Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il "blog degli amici di Papa Ratzinger", già "Papa Ratzinger blog [3], vuole essere un omaggio al Santo Padre, Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Qui è possibile consultare una nutrita rassegna stampa e scrivere commenti soggetti a moderazione. Il materiale contenuto in questo blog è a disposizione di chiunque. Esso non ha scopo di lucro. Buona navigazione
3 commenti:
E figuriamoci............... QUESTI SANNO FARE SOLO UNA COSA..... REMARE CONTRO!
ma infatti la notizia, euge, sarebbe: "un vescovo ha accolto un documento pontificio col sorriso sulle labbra." quello che non capisco è il processo mentale che avviene nella testa dei vescovi, cioé fino a ieri eri parroco della parrocchia di roccacannuccia, non avevi influenza neanche su un bimbo di 3 anni, poi un giorno ti arriva una lettera di nomina, e ti credi vicario di Cristo in terra, sempre che Cristo sia d'aoordo con te, altrimenti direttamente nuovo unto del Signore. Forse la domanda che pongo é inverosimile, perché la lettera di promozione non arriva mai al parroco di roccacannuccia che volendo o nolendo ha dovuto fare dell'umiltà una compagna di vita. Ma al segretario particolare di tale monsignore, che ha passato la vita a apprendere dl proprio maestro a disubbidire al Papa, a trattare chiunque la pensi diversamente con sufficienza, e soprattutto bramando ogni giorno di più la sua nomina, forse iniziando anche ad alterarsi per un eventuale ritardo. in questo modo quando la promozione arriva VAI! Finalmente ha il suo regno su cui dettar legge, i propri ex colleghi da comandare e la sua personale visione liturgia e pastorale da imporre. Fino a quando si faranno questo genere di promozioni, poi non dobbiamo meravigliarci. Il papa sta cambiando con coraggio drasticamente il mondo delle nomine preferendo i teologi ai curiali, ma anche i teologi hanno fatto danno nel passato, e aihmé il mondo accademico non é meno pieno di serpenti di quello curiale.
Max
Da quando hanno inventato il concetto della collegialità vescovile, ogni vescovo si sente un indipendente successore degli apostoli, il cui rapporto con il Papa è quasi da pari a pari. Si sentono come dei prinicipi autonomi e non sopportano quando quello di roma si immischia nei loro affari.
I vescovi dimenticano troppo spesso, e qui roma ne ha colpa, che essi sono vescovi in quanto chiamati e scelti dal papa e in quanto in COMUNIONE con il papa...
jacu
Posta un commento