martedì 30 marzo 2010
Da tutto il mondo sostegno a Benedetto XVI al centro di un «attacco mediatico senza precedenti» (Cardinale)
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Pedofilia e polemiche «Solidarietà al Papa»
Da tutto il mondo sostegno a Benedetto XVI al centro di un «attacco mediatico senza precedenti». E la conferma, a più voci: da sempre Ratzinger protagonista nella lotta alle violenze commesse da preti
DA ROMA GIANNI CARDINALE
Si moltiplicano in Italia e nel mondo gli attestati di solidarietà al Papa, dopo gli attacchi subiti da chi vuole ad ogni costo coinvolgerlo nelle storie delle accuse di abusi sessuali rivolte ai religiosi.
Una parole forte e chiara è venuta da Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York, la metropoli dove viene stampato il quotidiano che si è particolarmente distinto nell’attaccare il Pontefice. Alla fine della Messa della Domenica delle Palme nella cattedrale di San Patrizio, Dolan ha affermato che la solennità appena celebrata costituiva «il posto adeguato per esprimere il nostro amore e la nostra solidarietà al nostro pastore terreno che ora sta soffrendo alcune delle stesse ingiuste accuse » che subì Gesù. Riferendosi allo scandalo degli abusi Dolan ha aggiunto che «nessuno è stato più vigoroso nel ripulire la Chiesa degli effetti di questo nauseante peccato dell’uomo che ora chiamiamo papa Benedetto XVI». «Il sensazionale progresso – ha aggiunto – che la Chiesa cattolica negli Usa ha fatto – documentata di nuovo la settimana passata da rapporti fatti da revisori giudiziari indipendenti – non sarebbero mai potuti accadere senza l’insistenza e l’appoggio proprio dell’uo- mo che ora è quotidianamente coronato di spine da insinuazioni infondate». «Il padre della nostra famiglia, il Papa (in italiano, ndr), ha bisogno del nostro amore, del nostro appoggio, delle nostre preghiere», ha concluso Dolan, con la folla dei fedeli che ha applaudito per venti secondi, come ha cronometrato l’Associated press.
Parole di sostegno a Benedetto XVI sono state pronunciate anche dai primati di Canada, Polonia e Gran Bretagna. «La questione degli abusi sessuali commessi da preti è un dramma indicibile che colpisce tutti i cattolici», ha detto il cardinale arcivescovo di Quebec Marc Ouellet denunciando «il processo alle intenzioni veicolato in questo momento da molti media con l’obiettivo di coinvolgere il Papa nell’occultamento dei casi di abusi sessuali». L’arcivescovo di Gniezno, Henryk Muszynski, da parte sua ha parlato di «attacco mediatico senza precedenti contro il Papa», di «un tentativo di discreditare la Chiesa cattolica». L’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, ha ribadito che è stato il cardinale Ratzinger a promuovere dei «cambiamenti significativi» per favorire un contrasto più efficace alla questione degli abusi.
Intanto a Roma il cardinale tedesco Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, fa sentire la sua voce: «In questi giorni, non solo il Papa – ha detto – ma tutta la Chiesa è frontalmente attaccata e denunciata da alcuni influenti mass media in un modo che oltrepassa ogni lealtà e anche ogni verità, lo sentiamo di nuovo». «Non siamo sorpresi – ha aggiunto – Gesù ce lo ha predetto. Il 'Benedetto colui chi viene' in ogni tempo può rapidamente cambiare nel grido ostile 'Crocifiggilo!' ». Molti gli attestati di vicinanza anche dai vescovi italani. «Insieme vogliamo esprimere affetto, amore e solidarietà al Papa – ha detto l’arcivescovo di Milano durante l’incontro di domenica con gli adolescenti –. Noi amiamo la Chiesa – ha aggiunto il cardinale Tettamanzi – e amiamo il Papa».
«Si tenta di colpire il Santo Padre – afferma il vescovo di Chiavari Alberto Tanasini – per mortificare una parola e una autorità che non piace, che mette a disagio». «È una sofferenza indicibile, quella che vediamo impressa sul volto del Papa, di tanti pastori, e che sconvolge i cuori di tutti noi», scrive Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati, nel messaggio alla diocesi per la Pasqua, in cui rileva che «si stia scatenando sempre più una lotta contro la Chiesa e il cattolicesimo in generale».
Il cardinale di Torino Severino Poletto ribadisce di non essere d’accordo «sulla revisione del celibato» ecclesiastico che non c’entra niente con gli abusi «perché la pedofilia è una patologia, il celibato è una scelta di vita con delle motivazioni soprannaturali ».
Una lettera aperta di solidarietà al Papa è stata diffusa da Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, in cui denuncia che «troppe cattive teologie, troppi vacui esegetismi, molte volte in polemica esplicita con il suo magistero, avviliscono oggi la cultura della Chiesa».
© Copyright Avvenire, 30 marzo 2010
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