giovedì 7 gennaio 2010

Che pena quei preti e pretucoli in tv che non sanno parlare e soprattutto non studiano nè hanno studiato

In questi giorni accendo la tivu' e mi imbatto spesso in preti ospiti dei salotti televisivi che non sanno esprimere un concetto e si lasciano schiacciare dal verbo altrui. E' senza dubbio positivo che si aprano dibattiti sulle parole del Papa (di solito su quelle pronunciate a proposito delle "previsioni"), ma i preti invitati abbiano il buon gusto di prepararsi a dovere! Poco fa un ospite di una trasmissione di Raidue ha detto che i Magi erano "astrologi", la conduttrice ha ribattuto che erano "astronomi" e il sacerdote ha candidamente ammesso di non sapere la risposta.
Evidentemente non ha ascoltato ne' l'omelia ne' l'Angelus di ieri e nemmeno le parole di domenica sulle "previsioni". E' dovuto intervenire il sempre ottimo Magalli per precisare che il Papa non ha MAI pronunciato la parola astrologo.
Figuraccia anche su Raiuno qualche giorno fa con un altro prete.
Che pazienza...i sacerdoti tornino a studiare e trascorrano piu' tempo in chiesa. Il tempo passato inutilmente in televisione e' tempo sottratto al confessionale ed ai fedeli. Ancora una volta constato che sono i laici a capire ed a ascoltare il Papa. Peccato che certi preti non prendano esempio da questa realta'
.
R.

4 commenti:

DonPa (Don Paolo) ha detto...

Proprio così: tempo sottratto al confessionale, alla Liturgia delle Ore, al salutare inginocchiatoio, al dialogo con il Crocifisso (ricordate don Camillo di Guareschi?). Per la tivvù, Vaticano e Cei selezionino due, tre, quattro, cinque preti utili e adeguati, che si presentino alla telecamere con abbigliamento consono al loro status e sappiano bene cosa dire e come dirlo. E magari si faccia avanti qualche laico che conosce bene il mezzo, che non ha timore di definirsi cattolico e quindi di andare nei salotti televisivi a difendere ragioni e scelte della Chiesa. Nel frattempo, per cortesia, si ponga la dovuta attenzione alla selezione/formazione nei seminari. Ce ne sarebbero da scrivere al punto da doversi mettere a piangere.

Anonimo ha detto...

Le affemazioni di Don Paolo sono da condivedere interamente. Tuttavia, don Paolo, non si faccia sciocche illusioni: nei prossimi mesi, nonostante i periodici cicchetti del Santo Padre, preti in tenuta causal (tipo maglioni rossi e jeans), senza simboli distintivi del loro ministero, saranno "la regola".
E' un'epoca in cui i preti hanno imparato a fare i capipopolo politici o sociali, in tenuta da scaricatori portuali (senza offesa ovviamente per gli onesti scaricatori portuai che usano l'abbigliamento confacente al loro onesto lavoro).
Così va la Chiesa: al Papa, non pochi Vescovi,Cardinali,Presbiteri,
non danno ascolto; fingono di farlo, ma poi fanno di testa loro.

Anonimo ha detto...

Beh tale don Roberto nella mia citta'venuto ad officiare la Messa in Basilica e notata l'immagine di SSPio XII esposta alla venerazione dei fedeli ha chiesto candidamente che cosa fosse successo perche' non era a conoscenza delle recenti decisioni della Congregazione delle Cause dei Santi.....

Anonimo ha detto...

Purtroppo è vero che isacerdoti disertino il confessionale. A me embra che non ci sia una crisi del sacramento della riconciliazione, ma una certa latitanza dei sacerdoti. Non son riuscita a confessarmi in tutto il tempo di Natale. Nella mia parrocchia ci sono solo due sacerdoti che confessano, ma trascorrono in confessionale circa mezz'ora al giorno. Se non c'è qualcuno pronto, escono e se ne vanno. A me serve un po' di tempo per prepararmi e così non è stato possibile e ho firato più d iun chiesa. Ormai bisogna prendere l'appuntamento e non è affatto facile. qundo posso. vado nella cappella dellapesonle del Geelli, dove c'è un sacerdote che alle 6 del mattino espone il Santissimo e resta a disposizione delle persone fino alle 8.30. Vi assicuro che non è mai disoccupato