venerdì 25 giugno 2010

Per una Chiesa ricca: non sapremmo niente di San Francesco se la Chiesa fosse povera in canna (Il Foglio)

Clicca qui per leggere l'editoriale segnalatoci da Fabiola.

5 commenti:

mariateresa ha detto...

il fatto in Belgio avviene in contemporanea alla battaglia giudiziaria dell'avvocato Lena in Kentucky per i noti vecchi casi

http://ncronline.org/blogs/ncr-today/vatican-opposes-interrogation-pope-sex-abuse-case

A.R. ha detto...

Non si capisce bene perchè non dovremmo sapere niente di san Francesco e di Madre Teresa se la Chiesa fosse povera. Ho letto il pezzo e a parte il fumo di incenso alla chiesa-così-come-è non ci ho trovato grandi illuminazioni che sostengano l'opinione dell'opinionista.

Anonimo ha detto...

Notare: 1) quello che disse il futuro Benedetto XVI nel 1997 sarebbe retorica; 2) come pure ciò che diceva Don Tonino Bello; 3) il forzato accostamento fra San Francesco e madre Teresa di Calcutta che avevano entrambi fondato la loro teologia (sebbene ad otto secoli di distanza) sul Cristo povero e il libretto di Biffi sul Cristo ricco, libretto che io non ho letto, ma che mi pare nei concetti un tantino preconciliare ...
insomma non si capisce dove voglia andare a parare l'articolo, se vuole giustificare certa Chiesa o affossarla. Maria Pia

Fabiola ha detto...

Sì, credo proprio che il cardinal Biffi sia un po' "preconciliare", avendo compiuto gli ottant'anni, così come Madre Teresa, e, soprattutto, San Francesco (ma, forse, su di lui aleggiava già lo "spirito" del Vaticano II).
Forse bisognerebbe leggere con più attenzione e meno pregiudizi: Ferrara non utilizza il termine "retorica" in senso dispregiativo, come oggi viene, di solito, interpretata. Tant'è vero che precisa;"retorica in senso alto: la lectio corretta e significativa di un discorso orante". Insomma, "poveri" in tutti i sensi (quindi anche obbedienti) dovrebbero essere i cristiani non "la comunità che l'Incarnato ha originato nel tempo e nella storia." Invece, oggi, la consuetudine è ribaltare la questione. E' dalla Chiesa come istituzione che si pretende spoliazione, rinuncia e quindi silenzio e nascondimento. Io capisco bene cosa vuol dire Ferrara: per "tradere", comunicare, testimoniare non bastano (se non nel mistero) la nuda fede e la parola profetica: perfino un monastero di clausura non può reggersi senza denaro, cioè lavoro, economia, donazioni. Altrettanto curioso che un mondo che non conosce altri dei se non l'usura, la lussuria e il potere si eserciti in certe reprimende alla chiesa ricca e applauda, nella chiesa, coloro, che sostengono certe posizioni sedicenti profetiche.
Che la Chiesa lasci a loro quello che, solo, per loro conta. Già Voltaire poteva tollerare qualsiasi posizione religiosa purchè non interferisse con le contrattazioni della borsa di Londra. Infatti, gli unici "intollerabili" erano i cattolici.
Una postilla: non mi sembra che madre Teresa disdegnasse il denaro che le arrivava anche da fonti non sempre e propriamente pie.
Come avrebbe potuto, altrimenti, reggere la sua multinazionale della carità?

Anonimo ha detto...

"....curioso che un mondo che non conosce altri dei se non l'usura, la lussuria e il potere si eserciti in certe reprimende alla chiesa ricca e applauda, nella chiesa, coloro, che sostengono certe posizioni sedicenti profetiche."
BRAVO, CONDIVIDO
don. A.B.