lunedì 18 ottobre 2010

Il salesiano che dirige per Papa Ratzinger (Galeazzi)

LA STORIA

IL SALESIANO CHE DIRIGE PER RATZINGER

Giacomo Galeazzi

Il marchio di Torino sulla «schola cantorum» più famosa del mondo. Per stoppare gli «abusi musicali» il Papa rispolvera lo «spartito tradizionalista» e, su suggerimento di Bertone, nomina il salesiano torinese don Massimo Palombella alla direzione della Cappella Sistina.
Dopo anni di controversa sperimentazione, tornano in auge il repertorio sacro d’antan, i canti gregoriani, la grande polifonia rinascimentale. E’ da sei secoli che alla Cappella rivolgono lo sguardo come modello i cori dell’intero pianeta. Sullo sfondo c’è il braccio di ferro tra i «creativi» e i «tradizionalisti», sostenuti dai «teocon» che della messa in latino e del canto gregoriano hanno fatto una bandiera ideologica.
Il nuovo direttore della Cappella pontificia, nato a Torino nel ‘67, Ordinato sacerdote 14 anni fa, insegna al conservatorio «Cantelli» di Novara. Sostituisce Giuseppe Liberto, la cui bacchetta era giudicata «troppo disinvolta» nell’accantonare la musica liturgica tradizionale. La scelta di Palombella è una rivincita del tradizionalismo sugli interpreti della riforma liturgica.
Già oggi Palombella firma le «colonne sonore» degli incontri papali con gli intellettuali e il clero, dirige il coro delle università di Roma e i suoi concerti sono divenuti cd di successo.

© Copyright La Stampa, 17 ottobre 2010

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non conosco il maestro Palombella di cui c'è chi dice peste e corna, forse solo perché ha avuto come sponsor il card. Bertone che molti sembrano non sopportare.
Quello che a me lascia perplessa è l'atteggiamento, come dire, nepotista del card. segr. di stato, anche se è umano circondarsi da persone che si conoscono in un ambientino sulfureo come quello vaticano.
Alessia

Ben ha detto...

Vale anche per i grandi ristoranti che stanno sulla Guida Michelin: è meglio non andare a vedere quello che succede in cucina...
E il Card. Bertone è lo chef del Vaticano. Il ne faut jamais aller visiter la cuisine du Bon Dieu!

Anonimo ha detto...

Ma dove hai trovato questo articolo?

Mi daresti il link per cortesia?

Anonimo ha detto...

Il coro della cappella sistina è in decadenza da decenni, anche all'epoca di Bartolucci, che sarà anche un grande musicista e un eccelso compositore, ma che non ha saputo o voluto metter mano al problema fondamentale di quel coro: l'impostazione lirica che affonda le radici nel melodramma italiano che nell'800 ha avuto un'influenza nefasta sul modo di cantatre la musica sacra Pio X, col motu proprio voleva meter fine al melodramma in chiesa, tra le altre cose). Non si può cantare Verdi come Palestrina, ci vogliono due impostazioni diverse a livello vocale. Quanto a Palombella non potrà essere meglio di Liberto o di chiccessia anche se facesse solo gregoriano, se prima non metterà mano all'impostazione delle voci bianche, che saranno il coro di domani. Oggi i migliori cori per la musica sacra sono quelli inglesi: è lì che bisogna aver il coraggio di ficcare il naso per imparare qualcosa.

MUSICUSETCANTOR

Raffaella ha detto...

Non ho il link avendo ricevuto l'articolo via mail.
R.