mercoledì 6 ottobre 2010

I vertici della FSSPX "Rischio di compromessi nei colloqui dottrinali? Ubbie da sedevacantisti!" (Messainlatino)

Clicca qui per leggere la notizia riportata sul blog degli amici di Messainlatino.

3 commenti:

Ben ha detto...

Un mese fa P. Scalese (http://querculanus.blogspot.com/2010/09/lesperienza-della-tradizione.html) proponeva, per appianare le difficoltà con la FSSPX, di non chiedere loro la "accettazione" del Concilio - cosa che a mio parere non sarebbe poi una pretesa così strana ed eccessiva - ma di limitarsi a chieder loro una professione di fede, ai sensi del Can. 833. Ebbene, questa professione include le due formule seguenti:

1) Credo pure con ferma fede tutto ciò che è contenuto nella parola di Dio scritta o trasmessa e che la Chiesa, sia con giudizio solenne sia con magistero ordinario e universale, propone a credere come divinamente rivelato.

2) Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell'intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice o il collegio episcopale propongono quando esercitano il loro magistero autentico, sebbene non intendano proclamarli con atto definitivo».

Nel leggere questa intervista mi convinco sempre di più che non sarebbero disponibili nemmeno a questa professione di fede.
Vi sembra che il tono di questa intervista possa far sperare in una prossima riconciliazione?
Secondo me la FSSPX si è messa fuori dalla Chiesa e ci si sente ottimamente. San Pio X prega per noi...

Flavio Ezio ha detto...

Per Ben:
il problema è che la Fraternità è rimasta fedele alla Chiesa mentre gran parte di essa ha deragliato dai binari ed è fuori da se stessa...anzi è in un binario morto.
Solo Papa Benedetto ha provato veramente a rimetterla in situ...ma quanta guerra!

Ben ha detto...

La Chiesa è fuori da sè stessa? Un po' originale come concetto...