domenica 22 agosto 2010

Espulsioni dei rom, Giancarlo Perego (Fondazione Migrantes della Cei): “Questa intolleranza può creare in Europa un effetto domino” (Galeazzi)


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“Questa intolleranza può creare in Europa un effetto domino”

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

L’Italia ha dato il cattivo esempio alla Francia e ora va subito fermato l'effetto-domino che rischia di infiammare il resto d'Europa e contagiare soprattutto i paesi orientali». Mette in guardia dal «meccanismo di intolleranza verso i Rom innescato dall'Italia» monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei.

Cosa c'entra il governo di Roma con le espulsioni dei rom in Francia?

«E' a partire dalle errate politiche dell'immigrazione del governo italiano che in Europa si è messo in moto un "effetto moltiplicatore" che sta producendo gravi danni sociali in Francia. Abbiamo di fronte una situazione potenzialmente esplosiva che può sfuggire di mano alle autorità nazionali e che soprattutto ad Est (Ungheria e Slovacchia) minaccia oggi di assumere forme particolarmente violente di intolleranza contro un popolo già ai margini e sempre più duramente provato dalla situazione di disagio economico generalizzato».

Di chi è la colpa?

«A forza di irresponsabili campagne propagandistiche e di provvedimenti demagogici a livello centrale e locale, è stata addebitata ai rom la colpa delle difficoltà economiche delle famiglie italiane. In pratica, queste popolazioni nomadi sono state trasformate in capri espiatori per spostare strumentalmente l'attenzione dell'opinione pubblica dalle vere cause della crisi».

Nelle discriminazioni esiste un «modello Italia» esportato in Europa?

«Purtroppo sì. E' un meccanismo pericoloso che, una volta avviato, finisce fuori controllo, in direzione di un'escalation di discriminazioni, violenze e persecuzioni. Con indecente mistificazione in Italia i rom sono stati ritenuti e indicati all'opinione pubblica come i responsabili di mali sociali che invece sono legati ai mondi finanziari e politici. Assistiamo a un'azione demagogica e strumentale per gettare fumo negli occhi alle famiglie italiane pesantemente colpite dalla crisi economica, Si usa spregiudicatamente un popolo inerme per nascondere la reale origine dei problemi, e cioè i tagli al Welfare e gli errori nelle politiche migratorie. Il pessimo esempio italiano sta facendo scuola in Europa.

I rom impoveriscono un paese?

«Assolutamente no. Le famiglie non devono certo il loro disagio a qualche centinaio di rom che ora si vuole allontanare a forza, bensì da bufere finanziarie globali e dai radicali tagli alla spesa sociale che penalizzano la vita quotidiana delle persone. Il contesto italiano ed europeo è segnato da intolleranze che i governi invece di contrastare favoriscono con politiche sbagliate. Come ha ricordato anche il cardinale Bagnasco nella sua ultima prolusione, in Italia esistono situazioni dolenti e discriminazioni allarmanti emerse con i fatti di Rosarno e con l’incendio di un campo rom alla periferia milanese. Manca l'impegno per una fondamentale strategia di integrazione degli immigrati e di ogni altra minoranza, come quella dei rom. Servono il superamento di quartieri o isole etniche nelle città, una nuova politica fiscale, della casa, dell’accompagnamento sociale e della sicurezza sociale. La "città di eguali" va costruita coniugando l'accoglienza con la tutela dei diritti fondamentali delle persone e, tra i valori non negoziabili anche in politica, c'è un'accoglienza rispettosa delle leggi e mirata a favorire l’integrazione».

© Copyright La Stampa, 22 agosto 2010

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Francamente credo che gli italiani siano un po' saturi delle prediche di questi monsignori...chi di loro ha ma abitato di fianco ad un campo rom? chi di loro ha mai subito uno scippo? Gli italiani non sono un popolo razzista, bensì tollerante ed aperto all'accoglienza, però anche da parte di certi soloni si dovrebbe ammettere che certe etnie sono culturalmente portate a vivere in un modo che non accettabile nell'europa del XXI secolo e nei fatti, nonostante i milioni di euro spesi con i quattrini dei contribuenti, NON accettano le regole della convivenza civile.
Aggiungo poi che i monsignori di cui sopra (e i loro coriferi nelle nostre parrocchie) sarebbero molto più credibili se condannassero il massacro e la discriminazione quotidiani di centinaia di migliaia di cristiani in India, Pakistan, Indonesia ed altre regioni dell'ASia, mentre tutto ciò è sconosciuto al cattolico medito italiano.
Maria

Anonimo ha detto...

la carità cristiana non può andare disgiunta dalla giustizia. Che i Rom creino problemi (salvo rare eccezioni) è un dato di fatto. E allora non può essere definito contrario al Vangelo dire loro di tornarsene a casa. Abbiamo il dovere di aiutare tutti ma pure il dovere di difenderci. E a crear problemi non sono solo i Rom equindi ben venga questo effetto domino. Magari.

