martedì 31 agosto 2010

Il Vaticano non ha paragonato l'Olocausto all'espulsione dei rom francesi. Errore di traduzione delle dichiarazioni di mons. Marchetto

Clicca qui per leggere il commento di Zenit.
Se la Santa Sede fosse intervenuta subito a PRETENDERE una rettifica, le cose sarebbero state diverse, ma che cosa pretendiamo da chi, da mesi, non inserisce la traduzione in tedesco dei testi del Papa? Sciatteria si aggiunge a sciatteria.
I.Media ha segnalato immediatamente l'errore. Chi di dovere doveva svegliarsi
.

5 commenti:

mariateresa ha detto...

buongiorno cara. Hai ragione , sono sciatti.Chissà se si son resi conto di essere messi alla berlina da giorni su questo blog.O se fanno nannina tra un wurstsel e un krapfen.

Anonimo ha detto...

Sciatti o calcolatori? O peggio!
Il Papa, oltre che di un nuovo Ratzinger, avrebbe bisogno anche di una occhiuta suor Pascalina con tanto di fucile spianato agitato sotto il naso della segreteria di stato.
Alessia

domenico ha detto...

ok, ma il primo a dover chiedere o meglio a pretendere una rettifica è proprio Marchetto... se non lo fa con la dovuta sollecitudine significa che quell'errore di traduzione non lo disturba più di tanto...
provocatoriamente potrei dire: senza quell'errore avrebbe avuto tanti titoli sui giornali?

Anonimo ha detto...

Il primo annuncio dell'agenzia conteneva alcuni lemmi che sul piano logico risultato incompatibili (perché strutturalmente differenti) con la "seconda versione"; probabilmente non si è trattato solo di aver scambiato (da parte dell'Agenzia) un verbo al passato con uno al presente; ma probabilmente si è trattato di una "rettifica" della precedente affermazione, fatta per salvare il salvabile, dopo averne compreso lìinsostenibile portata.
Tutti o quasi, su questo blog, e Raffaella compresa, sostengono a spada tratta la tesi dell'errore di traduzione; sarà! ma ho non pochi dubbi, anche perché all'agenzia ci saranno pure degli "incolti", ma la chiarezza logica e lessicale della lingua francese è da tutti ammirata. Un tempo, la lingua francese, era la lingua della diplomazia, proprio per la sua chiarezza di rappresentazione dei contenuti.
Dunque non sono troppo convinto dell'errore di traduzione. Mi auguro di sbagliare e in tal caso mi scuso con Mons. Marchetto.

Raffaella ha detto...

Il testo originale e' sul blog.
R.