giovedì 27 maggio 2010

Il "Time" parla dello scandalo dei preti pedofili coinvolgendo solo Benedetto XVI. Peccato che esso interessi la Chiesa degli ultimi 60 anni


Su segnalazione di Alessia leggiamo la seguente anticipazione.
Da ricordare che lo scandalo degli abusi NON PUO' riguardare solo Benedetto XVI. Se ci sara' una sorta di "mea culpa", esso interessera' la Chiesa degli ultimi sessant'anni (almeno) e non certamente gli ultimi cinque.
L'azione decisa di Benedetto XVI sta rafforzando il Papa. Semmai sono i vescovi e la curia romana a rischiare molto, soprattutto coloro che parlano sotto anonimato con i media (evidentemente hanno molti scheletri da nascondere negli armadi).
La verita' ci fara' liberi ed e' ovvio che non verra' consentito di accusare un Papa per mettere al riparo tutti gli altri.
E' la logica che non lo permette.
Ha ragione il curiale anonimo (lo leggeremo nell'articolo): pochi fatti fanno la storia e gli episodi che stiamo vivendo sono tragicamente epocali.
Forse e' proprio questo che da' fastidio: Benedetto XVI sta diventando sempre piu' il "Papa della pulizia e della coerenza". Questo probabilmente restera' ed e' ovvio che non vada bene perche' anche in futuro in tanti, spinti dall'ammirazione per questo grande testimone della fede, potrebbero passare dagli elogi alla lettura di testi, omelie e discorsi ed e' proprio li' che il Santo Padre risulta maggiormente "pericoloso"
.
R.

Benedetto XVI di spalle su 'Time', scandalo abusi nella chiesa conquista la copertina

Città del Vaticano, 27 mag. - (Adnkronos)

Il settimanale 'Time', in edicola domani, ha dedicato la copertina del numero in edicola domani allo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica e al ruolo che il Papa sta giocando in questa delicata vicenda. ''Perché essere Papa significa non dover mai chiedere scusa'' recita il titolo d'apertura che ritrae la figura di spalle del Pontefice. E nel sottotitolo si legge: ''Lo scandalo degli abusi sessuali e i limiti dell'espiazione''. Il settimanale americano ricorda che da una parte il Pontefice potrebbe pronunciare uno storico ''mea culpa'' per i peccati commessi dai sacerdoti e dai vescovi che hanno abusato di minori, forse durante il prossimo raduno mondiale dei preti a metà giungo in occasione dell'anno sacerdotale, d'altro canto questa possibilità è vista anche - secondo fonti di Curia riportate dal giornale - come un pericolo in quanto un atto del genere potrebbe indebolire l'autorevolezza del Pontefice.
Inoltre, afferma 'Time', ''la crisi di fronte alla quale si trova la Chiesa è profondamente complicata dal fatto che, nel 1980, come arcivescovo di Monaco di Baviera, il futuro Benedetto XVI sembra aver mal gestito l'assegnazione di un prete accusato di pedofilia sotto il suo governo''.
La rivelazione di questo episodio e altri casi in cui è stato chiamato in causa Ratiznger in qualità di alto funzionario del Vaticano, hanno trasformato ''una serie di scandali nazionali in un'epica prova esistenziale per la Chiesa universale, il suo leader e i suoi fedeli''. Tutta la vicenda ha ''indebolito l'impresa ambiziosa Benedetto di rievangelizzare l'Europa, la vecchia cristianità''.
Il Papa, afferma ancora 'Time', ha di fatto cambiato la posizione vaticana sulla questione abusi, spostandola dal rifiuto delle accuse all'accettazione del fatto che vi sono nemici interni alla Chiesa. ''Ciò che ancora manca, però, è una menzione del presunto ruolo del Santo Padre nello scandalo''. La domanda che allora viene posta dal settimanale è la seguente: ''Può il Papa, l'incarnazione vivente del Vangelo e antico capo spirituale assoluto del mondo 1,2 miliardi di cattolici, pubblicamente espiare i suoi peccati e tuttavia conservare l'inespugnabilità teologico del papato?''. ''Parlando con 'Time' - si legge nel servizio firmato da Jeff Israely e Howard Chuan Eoan -, un alto funzionario del Vaticano prevede enormi conseguenze per tutta la Chiesa. 'La storia si riduce ad alcuni episodi chiave' dice. 'Ora siamo di fronte uno di quei momenti''.

© Copyright Adnkronos

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo l'articolo originale:
http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1992171,00.html
di Jeff Israely and Howard Chua-Eoan
Alessia

euge ha detto...

Cara Raffaella, come andiamo dicendo ormai da settimane, è più facile, più comodo e soprattutto più diplomatico, addossare le colpe su Benedetto XVI che andare a scovare la verità su certi comportamenti adottati da vescovi reticenti, da cardinali che si sono preoccupati nel tempo, di esercitare pressioni affinchè certi " santi" che ovviamente santi non sono, continuassero ad essere coperti da una Curia compiacente. Perchè dunque andare a scoprire gli scheletri nell'armadio quando si offre l'occasione del tutto gratuita di sacrificare Benedetto XVI peraltro, ex Prefetto CDF su un piatto d'argento a tutti coloro che vogliono un solo capro espiatorio? Questo discorso è stato fatto mille volte e credevo che ormai fosse chiuso ma, noto con amarezza ed anche con profondo disgusto che il Times continua nell'opera di diffamazione contro il Pontefice, trascurando ed ignorando tutto ciò che si è detto non solo su Macial e sui legionari di Cristo che sono il caso più evidente ma, anche dei molti lati oscuri ed ancora non chiariti della vicenda. Cara Raffaella, credo che ormai dovremmo farcene una ragione Papa Benedetto XVI, dovrà pagare anche per questi casi in cui viene tirato dentro per la talare, perchè non si può e non si devono scomodare ECCELLENZE INTOCCABILI che in passato hanno avuto modo di manovrare a loro piacere, non solo riguardo la copertura di preti pedofili ed affini ma, anche su altre cose!
Sono veramente amareggiata e disgustata dal fatto che si preferisce negare la verità con facili menzogne piuttosto che far emergere a costo di dolorose rivelazioni la verità!

gemma ha detto...

l'accanimento che noto nei confronti di papa Benedetto è qualcosa che mi sconforta e mi lascia allibita. Capisco che qualcuno non lo ami, che altri vogliano vederci chiaro sul suo ruolo da vescovo e da prefetto della cdf, ciò che non capisco è perchè si ignori il ruolo del resto della chiesa. Si potrà anche scegliere di sacrificare uno per tutti, e forse andrà bene per questi tempi così tendenzialmente antiratzingeriani, ma cosa succederà quando annientare il nemico Ratzinger non servirà più al presente? Non credo che la storia a quel punto si accontenterà di lui, così come sono convinta che su di essa, più che la biografia del prete pedofilo di Monaco, di cui probabilmente non parlerà più nessuno, saranno altre biografie ad incidere. E la chiesa si troverà nuovamente in imbarazzo, anche per questo si deve resistere oggi alla tentazione di scendere a patti con chi "basta che gli si dia la testa di Ratzinger", è disposto a passare sopra il resto, pensando magari di scegliere il male minore. Mi dispiace, spero di sbagliarmi, ma purtroppo a volte la sensazione molto sgradevole che provo è che l'orientamento, almeno in Italia, sia questo