Nella chiesa dove io vado a messa, ogni domenica, alla porta, c'è almeno una ragazza rom che chiede l'elemosina. Avrà vent'anni, è giovane e sana. Gli ho detto che se voleva potevo aiutarla a trovare un lavoro.
E' inorridita. Lavorare? Non sia mai.
E san Paolo per chi non vuol lavorare sappiamo bene cosa dice.
Allora queta rom non vuol lavorare e pretende di vivere alle spalle di chi lavora?
E questo sarebbe più evangelico?
Chi lavora in banca sa come i conti correnti di molti rom che passano la giornata a mendicare siano più cospicui di chi passa la giornata a lavorare.

Insomma, Abbiamo il dovere morale di soccorrere chi non può lavorare ed ha bisogno, ma non abbiamo il dovere di sostentare chi pur potendolo fare non vuol lavorare.

Anonimo ha detto...

don perego, don perego!!!!!!!!!!!!!

Elio ha detto...

Rispettate le leggi dello stato,monsignori...mi chiedo se questi monsignori fannulloni hanno mai vissuto vicino a un campo di zingari...io ci vivo e vivo nell'incubo ho paura persino ad uscire la sera.
Negli autobus non si può viaggiare salgono sporchi fanno i propri bisogni per strada...non dico altro. Li ospiti il Vaticano e limettano nei palazzi della Cei.
Siamo indignati e diciamo...Basta!

Anonimo ha detto...

Condivido tutto.
Don Perego farebbe bene a lasciare gli ovattati palazzi dove è abituato da sempre (conosco) a vivere e scenda (diciamo una settimana) sulla terra quella vera: si accorgerà come san Paolo aveva ragione a dire (per tutti e non solo per i 'rom' del tempo e per i rom, sinti, ecc. ecc. del nostro tempo): "Chi non lavora, non mangi, ciascuno viva del lavoro delle proprie mani..."
Certo l'Apostolo non era ne' politically correct, ne' cattolico adulto!!
Veramente BASTA, e se si ha il tanto temuto effetto domino nei confronti degli zingari: Bene, sia lodato il Signore!

r ha detto...

credo che neanche il papa bazzichi spesso i campi rom. il problema è che molti in italia sono prima leghisti che cattolici.

Anonimo ha detto...

Innanzi tutto bisogna insegnare ai rom e a tutti gli immigrati che vengono in italia che qui, da millenni, c'è cultura, regole, stili. ne tengano conto, vedano se sia il caso di restare... non pretendano di imporre i loro stili di vita ne' con la violenza ne' con la tattica della erosione... e ciò va ricordato anche alle anime belle di etnia italiana.
per quanto riguarda il Papa: mi pare che abbia scritto un'enciclica (l'ultima) dal titolo Caritas in veritate. io mi sbaglierò ma nella fattispecie la declino così : l'illegalità, italiana o zingara, sia perseguita, se si tratta di cittadini vengano sanzionati (per davvero), se si tratta di non-cittadini vengano espulsi. Non credo sia mancanza di carità... quindi non appelliamoci alla antinomia (sarà vero?) cattolico/leghista!

Anonimo ha detto...

Forse non sarebbe male che gli 'alti prelati' che non perdono occasione per parlare quando sarebbe meglio tacere (Marchetto, Perego, ecc. ecc.) tengano conto del modo di vedere anche della stragrande maggioranza dei cattolici praticanti (che non si lasciano più abbindolare dalle ormai fruste tirate buoniste) e non soltanto delle opinioni (interessate?) delle frange 'volontaristico/anarcoidi' del cattolicesimo 'adulto' (ma saranno cattolici poi?).

Forse mediare tra idealismo e realismo, tra carità e verità... (ma sarà carità ciò che si spaccia se orbo della verità?) non sarebbe male. Mediazione, dunque, parola musica per le orecchie 'adulte' no?
Tanti dubbi (circa il modo di fare carità urlata)...: dubbi, quindi, non sicurezze (!): musica, anch'essa, per le orecchie 'adulte'... o no?