sabato 12 giugno 2010
Per mesi i media ci hanno rotto le "uova" pretendendo mea culpa e parole chiare dal Papa sulla pedofilia. E ora? Le parole non bastano più...comodo!
Cari amici, per mesi i mass media di tutto il mondo hanno scassato i timpani ai Cattolici ed al Papa perche' pretendevano scuse, richieste di perdono, mea culpa e parole chiare sulla pedofilia.
Ora hanno avuto le une, le altre, l'uno e le altre ma (che combinazione!) adesso le parole non bastano piu'.
Persino i tanto amati mea culpa mediatici non sono piu' sufficienti. La Messa tanto attesa di ieri era cosi' importante che il primo canale della televisione di stato italiana ha deciso di troncare la diretta prima della benedizione e la trasmissione online della celebrazione da parte di Radio Vaticana ha lasciato il posto all'udienza con Zapatero (nientepopodimenoche...).
Il mea culpa era cosi' fondamentale che i telegiornali, a parte il Tg2 e Skytg24, hanno dedicato pochissimo spazio alla notizia o l'hanno ignorata.
Mi chiedo se ci sia ancora qualcuno che ha il senso del ridicolo o se ormai dobbiamo rassegnarci a questo tipo di stampa.
Ci si lamenta ogni secondo per il famoso decreto bagaglio e poi sono i media i primi a mettere il bavaglio al Papa!
Che combinazione!
Stamattina, a parte lodevoli eccezioni, abbiamo articoli molto brevi sulle giornate di ieri e di giovedi'.
Che strano!
Il tanto atteso mea culpa e' stato declassato a notiziola fra le altre.
Che combinazione!
Alla prossima, media! Chissa' che cosa sara' piu' importante nel corso della prossima crisi: i fatti? Le parole? I mea culpa?
Chissa'...
Una cosa pero' e' certa: se ci saranno i fatti, qualcuno scrivera' che sono mancate le parole e viceversa.
Che giochetto inutile. Si annoierebbe persino il mio nipotino di quattro anni.
R.
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19 commenti:
Cara Raffaella ci sono " MEA CULPA " E " MEA CULPA" non lo sai??????? Evidentemente quello di Benedetto XVI è un Mea culpa di serie B..........................Invece di quelli di serie A che tanto hanno entusiasmato i media ed i giornaloni, stiamo ancora pagando le conseguenze e salate anche!
Cara Raffaella, il problema è che neppure molti cattolici sapevano nulla dell'anno sacerdtale. Noi siamo i primi a non dare testimonianza
il decreto "bagaglio"? Non che non lo sia, ma forse è un errore di scrittura da parte tua.. Quasi quasi però non lo correggerei :)
Bhè, c'era da aspettarselo, visto come ragionano tante (troppe) teste.
Decreto bagaglio? Secondo me Raffa si è lasciata prendere dalla noia per tante leggi che sono valigioni che appesantiscono l'Italia ;)
ahahahahahhahahahahahaha
Grande, Maria :-))
Freud avrebbe molto da dire sul mio lapsus :-)
R.
E, come suggerito da Gemma, non correggo :-))
R.
mi sembra che anche per voi ci siano mea culpa di serie A e di serie B.
che differenza c'è fra voi e i giornaloni?
Signor r: non è questione nostra, fare una classifica dei mea culpa, ma è palese notare come, fino ad ora,la stampa, la televisione, molta gente comune (cattolica e non) abbia stretto il Papa in una morsa psicologica (e non solo) per avere questo famigerato "mea culpa", visto che parole di tipo diverso, atti concreti e quanto altro, non erano considerati sufficienti.
Vedere che, avuto il mea culpa, il silenzio mediatico cala sul sipario e così pure quello delle persone che tanto prima hanno parlato, fa comprendere ancora di più come lo scopo di tutti questi "blablatori", sia solo di seminare zizzania, non di fare vera informazione o di pretendere "parole" di scuse per un "famigerato bene maggiore della Chiesa e delle vittime".
Infatti, ora nessuno dice più nulla. Anzi, è quasi come se il Papa non avesse fatto nulla.
E siccome non siamo ciechi, non penso ci sia niente di male a notare che in altri casi, la gente si comporti in maniera differente.
Penso che se domani Berlusconi facesse il mea culpa per tante cose, chissà quanti fiumi di inchiostro verrebbero sprecati, e quanta gente ne parlerebbe in ogni angolo di strada!
