domenica 24 gennaio 2010

Nessuno (tantomeno la stampa cattolica) ha ripreso l'editoriale di Bernard-Henri Levy. Ne prendiamo atto e ne traiamo le amarissime conseguenze (R.)


I MEDIA E BENEDETTO XVI: LO SPECIALE DEL BLOG

Cari amici, ho atteso qualche giorno, ma oggi constato che nessuno ha avuto l'intuizione (il coraggio?) di cogliere le provocazioni di Bernard-Henri Levy che, nell'editoriale pubblicato dal Corriere della sera il 20 gennaio scorso ha parlato apertamente e drammaticamente di pregiudizio, malafede e disinformazione nei confronti di Benedetto XVI e di Pio XII.
Non mi aspettavo certo che la stampa laica e laicista cogliesse l'occasione per un dibattito serio, ma pensavo che almeno i media cattolici avrebbero saputo sfruttare l'occasione per aprire una discussione sul pregiudizio e sulla scorrettezza con cui stampa e tv si occupano del Santo Padre.
Niente di tutto cio'...silenzio assoluto!
Per quanto riguarda la stampa "generalista" posso solo dire che la mia sensazione e' che manchi il coraggio e la volonta' di cimentarsi con un tema spinoso.
Si e' allestino uno schemino su Papa Ratzinger e si va avanti cosi', senza schiodarsi di un millimetro. Si e' deciso a priori che egli sia un conservatore, che sia l'opposto di Giovanni Paolo II e che non gli interessi il diaologo ecumenico e, tantomeno, quello interreligioso.
Da li' non ci si smuove un po' per pigrizia, un po' per partito preso, un po' per malafede...
E la stampa cattolica? Il fatto che nemmeno i media "specializzati" abbiano voluto aprire un dibattito mi da' molto da pensare.
Evidentemente non si vuole rompere lo schemino, non si ha alcun interesse a contrastare il teatrino dei grandi giornali e, infine, non interessa piu' di tanto illustrare come si deve il Magistero del Papa.
Questa e' la mia sensazione. Posso ancora essere smentita e me lo auguro perche', francamente, i Cattolici escono ancora una volta malissimo da questo silenzio
.
Raffaella

11 commenti:

Maria R. ha detto...

"un po' per pigrizia, un po' per partito preso, un po' per malafede..."

posso aggiungere anche :"un pò per ignoranza???"
E' facile farsi una "cultura del Papa" a livello "generalista", parlandone "come capita".
E' più difficile prendersi la briga, per chi l'informazione la fa per mestiere (e non solo tra i laici!), andare a studiare tutto il magistero di Papa Benedetto...
Buona Domenica a tutti!

Anonimo ha detto...

Sono convinta che noi tutti conosciamo il motivo dell'assordante silenzio dei media non sospettabili di essere anti-Ratzinger. Lo stesso motivo che ha ammutolito i media cattolici. Lo stesso motivo che in occasione delle molte polemiche di questi anni ha ammutolito anche grandi vaticanisti. Quanto ai media laicisti, beh non hanno la minima convenienza ad aprire un dibattito che li vedrebbe a mal partito. Anzi, sono convinta che, se avesse potuto, neppure il corrierone avrebbe pubblicato l'articolo di Lévy.
Alessia

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante vedere poi quello che viene stampato nella miriade di giornalini parrocchiali!
Matteo Dellanoce

mariateresa ha detto...

non lo so cara, non credo che molti abbiano voglia di aprire un dibattito che metta all'ordine del giorno il conformismo, il pregiudizio e, in alcuni casi, la manipolazione e la malafede dei commentatori. Secondo me è comunque importante che Levy abbia aperto la pista, per così dire.
L'Osservatore Romano ha ripreso il suo articolo, ma altri si sono tenuti, come dici tu, "prudenti".
Anche a me dispiace, però ad essere sinceri, non è che Avvenire non abbia mai trattato la manipolazione delle patole del papa, stimolato da vari ( troppi!) episodi.
Credo che prevalga, purtroppo, un sentimento di prudenza verso i fratelli ebrei che consiglia di non turbare un equilibrio giudicato molto fragile.
Anche a me questi sentimenti diplomatici fanno sommo dispiacere ma non mi scandalizzo più di tanto perchè , anche in passato, l'ho constatato altre volte e su varie questioni.
Non amareggiamoci. Se certe prese di posizione le vediamo pubblicate anche su un giornale come Haaretz vuol dire che qualcosa si muove.

euge ha detto...

