...

al di là dei ritardi e dei media, è innegabile che errori in ambito clericale sono stati commessi. E questo è sicuramente un'aggravante per l'allontanamento dei fedeli. Ma certe analisi saranno serie solo quando terranno conto del fatto che l'emorragia di fedeli, iniziativa già molto tempo fa, quando gli scandali non erano così evidenti, non è conseguenza solo di questo e nemmeno delle mancate aperture al mondo. In queste analisi, spesso anglosassoni, non ci si ricorda mai che la crisi della chiesa non riguarda solo quella cattolica romana. Certo, il declino quando è cattolico fa gongolare, ma non si capisce come mai le crisi delle altre chiese, anglicana, luterana, non vengano mai analizzate con la stessa solerzia. Perchè per esempio i protestanti fuggono anch'essi? Eppure la loro dottrina è aperta e soggetta a libera interpretazione, i pastori dialoganti e appartenenti a tutti i sessi. Personalmente rifletterei un pò di più sul fatto che quando si cerca Dio, non è che si senta tanto il bisogno di vedere il suo santuario riempito dalle contraddizioni e dalle mode del mondo
E che la fede in Gesù Cristo, se c'è ed è reale e non legata ad uno stato d'animo momentaneo, resiste anche ai Borgia

Anonimo ha detto...

E' forse a Econe la miglior risposta all'Economist?

Chi vivrà, vedrà.

Anonimo ha detto...

Ma cose volete che siano le conventi cole anglicane e luterane rispetto alla pretesa di essere la sola vera Chiesa che ha quella cattolica romana. Quando anche questa sarà un fenomeno folcloristico come quelle la lasceranno in pace, anzi sarà un patrimonio dell'umanità perennemente ringiovanita dalle cellule embrionali. Eufemia