E Berlusconi non è papa, quindi porto l'esempio solo per fare capire che le serie a e b, esistono per una categoria di atti (mea culpa in questo caso), ma si calibrano in base alle persone (e il Papa, nello specifico, se fa una cosa che prima molti ritenevano buona, poi non va più preso in considerazione ugualmente).
A me pare che questa sia matematica del buon senso, visto che abbiamo occhi per vedere e orecchie per intendere come agiscono i media e i tanti chiaccheroni che abbiamo in giro.
Maria,
ti straquoto.
PS: Delle vittime (di ogni tipo, non solo pedo) ai giornali non importa nulla, e' tutto funzionale al dare colpi sulla Chiesa. Sono pagati per questo.
il fatto che i media abbiano torto non implica che chi li critichi abbia sempre ragione.
per i giornaloni il mea culpa del papa X e più intrigante mentre per molti che scrivono qua è melgio il mea culpa del papa Y.
tutto si risolve quasi in una pura questione di tifo.
Non c'e' una classifica fra Papi.
Semplicemente si chiede maggiore obiettivita' e coerenza.
Se si pretendono per mesi parole forti e, quando esse vengono pronunciate (non una ma piu' e piu' volte), assistiano all'indifferenza, alla derisione o alla critica, beh, permettici di scrivere che c'e' qualcosa che non funziona nel sistema mediatico.
R.
Il papa ha fatto e detto quello che doveva. I suoi incaricati proseguiranno. Ora i giornalisti si accontentino...e non rompano più. C'è prima il bene a fare notizia: ma forse a loro non interessa. Devono andare ancora a scuola: non conoscono il mondo.
Il Papa non ha parlato solo di pedofilia (grazie al cielo e alla faccia di Politi) in occasione della chiusura dell' Anno Sacerdotale. Ha parlato anche del Nemico e della sua volontà di cacciare Dio, e quindi la Chiesa, dal mondo, dello scandalo primario del celibato offuscato, a volte, da scandali secondari. Ha parlato del bastone del pastore che può essere strumento d'amore contro comportamenti indegni dei sacerdoti ma anche contro l'eresia e contro il travisamento e il disfacimento della fede.
Chi l'ha riferito sui mass media? Perfino il Gr di Radio vaticana delle 8 di stamattina ha ridotto la formidabile omelia di ieri a una questione di "mea culpa" sulla pedofilia. Mi convinco sempre di più che la Chiesa non può e non deve farsi dettare l'agenda dal mondo e tantomeno accettare di giocare il suo gioco. Comunque non sarà mai abbastanza, finchè non ne diventasse la cortigiana. E questo è impossibile: non prevalebunt.
come questo blog ha i suoi obbiettivi, anche i giornali hanno le loro linee editoriali, editori e eltri gruppi di influenza. i giornali non sono MAI stati enti al servizio della verità, e pretendere ciò è quanto meno ingenuo.
non è neanche vero che si fanno classifiche di papi. tutti quelli che scrivino qua hanno delle preferenze che non fanno nulle per nascondere.
basterebbe che i mea culpa fossero considerati tali, chiunque li pronuncia. E stop
Se diciamo certe cose è perchè ci ricordiamo bene articoli di alcuni, cosa chiedevano allora e cosa non va bene o ignorano del tutto adesso. Siccome tutti parlano di tutto anche da pulpiti più importanti di questo, usiamo anche noi questo umilissimo spazio per le nostre considerazioni
In quanto al tifo, a volte può accadere che umanamente ci si caschi, ma è inevitabile dopo anni di provocazioni da parte di chi svolge servizi per cui dovrebbe esserne almeno pubblicamente indenne e non lo è
Tra il decreto "bagaglio" di Raffaella e i "blablatori" di Maria, non so chi scegliere. Comunque, brave entrambe!!!!
un mea culpa è un mea culpa chiunque lo pronunci.
quelli del giubileo sono una goduria tranne la parte in cui il cardinale ratzinger faceva delle precisazioni.
quelli di oggi non sono abbastanza.
nulla va bene per i media perchè tutto quello che fa papa benedetto deve rientrare nello schema del papa panzer.
quando osa uscire dal seminato lo si attacca o lo si ignora del tutto.
la cosa farebbe ridere se non pagassimo noi questo sistema mediatico.
a proposito di parere sui media e chiesa cattolica, una lettera al corriere di ieri:
http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/11/Palenzona_media_verita_sulla_Chiesa_co_8_100611056.shtml
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