I LEFEBVRIANI METTONO IL BAVAGLIO AL VESCOVO WILLIAMSON
Il vescovo negazionista Richard Williamson non potra' rilasciare interviste, ne' assistere al processo che si apre domani a Ratisbona in cui e' imputato per istigazione all'odio razziale. E' questo l'ordine che gli e' stato impartito dalla Fraternita' di San Pio X. A Williamson viene 'intimato' di non presentarsi in aula e di potersi esprimere pubblicamente solo previa autorizzazione, anche se deve parlare di semplici questioni di fede. (Agi)
Permettetemi di ringraziare i vertici della Fraternita' San Pio X per questa decisione che arriva proprio alla vigilia del processo a Williamson ma soprattutto del compleanno del Papa :-)
Interpreto questo gesto come un attestato di affetto filiale al Santo Padre e ringrazio.
R.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
decisione di una saggezza più unica che rara.
Williamson lo avrebbe dovuto capire da solo di non presenziare personalmente al processo, ma se ha ricevuto simile intimazione vuol dire che la tentazione di esserci gli è venuta.
Basta i danni che ha fatto; ne vuol fare altri?
Ottimo mons. Fellay, segua la linea dura.
Almeno Fellay ordina e i lefebvriani obbidiscono; il Papa ordina e ...
Raffa, tu come interpreti questa news, vista la fonte poco, pochissimo attendibile
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/PEDOFILIANEL-2001-LETTERA-CARDCASTRILLON-CONTRO-NORME-PAPA/news-dettaglio/3768380
Alessia
Cara Alessia, credo sia un attacco per "interposta persona" visto che pare che domani sia impossibile utilizzare Williamson!
Non risultano, allo stato, abusi sessuali fra i Lefebvriani.
R.
FIGURIAMOCI!!!! un compleanno tranquillo per Benedetto XVI è impossibile!
Apprezzo molto l'atteggiamento della FSSPX.
Questo scandalo ha contribuito a mostrare chi ama il Papa e chi gli rema contro.
Lombardi a cottimo. Eufemia
PEDOFILIA: LOMBARDI, LETTERA CASTRILLON NON E' LINEA S.SEDE
MISSIVA DIMOSTRA NECESSITA' COMPETENZA A CONGREGAZIONE FEDE
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 15 APR - La lettera del 2001
del cardinale Dario Castrillon Hoyos ''non rappresenta la linea
presa dalla Santa Sede'' e anzi e' ''la dimostrazione di
quanto fosse necessaria l'unificazione di tutti i casi di abusi
sessuali sotto la competenza ''unitaria e rigorosa'' della
Congregazione per la dottrina della Fede, come avvenne coi
documenti del 2001. E' quanto ha detto padre Federico Lombardi,
portavoce del Vaticano a proposito della missiva pubblicata dal
sito Golias, in cui l'allora prefetto della Congregazione del
Clero si congratulava con un vescovo francese per non aver
denunciato un prete pedofilo. (ANSA).
Posta un commento