Cara Raffaella il tuo commento la dice lunghissima su quanto la stampa cattolica soprattutto, si sia adeguata se non appiattita, sullo schemino come lo definisci tu, creato sulla persona di Benedetto XVI; posto in un continuo assurdo, inverosimile ed offensivo confronto con il predecessore per nulla progressista basterebbe leggere le sue encicliche per rendersene conto. Non parliamo poi di Pio XII anche qui stesso discorso una volta costruito lo shema del Papa non solo sottomesso ma, quasi collaborazionista della furia nazista nessuno si schioda più. Forse, perchè prendere in considerazione i fatti è troppo complicato e sicuramente non politicoreligiosamente corretto. Meglio molto meglio cavalcare le menzogne costruite su questi due Papi molto più facile e molto più redditizio a livello di tiratura giornalistica.
Come sappiamo ormai, la verità e scomoda come sono scomode le persone che la difendono meglio quindi, anche da parte cattolica, è questo il dramma vero, lasciarsi trascinare delle pinioni che non provocano discussione; meglio molto meglio, non affrontare, non aver voglia di capire , non accettare l'evidenza. Si vive tutti più tranquilli.
E poi, ci lamentiamo se la religione cattolica è sbeffeggiata insieme al Papa ed ai suoi simboli. Il mea culpa dovrebbe partire prima da noi che, di sicuro non abbiamo coraggio da vendere.

Anonimo ha detto...

Sarò pessimmista,ma, secondo me c'è ignoranza, pigizia, pregiudizio, disinteresse.....

Non mi aspettavo nulla

Maria R. ha detto...

Mi riaggancio un attimo a quello che ha scritto Mariateresa: penso che ci siano molti modi per dire le cose e il pezzo di Levy non era tanto e non solo legato alla vicenda Papa-Sinagoga, forse quella ne è stata l'ennesima molla, ma poteva essere ben sfruttato per ricordare che anche in altre circostanze si manipola, si fa pregiudizio, si dà informazione scorretta. Si poteva fare un discorso generale su come si stravolga il pensiero (e che pensiero!) di una persona non di certo di scarsa intelligenza, cosa che invece, con altri personaggi pubblici, anche di minore intelligenza, non si fa...e anzi, li si scusa sempre, come fossero i salvatori del mondo!
Insomma, a ben vedere, su Pio XII, Levy non ha aggiunto nulla di nuovo a quello che già sappiamo (l'ha solo ribadito), ma sul Papa attuale, si poteva veramente fare un discorso ampio, da parte delle altre testate, sulla scorrettezza dell'informazione, che travisa la sua intera persona. E questo a prescindere dal discorso Ebrei, perchè lo hanno fatto anche a Ratisbona (e li' c'entravano altri), lo hanno fatto con Rosarno (e c'entravano altri) e lo faranno in futuro (e c'entreranno altri ancora!)

Raffaella ha detto...

Il pezzo di Levy consentiva di parlare di argomenti molto interessanti: dall'accanimento verso una o piu' persone al pregiudizio, dalla disinformazione al capro espiatorio, dall'antipatia verso chi ha una certa nazionalita' all'indifferenza verso i sentimenti del prossimo.
Purtroppo la stampa crede che ormai si possano soggiogare i lettori nella direzione del pensiero unico (poi pero' si scopre che i quotidiani perdono copie ogni giorno). La televisione crede che siamo stati tutti lobotomizzati dal grande fratello, ma poi leggiamo che una ricerca ha dimostrato che i telespettatori si stanno sonoramente stufando delle tele-risse.
Resta solo internet e, non a caso, il Papa l'ha capito perfettamente e prima degli altri.
R.

Maria R. ha detto...

Peccato che il Papa non abbia, però, quelle famose " tre ore libere" :)
Sarebbe bello ascoltarlo in videoconferenza ^__*

Raffaella ha detto...

Esatto :)
R.

Anonimo ha detto...

Carissima Raffaella, ti segnalo con enorme gioia che ho appena visto (attraverso il blog di Leon Bertoletti, Hicsuntleones.co.uk) che lo splendido commento di Bernard Henri-Levy è uscito anche in traduzione inglese su The Huffington Post. Così lo conoscerà un pubblico molto vasto, alla faccia dei silenzi della stampa cattolica italiana! Antonella