venerdì 5 febbraio 2010

Dalla "combinata lettura" del fiume di parole stampato in questi giorni si evince, senza ombra di dubbio, che il vero bersaglio è Benedetto XVI!


Cari amici, lasciamo da parte per un attimo il "caso" Boffo e le veline annesse e connesse e concentriamoci sul contenuto di alcuni articoli ed articolesse di questi giorni.
Che cosa leggiamo fra le righe? Non avete anche voi la sensazione che il caso Boffo sia solo un pretesto per attaccare non solo la gestione Bertone ma anche Benedetto XVI?
E' maturata in me questa sensazione leggendo la marea di articoli degli ultimi tre giorni, ma oggi mi sento confermata nella mia intuizione.
Leggiamo, per esempio, l'articolo di Giancarlo Zizola di oggi. Cliccare qui.
A parte il solito discorso sulle lotte interne al Vaticano, delle quali nessuno dubita ma che nessuno puo' confermare, non vi sembra che l'articolo tenda a presentare ancora, ed ancora, una volta lo stereotipo del Papa chiuso nelle sue stanze?
Piu' di una volta Zizola ha detto e scritto che Benedetto XVI e' stato eletto per la sua intelligenza ma che forse quest'ultima non e' la sola dote richiesta per governare la Chiesa.
Ed ecco che questo concetto salta fuori ad ogni occasione.
Che motivo c'e' infatti di tirare in ballo il Papa in questa storia se non per dimostrare che egli non intende governare la curia?
Sia chiaro: anche io sono profondamente convinta che questa curia romana faccia acqua da tutte le parti o, come direbbe Magister, che "semplicemente" essa non sia all'altezza di Benedetto XVI, ma sono anche persuasa del fatto che la riforma della curia romana non sia una priorita' ne' per Benedetto XVI ne' per la Chiesa.
Viviamo nel tempo in cui non ha senso avere una gerarchia efficientissima mentre i Cattolici non conoscono i fondamentali e non distinguono i Re Magi dalla Befana o la Quaresima dal Carnevale.
Occorre tornare alle basi, all'ABC, ed e' precisamente questo l'elemento su cui il Papa insiste.
E' vero che Benedetto XVI e' il simbolo della moralita' per eccellenza (bene il richiamo di Zizola alla pulizia sui pedofili!) e che questa sua figura esemplare stride di fronte ad una gerarchia non all'altezza, ma e' anche vero che e' al Pontefice che i Cattolici devono guardare, come giustamente ci ha ricordato Messori.
Assurda, in ogni caso, l'immagine del Papa "blindato" nel suo appartamento.
Benedetto XVI interviene (eccome se interviene!) e dice frasi scomode non solo per il politicamente corretto ma anche per la Chiesa. Si veda il monito di mercoledi' contro la brama di potere del clero.
Non regge piu', caro Zizola, lo stereotipo del Papa isolato.
Egli non lo e' anche per la vicinanza che gli dimostrano i fedeli semplici.
Tutti questi editoriali (di Scalfari, di Mancuso e di Zizola) mi fanno pensare che si stia sfruttando il caso Boffo per attaccare in modo indiretto Benedetto XVI. Non sara' che oggetto del contendere sia proprio quella "ermeneutica della continuità", vera pietra miliare del Pontificato?
Dei tre interventi quello di Zizola e' sicuramente il piu' intelligente ed argomentato.
Scalfari, infatti, ha perso in partenza scivolando clamorosamente sul numero dei conclavi a cui il cardinale Martini avrebbe preso parte e Mancuso ha fatto un tonfo accusando il Papa di non avere ancora iniziato a fare pulizia proprio nel giorno in cui si e' diffusa la notizia dell'ennesima defenestrazione di un prete pedofilo.
Cari amici, abituiamoci a leggere sempre fra le righe.
C'e' poi lo "strano" commento di Filippo Ceccarelli che tira in ballo Marcinkus, Calvo, Sindona, Emanuela Orlandi. Ma che cosa c'entrano queste persone con Benedetto XVI, il cardinale Bertone e Dino Boffo?
Detto questo, c'e' da auspicare maggiore impegno e trasparenza nella curia romana
.
Raffaella

16 commenti:

Parati semper ha detto...

