venerdì 2 luglio 2010

Mentre a Roma il Papa viene insultato, a Siena il pallio diventa "islamico" e la curia sa solo balbettare

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Non sara' il caso che ci diamo tutti una bella svegliata a cominciare dalle "loro" eccellenze?

9 commenti:

laura ha detto...

Siamo alla frutta. Il Papa a chi parla????????????????????

Anonimo ha detto...

Senesi? Ci siete?
Vi stanno scippando la vostra storia.
Non vi lamentate fra "X" anni. O reagite ora, o non lo farete mai piu.

Anonimo ha detto...

L'islamicamente corretto dove lo mettiamo?
Alessia

Anonimo ha detto...

Segnalo il commento di Antonio Socci:
http://www.antoniosocci.com/2010/07/la-madre-di-dio-e-il-palio-di-siena/
Alessia

euge ha detto...

Tanti a mio avviso si dovrebbero dare una svegliata!!!!!!!! I fedeli per primi; si è assurda, inconcepibile l'indolenza il disinteresse da parte di chi si professa cristiano a parole e poi quando si verificano questi episodi resta accuratamente nascosto nella propria tana con la coda fra le gambe! E che dire dei soliti noti? partiamo da Vallini che parla tanto bene davanti al Papa ma, a fatti è piuttosto scarso? che dire di tutta la diocesi di Roma che in queste circostanze come in altre sembra viva su un altro pianeta? che dire poi del Sindaco di Roma tanto bravo e presente alla funzioni papali ma, che in questi casi? Latita come gli altri? Aspettiamoci altre offese ed oltraggi dal gay pride di domani che ovviamente saranno giustificate e magari anche esaltate da qualche giornalone che non vede l'ora di pubblicare fango sul Papa e la chiesa! La colpa è anche nostra!

gemma ha detto...

L'intento dell'iniziativa sarà anche stato buono, ma su certe questioni ci vorrebbe forse maggior sensibilità. L'amara considerazione finale è che non potendo eliminare completamente i simboli cristiani dalla cultura italiana, li si adegua ai tempi. Credo che il dialogo e il multiculturalismo siano ben altra cosa che adattare ai tempi l'immagine di un santo o della Madonna. Giusta laicità dovrebbe anche voler dire che non spetti al sindaco di Siena mettere a disposizione della fantasia multietnica un'immagine sacra ai cristiani. Non si poteva trovare un'altro simbolo per dare sfogo al multicultaralismo? Perchè gli artisti arabi per dare sfogo alla fantasia creativa e alla voglia di dialogo hanno sempre bisogno di usare le nostre immagini? Rispettiamo la non rappresentabilità dei loro simboli, lascino reigiosamente in pace i nostri. Per dialogare con l'Islam, non credo ci sia bisogno di modificare i simboli cristiani rendendoli meno identitari e la strada della laicità non deve passare sempre e solo sui nostri simboli

Anonimo ha detto...

ma Siena ha un Vescovo?

Andrea ha detto...

Un commento a Gemma: la guerra attuale non è solo sull'identità nostra, amata o rifuggita (è la questione del progressismo, sempre all'ordine del giorno: cercare la salvezza non nel "diventare ciò che si è", ma nel rinnegare ciò che si è). Oggi siamo arrivati al nocciolo, peraltro già aggredito fin dal 1700: se la civiltà cristiana fosse uno dei tanti "-ismi" (Cristianismo), essa sarebbe strumentalizzabile secondo le circostanze - se invece è inizio terreno della "dimora di Dio con gli uomini" (Apocalisse), essa può solo espandersi, con beneficio per tutti. La risposta a tale questione, oltre che nell'evidenza, sta proprio nell'ossessiva virulenza degli attacchi

Anonimo ha detto...

mic, ma che domanda fai? Siena certo che ha un vescovo...che ne ha fatte di cotte e di crude!