martedì 9 marzo 2010

Oltraggioso il titolo della versione online del quotidiano osannato ieri dall'Osservatore Romano

Non dico altro. Sapete tutti di che quotidiano sto parlando.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Come se non bastasse, Tarquini persiste a disinformare sull'istruzione del 2001.
Alessia

Anonimo ha detto...

Nuovi abusu in istituti religiosi in Austria. Dal corrierone flash news 24. C'è da chiedersi quale sarà la prossima nazione a render noti i casi.
Cosa deve succedere ancora perché la Santa Sede decida di dire qualcosa?
Alessia

Raffaella ha detto...

La prossima sara' l'Italia, vedrai...
R.

Anonimo ha detto...

In Italia, per fortuna, le famiglie raramente mandano i figli in collegio. Eufemia

Anonimo ha detto...

Presumo che però una voce su un caso italiano del 1949 che sarebbe emerso oggi da parte della nipote della vittima di un religioso che dai ricordi parrebbe aver avuto un vago accento germanico la si possa trovare, suvvia Eufemia, non disperare!
Alberto

Anonimo ha detto...

In Italia, attaccheranno principalmente le parrocchie. Oggi no, ma in passato molte famiglie mandavano i figli in collegio, anche le meno abbienti.
Alessia

SERAPHICUS ha detto...

Calma, calma. Capisco l'emozione, ma qui non serve. E' è contro la "causa".

Certamente: il titolo è ad effetto, e le affermazioni dell'intervista potevano essere riportate con maggiore "simpatia". Ma non vedo nulla di tanto pesante. Direi che il fratello del Pontefice lavora sulla stessa linea di "glasnost" e della "tolleranza zero" del Pontefice stesso. Con questa intervista si delineano anche contorni di una futura riflessione. E sicuramente non parla come lo fa un qualsiasi nonno al bar.

L'intervista molto rispettosa si conclude così (alla domanda: cosa può fare il Papa per aiutare le vittime e la chiesa tedesca, per superare la problematica degli abusi):

"L’unica cosa che può fare il Papa è interpellare i responsabili dei singoli paese – e quindi anche della Germania – e formulare insieme a loro una chiara condanna di tutti i casi di abusi. Inoltre può esortare a intraprendere in modo coerente la via del profondo rispetto per la integrità umana.

Il Papa si sente vicino a tutte le vittime. Ma per quanto riguarda i Dompatzen si aggiunge un aspetto quasi di famiglia."

E' vero: solo i media italiani hanno creato il riferimento diretto a de delictis gravioribus ecc. Ma: la ministra tedesca sapeva bene a che cosa si riferiva, ed era intenzione sua di coinvolgere direttamente la persona del Papa e ciò che rappresenta. Che altri media non l'hanno capito o notato con questa perspicacia come è successo in Italia, non parla a sfavore dei media italiani.

Direi: è un bene che ora è data la possibilità di ricordarsi del motu proprio del 2001 e della lettera accompagnatrice. E dunque: è un bene che si approfondisca questo tema, come Raffaella pretende e fa da tempo.