giovedì 26 agosto 2010

Dal 27 al 30 agosto 2010 si riunisce il "Ratzinger Schulerkreis" sul Concilio Vaticano II (Izzo)


Concluso l'incontro degli ex allievi del Papa (O.R.)

Il Papa alla Messa per i suoi ex allievi: imparare da Dio lo stile della gratuità (Radio Vaticana)

Seconda giornata dell’incontro del Papa con i suoi ex allievi sull’interpretazione del Concilio Vaticano II (Radio Vaticana)

Il Papa ha riunito secondo tradizione gli iscritti al Circolo dei Ratzinger Schulerkreis: un anello di congiunzione verso il futuro (Gagliarducci)

Il professor Ratzinger torna a scuola (Magister)

A lezione dal prof. Ratzinger (Galeazzi)

L’ermeneutica del Vaticano II al centro dell’incontro del Papa con i suoi ex allievi (Radio Vaticana)

Inizia l'incontro degli ex alunni di Joseph Ratzinger (Zenit)

Sul concilio Vaticano II l'incontro degli ex allievi del Papa. Da venerdì 27 a lunedì 30 a Castel Gandolfo (Osservatore Romano)

Leggiamo questo bellissimo ed approfondito commento di Salvatore Izzo:

PAPA: DA DOMANI IL "RATZINGER SCHULERKREIS" SUL VATICANO II

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 26 apr.

