sabato 26 dicembre 2009
Il Papa parla con Napolitano, poi chiede clima di intesa per l'Italia (Izzo)
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Il Papa: "La testimonianza di Stefano, come quella dei martiri cristiani, indica ai nostri contemporanei spesso distratti e disorientati, su chi debbano porre la propria fiducia per dar senso alla vita. Il martire, infatti, è colui che muore con la certezza di sapersi amato da Dio e, nulla anteponendo all’amore di Cristo, sa di aver scelto la parte migliore" (Angelus)
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Il card. Etchegaray di buon umore, operazione nei prossimi giorni (Apcom)
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SANTA MESSA DI NATALE E MESSAGGIO URBI ET ORBI: VIDEO INTEGRALI SU BENEDICT XVI.TV
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Maiolo trasferita in struttura ospedaliera fuori Roma
Reazioni a caldo e commenti sui blog: «Che paura veder cadere il Papa» (Corriere)
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Padre Lombardi: non c'è assolutamente preoccupazione per il Pontefice (Apcom)
Il Messaggio natalizio del Papa: la Chiesa non teme di offrire, anche tra attacchi e persecuzioni, il Bambino Gesù, mistero di amore e di luce (R.V.)
Il Papa in piena forma nonostante l'aggressione. Da San Pietro il suo Messaggio (Apcom)
MESSAGGIO URBI ET ORBI DI PAPA BENEDETTO XVI (25 DICEMBRE 2009)
Papa spintonato, indaga la gendarmeria. TSO per la donna che ha aggredito Benedetto XVI (Fiorenza Sarzanini)
AGGRESSIONE AL PAPA: COMUNICATO DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE
Il Papa sta bene, oggi la benedizione Urbi et Orbi (Marinella Bandini)
Paura a San Pietro: Benedetto XVI spinto, cade ma sta bene
Che paura, ragazzi! Il Papa è stato spinto a terra durante la processione di ingresso. Una preghiera per il card. Etchegaray
Cittadina svizzera la donna che ha aggredito il Papa
Il Papa aggredito alla Messa di Natale (La Stampa)
Il Papa spintonato, cade e si rialza. Fermata una donna. In ospedale il card. Etchegaray (Ansa)
Il Papa: "La nostra maniera di pensare ed agire, la mentalità del mondo odierno, la gamma delle nostre varie esperienze sono adatte a ridurre la sensibilità per Dio, a renderci “privi di orecchio musicale” per Lui. E tuttavia in ogni anima è presente, in modo nascosto o aperto, l’attesa di Dio, la capacità di incontrarlo. Per ottenere questa vigilanza, questo svegliarsi all’essenziale, vogliamo pregare, per noi stessi e per gli altri, per quelli che sembrano essere “privi di questo orecchio musicale” e nei quali, tuttavia, è vivo il desiderio che Dio si manifesti" (Omelia nella Notte Santa)
Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
PAPA: PARLA CON NAPOLITANO, POI CHIEDE CLIMA INTESA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 dic.
L'aggressione subita da Benedetto XVI in San Pietro la notte di Natale e' stata occasione di un colloquio telefonico tra il Papa e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che dopo la caduta provocata dalla giovane italo-svizzera aveva espresso al Pontefice "affettuosa solidarieta'". Benedetto XVI, che non ha subito alcuna conseguenza dallo spiacevole episodio, ha voluto chiamare ieri al telefono il Capo dello Stato per ringraziarlo. I contenuti del colloquio non sono noti nel dettaglio, ma significativamente oggi, dopo la preghiera dell'Angelus, Ratzinger ha chiesto per l'Italia "quel clima di intesa e di comunione che tanto giova al bene comune".
"Rivolgo- ha detto ai circa 20 mila presenti in piazza San Pietro nonostante la pioggia - il mio cordiale saluto a voi pellegrini di lingua italiana ed auguro che la sosta di questi giorni presso il presepio per ammirare Maria e Giuseppe accanto al Bambino, possa suscitare in tutti un rinnovato impegno di amore vicendevole e di reciproca comprensione, affinche' all'interno delle famiglie e dell'intera Nazione si viva quel clima di intesa e di comunione che tanto giova al bene comune".
