C'è un notizia su Repubblica di oggi che mi sta facendo imbestialire. Santa Sede e Vicariato di Roma preparino una risposta adeguata ad una domanda...

...perche' i preti, anzi monsignori, protagonisti delle notte brave descritte da Panorama sono ancora al loro posto?
Cito l'articolo di La Rocca: "nessuna autorità ecclesiastica finora si è preoccupata di chiedere loro conto di quanto hanno ammesso sulle loro frequentazioni omosessuali".
Sono francamente stanca di questo atteggiamento clericale.
Non e' possibile non sussultare quando si legge: "I tre preti gay, stando a quanto si è appreso, continuano a lavorare in Vaticano e in Vicariato, a celebrare la Messa quotidiana al mattino e, di notte, a frequentare i loro partner, senza incorrere in sanzioni...".
Non e' ammissibile pretendere dai fedeli cio' che non si esige dal clero. Chiaro il concetto?
Non mi interessa una Chiesa che predica bene e razzola male. Chiaro il concetto? Visto che, stando a quanto scrive La Rocca (e non c'e' ragione di dubitarne!) i tre lavorano in Vaticano ed in Vicariato, mi aspetto una presa di posizione forte da parte dell'uno ed dell'altro entro la fine di questa giornata.
I preti possono partecipare a festini ed uscirne impuniti? Enno'!
Non vorrei dare ragione a chi, in questi giorni, anche vicino a me, insiste sul fatto che la Chiesa adotta una doppia morale: una per i fedeli, l'altra per i preti.
Ho difeso e spiegato l'operato del Papa (del Papa!) e credo di avere convinto i miei interlocutori.
Mi trovo d'accordo con La Rocca quando, chiosando il suo articolo, scrive: "In Vaticano, però, si teme che malgrado gli interventi moralizzatori di Benedetto XVI e del suo cardinale vicario, tutto resti come prima".
Purtroppo e' anche il mio timore che deriva da una semplice constatazione: c'e' troppa resistenza ad ubbidire al Santo Padre.
Lorsignori e Lormonsignori sappiamo che stanno giocando con il fuoco.
R.

Clicca qui per leggere l'articolo di La Rocca.