"Perche' la ricezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si e' svolta in modo cosi' difficile?".
A questa domanda che Benedetto XVI ha posto nel suo primo memorabile discorso alla Curia Romana, il 22 dicembre del 2005, tenteranno di rispondere da domani i teologi del "Ratzinger Schulerkreis", il circolo che raduna gli ex studenti di Joseph Ratzinger e che si riunisce ormai da decenni, seppur in forma diversa nel tempo, con il loro maestro ed ex professore di teologia nelle universita' di Tubinga e Ratisbona.
La pista indicata dal Papa all'inizio del suo Pontificato e' chiara: "i problemi - erano state le sue parole - sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro.
L'una ha causato confusione, l'altra, silenziosamente ma sempre piu' visibilmente, ha portato e porta frutti". La prima interpretazione il Pontefice teologo l'ha chiamata "ermeneutica della discontinuita' e della rottura", la seconda "ermeneutica della continuita'", una linea che il Papa stesso sta concretizzando promuovendo nella Chiesa Cattolica un "rinnovamento nella tradizione".
All'incontro di Castelgandolfo sara' relatore il vescovo svizzero Kurt Koch, nuovo "ministro dell'ecumenismo" vaticano, un teologo ratzingeriano chiamato un mese fa a sostituire il card. Walter Kasper, seguace di una linea diversa.
Tra i partecipanti all'incontro, le cui sessioni saranno anche quest'anno a porte chiuse, l'Osservatore Romano elenca oggi il card. Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, il vescovo ausiliare di Amburgo Hans-Jochen Jaschke, docenti, parroci, religiosi, religiose e laici. "Nei giorni di venerdi' e sabato, dopo la relazione dell'arcivescovo Koch, si terra' - riferisce il giornale della Santa Sede - una libera discussione sull'argomento, alla quale prendera' parte anche il Pontefice.
Domenica mattina il momento culminante: gli ex allievi parteciperanno alla celebrazione eucaristica presieduta da Benedetto XVI al centro congressi Mariapoli. Dopo la prima colazione con il Papa, agli ex allievi si uniranno le nuove generazioni di coloro che hanno svolto la loro tesi di laurea su testi di Ratzinger, prenderanno parte anche all'Angelus nel cortile del Palazzo Pontificio di Castelgandolfo. I nuovi ex allievi si sono costituiti in circolo tre anni fa. Al termine dell'incontro sara' consegnato al Pontefice il volume che raccoglie le relazioni del seminario estivo del 2008, che aveva per tema "Conversazioni su Gesu'".
La pubblicazione e' stata promossa dalla "Fondazione Joseph Ratzinger Papa Benedetto XVI", con sede a Monaco di Baviera, che ha per scopo la preparazione e l'organizzazione dell'incontro annuale, la promozione degli studi intrapresi da Ratzinger quando era docente, la diffusione del suo insegnamento teologico e della sua spiritualita', oltre che la pubblicazione dei libri di Benedetto XVI.
Dopo l'elezione al Pontificato, Papa Ratzinger ha affrontato con gli ex allievi temi sempre molto impegnativi: "il concetto di Dio nell'islam" (2005), "Creazione ed evoluzione" (2006 e 2007), "il Gesu' storico e il Gesu' dei Vangeli" (2008), "la missione della Chiesa" (2009).
"Il circolo di Joseph Ratzinger era una palestra di opinioni e confronti, in cui il maestro non si imponeva e non rinchiudeva tutte le idee in un unico sistema definito, ma garantiva la relazione con gli studenti, l'obiezione e la critica", scrive Gianni Valente nel suo bel libro "Ratzinger professore".
"Il suo ruolo - spiega il giornalista - era di carattere maieutico: si dedicava a chiarire le questioni, a suggerire degli spunti e delle piste di ricerca, secondo il
magistero dei grandi classici della teologia, primo tra tutti Sant' Agostino".
L'insegnamento di Ratzinger, prosegue ancora Valente, "affrontava le questioni nodali della cultura moderna in dialogo con la Sacra Scrittura e la tradizione della Chiesa e si distingueva per la ricchezza delle tesi e l'ampiezza dei dibattiti proposti".
Nel suo libro, Valente ricorda un commento dell'allora prefetto del seminario di Frisinga, Alfred Laepple, che riferiva le confidenze e l'obiettivo ultimo del Ratzinger docente: "Mentre fai lezione, il massimo e' quando gli studenti lasciano da parte la penna e ti stanno a sentire.
Finche' continuano a prendere appunti su quello che dici vuol dire che stai facendo bene, ma non li hai sorpresi.
Quando lasciano la penna e ti guardano mentre parli, allora vuol dire che forse hai toccato il loro cuore
".
Entusiastico il ricordo dell' ex allievo Adoukonou, originario del Benin, che in un'intervista all'Osservatore Romano fa del docente Ratzinger questo ritratto: "Andando a Ratisbona, ho scoperto un teologo brillante, che non leggeva la lezione che aveva preparato dalla cattedra, ma che dava l'impressione di leggerla nel Cielo. Aveva una visione panoramica, storica e sintetica, profonda come si addice a un tedesco e chiara come e' proprio di un latino.
Il cristocentrismo del suo pensiero m'incantava: lo si ritrovava in tutti gli argomenti che affrontava, con la sua rara capacita' di articolazione. Sviluppava il suo pensiero sulla comunione, facile da cogliere, e sintetizzava la molteplicita' degli elementi che molti docenti, fra i quali forse anch'io, non sanno sempre ricondurre all'unita', e in tal modo affaticano gli studenti".

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1 commento:

laura ha detto...

"Andando a Ratisbona, ho scoperto un teologo brillante, che non leggeva la lezione che aveva preparato dalla cattedra, ma che dava l'impressione di leggerla nel Cielo. Aveva una visione panoramica, storica e sintetica, profonda come si addice a un tedesco e chiara come e' proprio di un latino.
Il cristocentrismo del suo pensiero m'incantava: lo si ritrovava in tutti gli argomenti che affrontava, con la sua rara capacita' di articolazione. Sviluppava il suo pensiero sulla comunione, facile da cogliere, e sintetizzava la molteplicita' degli elementi che molti docenti, fra i quali forse anch'io, non sanno sempre ricondurre all'unita', e in tal modo affaticano gli studenti".
E ORA NON FA LO STESSO?????