"La nascita di Cristo rechi in ciascuno nuova speranza e susciti generoso impegno per la concorde costruzione di una societa' piu' giusta e solidale", era stato invece l'augurio di Natale che il Papa, come e' tradizione, aveva rivolto ieri al nostro Paese pronunciando gli auguri di Natale in varie lingue. "Contemplando la povera e umile grotta di Betlemme, le famiglie e le comunita' imparino - aveva detto ancora nell'augurio in italiano - uno stile di vita semplice, trasparente e accogliente, ricco di gesti di amore e di perdono". In italiano, all'Angelus di oggi, il Pontefice ha ricordato poi che "nell'accoglienza e nell'amore verso i poveri, la Chiesa ci indica una delle vie privilegiate per vivere il Vangelo e testimoniare agli uomini in modo credibile il Regno di Dio che viene", ha detto ancora il Pontefice all'Angelus di oggi. Benedetto XVI, che domani pranzera' alla mensa della Comunita' di Sant'Egidio con i senza tetto, gli indigenti e gli immigrati assistiti quotidianamente dai volontari nella struttura di via
Dandolo in Trastevere, ha collegato il dovere della solidarieta' con la missione dei diaconi nella Chiesa Antica, tra i quali c'era Santo Stefano, che prima di diventare anche il primo martire, "facendosi servo dei poveri per amore di Cristo, entra progressivamente in piena sintonia con Lui e lo segue fino al dono supremo di se'".
In coerenza con questa tradizione, "davanti all'esodo di quanti migrano dalla loro terra e sono spinti lontano dalla fame, dall'intolleranza o dal degrado ambientale, la Chiesa e' una presenza che chiama all'accoglienza", aveva detto anche nel Messaggio di Natale.
Dalla Loggia della Basilica di San Pietro, affacciato su una piazza San Pietro gremita da oltre 60 mila fedeli il Papa aveva ricordato che la Chiesa annuncia ovunque il Vangelo di Cristo nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l'indifferenza, talvolta ostile, che - anzi - le consentono di condividere la sorte del suo Maestro e Signore". "In Europa e in America settentrionale, la Chiesa - sono ancora le parole del Messaggio - sprona a superare la mentalita' egoista e tecnicista, a promuovere il bene comune ed a rispettare le persone piu' deboli, a cominciare da quelle non ancora nate".
Ha invocato pace per tutte le aree del mondo dove popolazioni inermi sono ferite da guerre e violenze". In mondovisione dal Pontefice anche l'invito agli abitanti della Terra Santa "ad abbandonare ogni logica di violenza e di vendetta e ad impegnarsi con rinnovato vigore e generosita' nel cammino verso una convivenza pacifica" e un pensiero "alla tribolata situazione in Iraq" e al "piccolo gregge di cristiani"
che vive in questa regione e "talvolta soffre violenze e ingiustizie ma e' sempre proteso a dare il proprio contributo all'edificazione della convivenza civile contraria alla logica dello scontro e del rifiuto del vicino".
Non e' mancato un riferimento alla Chiesa che opera "in Sri Lanka, nella Penisola coreana e nelle Filippine, come pure in altre terre asiatiche, quale lievito di riconciliazione e di pace". Quindi il Papa ha guardato verso l'Africa. "Nel Continente africano non cessa di alzare la voce verso Dio per implorare la fine di ogni sopruso nella Repubblica Democratica del Congo; invita i cittadini della Guinea e del Niger al rispetto dei diritti di ogni persona ed al dialogo; a quelli del Madagascar chiede di superare le divisioni interne e di accogliersi reciprocamente". L'invito del Pontefice e' stato per tutti "alla speranza, nonostante i drammi, le prove e le difficolta' che continuano ad affliggerli". "La Chiesa - ha assicurato - non ha paura, anche nelle situazioni piu' difficili, nelle persecuzioni e negli attacchi, perche' la sua forza e' il Bambino Gesu'".
"Il gesto inconsulto di cui e' stato oggetto il Santo Padre, provvidenzialmente senza gravi conseguenze, spinge i Vescovi italiani a rinnovare affettuosa vicinanza a Benedetto XVI, il cui magistero di amore e di verita' guida e sostiene la Chiesa e costituisce un punto di riferimento per la societa' civile, come e' accaduto di comprendere anche in questa ricorrenza del Santo Natale", affermano da parte loro i vescovi italiani in una nota della presidenza della Cei a firma del card. Angelo Bagnasco. "Assicuriamo - aggiungono - la preghiera di tutte le comunita' ecclesiali affinche' il Papa possa continuare a svolgere con serenita' la sua missione di Padre e di Pastore per il bene di tutti e di ciascuno".
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