martedì 10 agosto 2010

Massacro di Cristiani nel mondo: gli Stati hanno il dovere di fermare questa strage (Accattoli)

Clicca qui per leggere il commento di Luigi Accattoli segnalatoci da Eufemia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Betori interviene, Eufemia
CHIESA:BETORI,AFGHANISTAN CONFERMA STORIA MARTIRIO CRISTIANI

(ANSA) - FIRENZE, 10 AGO - ''Tutto mostra che il martirio non
e' un'eccezione nella storia cristiana, ma al contrario una sua
costante nota distintiva''. E' un passaggio dell'omelia
dell'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, durante la messa
per la festa di San Lorenzo, nella basilica di San Lorenzo.
''Non c'e' settimana - ha ricordato Betori - che non ci
giunga notizia di qualche cristiano perseguitato e ucciso
proprio perche' cristiano. Anche solo qualche giorno fa, in
Afghanistan, otto cristiani hanno perso la vita mentre
esercitavano la loro carita' verso la popolazione povera del
Paese''.
''Il legame tra carita' e martirio e' nell'esperienza di
sempre della Chiesa'' spiega l'arcivescovo, aggiungendo che ''il
numero dei cristiani messi a morte a causa della loro fede negli
ultimi cento anni supera probabilmente da solo quello
complessivo di tutti i secoli precedenti. Basta sfogliare il
Martirologio Romano per accorgersi che non c'e' giorno in cui
non venga segnalato un cristiano canonizzato dalla Chiesa come
martire che appartenga ad anni vicini a noi''.
''Alla radice del martirio - continua Betori - sta quella
logica del dono, che e' germe di una vita nuova non solo nel
momento supremo di una persecuzione ostile, ma in ogni momento
di vita: e' anzi germe di una societa' nuova, come ci ha
ricordato il Santo Padre nella sua piu' recente
enciclica''.(ANSA).

COM-GRS
10-AGO-10 20:00 NNNN

Anonimo ha detto...

Gli stati hanno il dovere di fermare questi massacri, ma gli esponenti della Chiesa hanno il dovere di usare il cervello nei rapporti con l'islam, cosa che per ora non succede,in quanto la Chiesa preferisce la sottomissione (all'Islam)ad una vigorosa proclamazione della parola di Dio, anche, se del caso, disturbando i violenti islamici.