martedì 29 dicembre 2009

Oggi probabilmente andrebbe così..."Trovato neonato in una stalla. La polizia e i servizi sociali indagano". "Arrestati un falegname ed una minorenne"


Su segnalazione di una carissimo amico del blog leggiamo questo "racconto"...per riflettere!
R.

25 dicembre 2009

"Trovato neonato in una stalla - La polizia e i servizi sociali indagano" "Arrestati un falegname ed una minorenne"

BETLEMME, GIUDEA

L'allarme è scattato nelle prime ore del mattino, grazie alla segnalazione di un comune cittadino che aveva scoperto una famiglia di extracomunitari accampata in una stalla.
Al loro arrivo gli agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad un neonato avvolto in uno scialle e depositato in una mangiatoia dalla madre, in condizioni sanitarie deprecabili, tale Maria H. di Nazareth, appena quattordicenne. Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire la madre e il bambino sui mezzi blindati delle forze dell'ordine, un uomo, successivamente identificato come Giuseppe H. di Nazareth, ha opposto resistenza, spalleggiato da alcuni pastori e tre stranieri presenti sul posto. Sia Giuseppe H. che i tre stranieri, risultati sprovvisti di documenti di identificazione e permesso di soggiorno, sono stati tratti in arresto.
Il Ministero degli Interni e la Guardia di Finanza stanno indagando per scoprire il Paese di provenienza dei tre clandestini. Secondo fonti di polizia i tre potrebbero infatti essere degli spacciatori internazionali, dato che erano in possesso di un ingente quantitativo d'oro e di sostanze presumibilmente illecite.
Nel corso del primo interrogatorio in questura gli arrestati hanno riferito di agire in nome di Dio, per cui non si escludono legami con Al Quaeda.
Le sostanze chimiche rinvenute sono state inviate al laboratorio per le analisi. La polizia mantiene uno stretto riserbo sul luogo in cui è stato portato il neonato. Si prevedono indagini lunghe e difficili.
Un breve comunicato stampa dei servizi sociali, diffuso in mattinata, si limita a rilevare che il padre del bambino è un adulto di mezza età, mentre la madre è ancora adolescente. Gli operatori si sono messi in contatto con le autorità di Nazareth per scoprire quale sia il rapporto tra i due. Nel frattempo, Maria H. è stata ricoverata presso l'ospedale di Betlemme e sottoposta a visite cliniche e psichiatriche.
Sul suo capo pende l'accusa di maltrattamento e tentativo di abbandono di minore. Gli inquirenti nutrono dubbi sullo stato di salute mentale della donna, che afferma di essere ancora vergine e di aver partorito il figlio di Dio. Il primario del reparto di Igiene mentale ha dichiarato oggi in conferenza stampa: "Non sta certo a me dire alla gente a cosa deve credere, ma se le convinzioni di una persona mettono a repentaglio - come in questo caso - la vita di un neonato, allora la persona in questione rappresenta un rischio sociale. Il fatto che sul posto siano state rinvenute sostanze stupefacenti non migliora certo il quadro. Sono comunque certo che, se sottoposte ad adeguata terapia per un paio di anni, le persone coinvolte - compresi i tre trafficanti di droga - potranno tornare ad inserirsi a pieno titolo nella società." Pochi minuti fa si è sparsa la voce che anche i contadini presenti nella stalla potrebbero essere consumatori abituali di droghe.
Pare infatti che affermino di essere stati costretti a recarsi nella stalla da un uomo molto alto con una lunga veste bianca e due ali sulla schiena (!), il quale avrebbe loro imposto di festeggiare il neonato. Un portavoce della sezione antidroga della questura ha così commentato: "Gli effetti delle droghe a volte sono imprevedibili, ma si tratta senz'altro della scusa più assurda che io abbia mai sentito da parte di tossicodipendenti."

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo in tempi difficili e dobbiamo difenderci

Anonimo ha detto...

Questo bellissimo, amaro racconto dimostra che se Gesù nascesse oggi, Lui e al Sua Famiglia sarebbero costretti a fuggire a gambe levate, come da Erode 2000 anni fa. Solo che l'Erode odierno è molto più subdolo.
Alessia

incontentabile ha detto...

posso dirlo? a me, così, a pelle, non è piaciuto più di tanto. Non chiedetemi perché, è solo la prima, superficialissima impressione. Forse, rileggendo meglio, mi ricrederò prestissimo.

Anonimo ha detto...

Mi sono fatto un sacco di risate a leggere questo racconto..

Ma a vostro avviso non è un pochino blasfemo/dissacrante?

Giovanni ha detto...

Cara Alessia, cosa sarebbe avvenuto se l'Egitto di 2009 anni fa avesse avuto le attuali leggi italiane in materia di immigrazione?
Mettiamo il caso: una famiglia normale composta di padre, madre e un bimbo neonato arrivano alla frontiera.

Provegono da un paese giuridicamente avanzato, in cui non c'è fame, nè guerra, nè persecuzione. Uno stato in cui vengono tutelate le tradizioni locali, come la lingua e la religione. Si potrebbe dire, anzi, che sia lo stato più progredito del momento storico.

Mettiamo il caso che i tre arrivino con un mezzo di fortuna e il padre di famiglia dichiara di emigrare perchè il governatore della loro regione di origine vuole uccidere il bimbo. Non ha prove certe, sospetti sicuri, ma dichiara risolutamente di averlo sognato la notte precedente.
Oggi, con questi argomenti, la Commissione per la richiesta dello status di rifugiato respingerebbe seccamente la richiesta. Ai tre verrebbe dato un foglio di via di allontanamento dal paese da ottemperare in 30 giorni e qualora non dovessero lasciare il paese nei tempi stabiliti, i genitori verrebbero arrestati per il reato di presenza clandestina sul territorio e magari il bimbo lasciato ai servizi sociali competenti a provvedere, in qualche modo, al suo mantenimento.

Se fosse stata in vigore la legge Bossi-Fini, 2009 anni fa, l'Egitto avrebbe avuto nelle sue carceri S.Giuseppe e Maria, e il piccolo Gesù sarebbe stato in balia di funzionari del Faraone, oppure i tre sarebbero stati rispediti alla corte di Erode!

Anonimo ha detto...

Il racconto è amaro, ma utile a smuovere il nostro perbenismo. quanta strada abbiamo da percorrere prima di poterci definire a ragione CRISTIANI! Maria Pia

Maria R. ha detto...

BHè...una volta mi hanno preso per bacchettona perchè faccio ancora il digiuno del mercoledì delle ceneri....quindi non mi pare poi cosi' tanto lontano dalla realtà, questo racconto!

Io non lo trovo blasfemo, è scritto in ogni caso con garbo, lasciando trapelare il tanto amarume di chi vede che oggi la fede è veramente vista(per dirla alla Marx) come l'oppio dei popoli! Bello anche il risvolto sociale, che ha sottolineato la contemporaneità della Sacra Famiglia.
In parte ricollegabile a quello che ha detto ieri il Papa, quando ai poveri di Sant'Egidio ha proprio ricordato le difficoltà di Gesu' e dei suoi Santi genitori!

Fabiola ha detto...

Non mi è piaciuto. Come tutti i tentativi di attualizzazione di un fatto che è storico, quindi collocato in un tempo e in uno spazio definiti.
Tra l'altro non apre a null'altro che non sia amarezza e disincanto: non aiuta perché privo di qualsiasi speranza.
Meglio rileggersi i racconti natalizi di Guareschi.