domenica 27 dicembre 2009
Aggressione al Papa, Santa Sede: protezione adeguata. Su Susanna Maiolo deciderà il tribunale vaticano (Izzo)
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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
PAPA AGGREDITO: S. SEDE, PROTEZIONE ADEGUATA, SU MAIOLO DECIDERA' NOSTRO TRIBUNALE
(AGI) - CdV, 26 dic.
(di Salvatore Izzo)
Susanna Maiolo, la giovane italo-svizzera che la notte di Natale ha causato la caduta del Papa (e indirettamente quella del card. Roger Etchegaray, ottantasettennne vice decano del Collegio Cardinalizio che si e' rotto il femore destro e domani sara' operato al Gemelli) "rimane sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio e il caso rimane sotto la competenza della magistratura vaticana".
Lo ha precisato oggi pomeriggio il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, spiegando che "il Promotore di giustizia nei prossimi giorni dovra' prendere in considerazione i rapporti dei medici e della gendarmeria vaticana, e alla luce di essi valutare gli eventuali successivi passi da compiere".
Il promotore di giustizia della Citta' del Vaticano e' il prof. Nicola Picardi, mentre il presidente del Tribunale Vaticano e' il prof. Giuseppe Dalla Torre, che in un'intervista ha gia' anticipato un orientamento all'acquisizione della documentazione medica che comprova l'instabilita' mentale della giovane, che gia' l'anno scorso aveva tentato di avvicinarsi al Pontefcie saltando le transenne. Proprio il fatto che la ragazza sia, per cosi' dire, recidiva suscita inquietudine in molti osservatori. Ma padre Lombardi non e' d'accordo con chi teme che la vita del Santo Padre non sia adeguatamente protetta: "una sicurezza totale allontanerebbe il Papa dal popolo e questo non sarebbe bene ne' per il Papa ne' per il popolo", ha affermato il portavoce vaticano, sottolineando che l'apparato di protezione del Pontefice la notte di Natale era efficiente. "Non e' possibile controllare i documenti di tutti i fedeli, ne' schedarli, ma tutti passano nel metal detektor", ha spiegato infatti Lombardi, confermando che la giovane Susanna Maiolo anche a Natale dell'anno scorso aveva tentato di avvicinarsi al Papa nelle stesse circostanze.
In quell'occasione era stata bloccata dagli agenti e allontanata, senza che ci fossero conseguenze.
L'altra sera invece, quando era appena iniziata la processione di ingresso della messa di mezzanotte in San Pietro, ha saltato la transenna e ha strattonato le vesti del Pontefice facendolo cadere in terra, nonostante fosse stata immediatamente bloccata dal capo della vigilanza vaticana Domenico Giani, che era proprio accanto al Papa.
Ai suoi ordini , in Basilica c'erano una cinquantina di gendarmi vaticani piu' un trentina di uomini della Guardia Svizzera. Collaborano con loro gli uomini dell'Ispettorato della Polizia di Stato presso la Santa Sede e cosi' i controlli sono doppi, all'esterno della Basilica ci sono dei metal detector: la polizia italiana procede con verifiche molto serie e capillari e la Gendarmeria procede poi con un secondo filtro.
Piu' di questo, forse, non era possibile fare: l'essenziale - del resto - e' che la donna non era armata.
"Susanna Maiolo, di 25 anni, di cittadinanza italiana e svizzera - sono le parole del primo comunicato vaticano - ha superato la transenna e, nonostante l'intervento della sicurezza, e' riuscita a raggiungere il Santo Padre e ad afferrarne il pallio, facendogli perdere l'equilibrio e facendolo scivolare a terra". "Il Papa - continua la nota - ha potuto prontamente rialzarsi e riprendere il cammino e tutta la celebrazione si e' svolta senza alcun altro problema". Purtroppo nel trambusto, "il cardinale Etchegaray e' caduto, riportando la frattura del collo del femore. E' stato ricoverato al Policlinico Gemelli, le sue condizioni sono buone, ma dovra' essere sottoposto a operazione nei prossimi giorni". La Maiolo, assicura il testo, "non era armata, ma manifesta segni di squilibrio psichico, ed e' stata ricoverata in una struttura sanitaria, per essere sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio".
"Non volevo fare del male al Santo Padre ne' a nessuno, volevo solo salutare il Papa", ha detto la giovane 25enne al personale che la ha accolta all'ospedale Santo Spirito dove e' stata portata dagli uomini della Gendarmeria Vaticana prima di essere trasferita in una struttura protetta fuori Roma. Poi, probabilmente la Maiolo tornera' in Svizzera, dove, secondo quanto si e' appreso ha gia' trascorso 18 mesi presso la struttura psichiatrica 'Wohngruppe- Kanzler' di Frauenfeld, cittadina nel cantone Turgovia.
Da parte sua, padre Lombardi ha espresso una valutazione del tutto personale ma certamente in linea con la sensibilita' umanitaria che ispirera' anche i giudici vaticani: "nel suo caso, il problema non e' punire, e' curare". In ospedale per un po' se ne restera' anche il card. Etchegaray che i sanitari stanno preparando in queste ore all'intervento - che non ha carattere di urgenza - con le opportune terapie. Nel pomeriggio di ieri ha ricevuto la visita del segretario del pontefice, mons. George Gaenswein, dell'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Zanardi Landi, del decano del collegio cardinalizio cardinale Angelo Sodano e del fondatore della Comunita' di Sant'Egidio Andrea Riccardi. "Le condizioni generali del porporato sono buone, e i medici provvedono a verificare che siano tali da procedere alla operazione che avverra', a quanto oggi tutto lascia prevedere domani mattina, domenica 27. Se tutto si svolgera' come previsto - aggiunge - la Sala Stampa vaticana rilascera' il comunicato medico sui risultati dell'operazione verso la fine della mattinata". "I visitatori - ha concluso il portavoce vaticano - testimoniano la serenita' e l'ottimo morale del cardinale, che offre le sue preghiere per il Papa e attende con ottimismo l'intervento chirurgico". Con un semplice spavento se l'e' cavata invece un altro anziano cardinale francese, il presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Cultura, Paul Poupard. Nella Basilica di San Pietro, dopo l'aggressione, ha commentato in un'intervista, "il Papa ha mostrato una straordinaria padronanza di se'. Se non lo avessimo visto cadere, dal prosieguo del rito mai si sarebbe dedotto quel che era accaduto".
All'improvviso, ha raccontato, "ho sentito un grido, mi sono voltato e ho visto una persona che saltava. Mi sono girato - ha detto - e ho visto che rimettevano la mitra al Papa. Dopo l'incidente, ha aggiunto, "ho raddoppiato le preghiere" per il Pontefice. "Gliel'ho detto e lui mi ha ringraziato. Ci ha salutato uno ad uno pacatamente, tranquillamente", ha rivelato il cardinale francese. A quanto si e' appreso, dopo la messa di mezzanotte, il Pontefice ha partecipato a un breve momento di festa con i suoi collaboratori, davanti a un panettone.
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