venerdì 14 maggio 2010

Il Papa al Kirchentag: Chiesa luogo di speranza nonostante la zizzania al suo interno (Radio Vaticana)


Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Il Papa al Kirchentag: Chiesa luogo di speranza nonostante la zizzania al suo interno

Anche nei momenti di tribolazione, la Chiesa resta luogo della speranza: è quanto scrive Benedetto XVI nel messaggio inviato ai partecipanti al Kirchentag, la Giornata ecumenica delle Chiese, apertasi ieri a Monaco di Baviera, sul tema “Affinché abbiate la speranza”. Nonostante la zizzania presente tra quanti sono chiamati al servizio del Signore, sottolinea il Papa, il Signore ci purifica e ci indica la via della fede. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“La Chiesa è veramente luogo di speranza?”: Benedetto XVI muove da questo interrogativo nel suo messaggio al Kirchentag.
Una domanda, riconosce, che si è fatta più urgente in questi mesi in cui “siamo stati confrontati costantemente con notizie che vorrebbero toglierci la gioia della Chiesa, oscurarla come luogo di speranza”. Come fecero i servi del padrone nella parabola del Regno dei Cieli, scrive il Papa, anche noi ci chiediamo da dove venga la zizzania. Una zizzania, prosegue, che “esiste proprio in mezzo alla Chiesa e tra coloro che il Signore in modo particolare ha chiamato al suo servizio”. Eppure, rassicura, “la luce di Dio non è tramontata, il frumento buono non è stato soffocato dalla semina del male”. Anzi, afferma, “se osserviamo non soltanto quanto vi è di oscuro, ma anche quello che è luminoso nel nostro tempo, vediamo come la fede renda le persone pure e buone e le educhi all’amore”.

La Chiesa, ribadisce il Papa, è dunque luogo di speranza, “perché da essa continua a venire a noi la Parola di Dio che ci purifica e ci indica la via della fede”. Il Signore, soggiunge, “continua a donarsi nella grazia dei Sacramenti” e “questo non può essere oscurato né distrutto dal nulla”. Di questo, si legge ancora, “dobbiamo gioire nei momenti di tribolazione”. Tuttavia, è il monito del Papa, parlare della Chiesa come “luogo della speranza che viene da Dio” implica allo stesso tempo “un esame di coscienza”, verificando se siamo disposti ad estirpare la zizzania che è in noi.

Ma che cos’è la speranza, si chiede ancora Benedetto XVI? “Mentre riflettiamo su tutto quello che possiamo e dobbiamo fare – constata – ci rendiamo conto che le cose più grandi non le possiamo fare”. Esse, annota il Papa, “possono venire a noi soltanto come un dono: l’amicizia, l’amore, la gioia, la felicità”. Anche la vita, prosegue, “non possiamo darcela da soli”. Oggi, aggiunge, “quasi nessuno parla più della vita eterna, che una volta era il vero oggetto della speranza”. Senza speranza, infatti, vediamo che la vita “inevitabilmente diventa egoista e alla fine rimane insaziata”. Ecco allora che comprendiamo la vera fonte della speranza: è Gesù Cristo. “Noi – scrive il Papa – non siamo stati lasciati soli. Dio è vivo”, “possiamo rivolgerci a Lui e Lui mi ascolta”. Noi “possiamo conoscere Dio” e “Lui conosce noi”. Questa, conclude il Papa, è “la nostra speranza e la nostra gioia”.

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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Queste giornate ecclesiali sono diventate le giornate della Kassman. Tutti i giornali concordano che solo lei calamita quasi tutta l'attenzione, la gente fa la fila per farsi autografare il libretto che ha scritto di buone e facili ricette. All'interno di una chiesa cattolica di Monaco ha fatto un bel comizio sulla pillola anticoncezionale dono di Dio ricevendo standing ovations. Il Sz intervista un bavarese doc, con il caratteristico accento tanto disprezzato dal resto dei tedeschi e che molti bavaresi cercano di perdere, che stravede per lei perché il Papa lo ha deluso.A Marx, cosi opportunista, forse il messaggio del Papa, che ha dovuto leggere, gli avrà dato da riflettere.Eufemia

Vatykanista ha detto...

Ma Eumefia, scusa la domanda da un pò da Bruno Vespa: ma tu, Marx, lo faresti Cardinale al prossimo Concistoro?

Anonimo ha detto...

Marx già ha un cognome infausto e nemmeno mi piace fisicamente. Dopo come l'ha stracciato la Kassman, penso sia meglio Kollitsch di lui, almeno questi si attiene strettamente alle istruzioni di Lehmann.Io Marx lo manderei al nuovo ministero per il recupero degli apostati e Hanke direttamente a Monaco. Eufemia

Vatykanista ha detto...

E, battute a parte, a Colonia chi ci vedresti, Oooifemia? :)

Anonimo ha detto...

Penso che uno come Meisner, capace di stare al fronte per tanti anni, sia difficile da trovare.
Ma quando diventa vescovo il bel Georg? Eufemia

Anonimo ha detto...

http://www.newliturgicalmovement.org/2010/05/holy-blood-procession-in-bruges.html

"Only a couple of weeks ago the bishop of Bruges resigned after admitting he sexually abused a boy before and after he was consecrated bishop. Therefore, this year priests were not allowed to take part in the procession, because the organisation was affraid they would be called names by the people. There was even a group of people who announced they would disrupt the procession by throwing tomatos and eggs. Fortunately, nothing happened. "

Anonimo ha detto...

Léonard ha detto che i fiamminghi sono poco ragionevoli al contrario dei valloni. Capisco che l'exvescovo se ne stia in disparte, anche se persino gli assassini partecipano a funzioni pubbliche. Ma che nessun prete possa farsi vedere, e lo stesso avviene anche in Irlanda, è peggio che andar di notte. Eufemia

Anonimo ha detto...

Questo è l'articolo meno anticattolico uscito sul Kirchentag.Immaginarsi gli altri. Eufemia
http://www.welt.de/politik/deutschland/article7626894/Eklat-bei-Missbrauchs-Debatte-auf-Kirchentag.html

realista ha detto...

probabilmente, oltre ai partecipanti alle giornate ecumeniche, c'è altrettanta gente non rappresentata e non intervistata dai media (che spesso è la maggioranza) che non ha voglia di entrare in una chiesa cattolica per sentire la Kassman osannare concetti contro il magistero della chiesa, e che con questi vescovi, in momento di crisi economica, al più devolverà le tasse prima destinate alla chiesa in opere di beneficienza
La cosa che non capisco è perchè in qualunque luogo di culto altrui sia dovuto il rispetto del relativo magistero, tranne in ambito cattolico.
La si può pensare come si vuole, ma se per la chiesa cattolica i contraccettivi non sono un dono di Dio, non vai a dirlo in un edificio di culto cattolico, a maggior ragione se vuoi dialogare. Questo più che dialogo mi pare proselitismo, e gli unici a cui è vietato ormai siamo noi