venerdì 16 aprile 2010

Il rabbino Alon Goshen-Gottstein: dico grazie a Padre Cantalamessa. Rammarico per aver permesso ai media di creare una storia sbagliata (J.P.)

Clicca qui per leggere l'editoriale pubblicato dal Jerusalem Post. Qui una traduzione.

Apprezzo ed ammiro le buone, ottime, intenzioni del rabbino ma purtroppo e' tardi.
R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito di ritardatari: il giornalista dello Spiegel Matussek nel suo blog ammette: "Le accuse alla Chiesa cattolica sono a senso unico. Tra pedofilia e celibato non c'è alcuna connessione. Al contrario il celibato può prevenirla, perché è un'ulteriore barriera morale. Semmai è dall'altro lato che l'Unione Umanista, i Verdi e il Ministro della Giustizia auspicavano il sesso anche tra ottantenni e dodicenni"
http://www.kath.net/detail.php?id=26398
Alberto

Maria R. ha detto...

C'è comunque da dire che, per quanto un pò fuori tempo, le riflessioni siano interessanti ed abbiano un punto di vista diverso rispetto alle altre (scarse) voci del mondo ebraico, che si sono distinte per la difesa delle parole di Cantalamessa.
Fra l'altro concordo specialmente su quanto è scritto circa la difficoltà di dire qualcosa -non tanto per i religiosi in genere, quanto per quelli cattolici- senza che il tutto sia travisato. Col rischio di affidarsi alla diplomazia che tappa la bocca.
In linea di massima, la tempistica ritardataria è apprezzabile quantomeno per un motivo: finito il clamore del Cantalamessa day-after, è possibile forse far gustare meglio questo pezzo. PRobabilmente, subito dopo il Venerdi' Santo, sarebbe finito (nelle teste di tanti) sotterrato fra le macerie di molti articoli distruttivi.