sabato 17 aprile 2010
Il telegramma del Papa al Presidente Napolitano e la risposta del Capo dello Stato
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MALTA IN OCCASIONE DEL 1950° ANNIVERSARIO DEL NAUFRAGIO DI SAN PAOLO (17-18 APRILE 2010) (I), 17.04.2010
Ha inizio questo pomeriggio il 14° Viaggio internazionale del Santo Padre Benedetto XVI, che lo porta a Malta nel 1950° anniversario del naufragio di San Paolo sull’isola.
L’aereo con bordo il Santo Padre - un Airbus 320 dell’Alitalia - parte dall’aeroporto di Fiumicino (Roma) alle ore 15.25. L’arrivo all’aeroporto internazionale di Malta a Luqa è previsto per le ore 17.00.
TELEGRAMMA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Nel momento di lasciare il territorio italiano, il Santo Padre Benedetto XVI fa pervenire al Presidente della Repubblica Italiana, On. Giorgio Napolitano, il seguente messaggio telegrafico:
A SUA ECCELLENZA
ON. GIORGIO NAPOLITANO
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
PALAZZO DEL QUIRINALE
00187 ROMA
NEL MOMENTO IN CUI MI ACCINGO A COMPIERE IL MIO PELLEGRINAGGIO A MALTA CHE SARÀ PER ME OCCASIONE PROVVIDENZIALE PER RICALCARE LE ORME DELL’APOSTOLO PAOLO COME PURE PER INCONTRARE RAPPRESENTANTI DEL POPOLO MALTESE E IN PARTICOLARE FRATELLI E SORELLE NELLA FEDE MI È CARO RIVOLGERE A LEI SIGNOR PRESIDENTE E ALL’INTERA NAZIONE IL MIO CORDIALE SALUTO CHE ACCOMPAGNO CON FERVIDI AUSPICI PER IL PROGRESSO SPIRITUALE CIVILE E SOCIALE DELLA DILETTA ITALIA
BENEDICTUS PP. XVI
Messaggio del Presidente Napolitano a S.S. Benedetto XVI in occasione della partenza per il viaggio Apostolico nella Repubblica di Malta
C o m u n i c a t o
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato a Sua Santità Benedetto XVI il seguente messaggio:
"Santità,
desidero farle pervenire il più sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio Apostolico a Malta.
Ella si appresta a visitare il paese che accolse il naufrago Paolo, Apostolo delle genti, e che rappresenta una cerniera geograficamente significativa fra i popoli del sud del mondo ed il vecchio continente, chiamato oggi ad assistere ed accogliere, con spirito solidale e senza pregiudizi, coloro che cercano rifugio dalla violazione della loro dignità di uomini e dei loro diritti fondamentali
Le auguro, a nome mio personale e del popolo italiano tutto, un pieno successo per questa nuova missione pastorale il cui messaggio, ne sono certo, sarà fonte di rinnovata riflessione e di grande speranza.
Mi è gradito rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione".
Roma, 17 aprile 2010
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