D'accordo cara Raffaella, aggiungo che la vittima come al solito è la Chiesa. Sottolineo anche che, come giustamente fai notare, siamo in un epoca attraversata da una sostanziale ignoranza della fede. Pertanto queste "bagatelle" fanno male sopratutto a quelli che hanno una fede debole e ai semplici. Vorrei altrettanto zelo da parte dei "sacri palazzi" rispetto alle omelie, alle catechesi, alla pastorale giovanile, in quella matrimoniale... O la fede si fa "modo di vivere" nel quotidiano, cioè si fa cultura, oppure resteremo alla mercè del Veronesi di turno che spara opinioni anche non corrette scientificamente, come una certezza. Questi mi sembrano i problemi di cui ci si dovrebbe davvero preoccupare, il resto è soap opera. Seppur abbia conseguenze non proprio light.

Raffaella ha detto...

Esatto!
R.

Anonimo ha detto...

Grande analisi Raffaella, concordo perfettamente. La vera questione sottesa ad una polemica francamente sopravvalutata è l'ermeneutica della continuità. La mite fermezza del Santo Padre nel raddrizzare il timone e riprendere il controllo di una barca che sembrava andare alla deriva sta creando un vero panico nelle lobby italiane e internazionali e in alcuni ambienti ecclesiali che ben conosciamo. In quest'opera la collaborazione di Bertone è finora stata fedele. Per questo ora viene attaccato, non certo perché qualcuno creda veramente in piena lucidità che egli abbia inviato una velina a Feltri per sostituire il direttore di Avvenire (come se non avesse a disposizione canali più semplici e immediati) e poi vederlo sostituire dal suo vice in piena continuità.
A questo intento generale dei detrattori, si aggiunge la volontà di Feltri di superare indenne il procedimento all'ordine giornalisti del 22 p.v. (cosa per lui non facile). L'unica difesa che può presentare è proprio quella di non aver controllato l'autenticità della velina "perché non ce n'era bisogno". La comprensibile necessità difensiva di Feltri viene oggi strumentalizzata contro Bertone e indirettamente contro il Papa. Nel solco dei vari "casi" montati ad arte: Williamson, preservativo, shoah, Pio XII e così via... Non illudiamoci che anche dopo che sarà stato superato il caso Boffo, cessino gli attacchi diretti o indiretti all'operato del Santo Padre. Noi possiamo soltanto pregare e aiutarti a fare quello che tu mirabilmente stai facendo per far emergere la verità.
Alberto

sam ha detto...

Preghiera e penitenza per la Barca di Pietro.
Pietro ha il suo bel daffare per confermare i suoi fratelli, mentre tutt'intorno i serpenti incantano e le iene ringhiano.
Benedetto XVI è un'altra grande grazia di Dio per questa generazione indegna che non fa nulla per meritarsela.

guglielmo ha detto...

Sono d'accordissimo con te Raffaella. Proprio in questi giorni sto leggendo "Introduzione al Cristianesimo" e là dove il Papa parla della Chiesa e della riforma delle "forme ecclesiali" dice proprio:
"In fondo in fondo, è sempre all’opera un malcelato orgoglio, quando la critica fatta alla chiesa assume quel tono di atrabiliare amarezza, che oggi incomincia ormai a diventare un gergo usuale. Ad essa, purtroppo si aggiunge poi sin troppo sovente un vuoto spirituale, in cui non si scorge assolutamente più la vera essenza della chiesa, sicché essa viene ormai considerata soltanto come una mera formazione politica interessata; la sua organizzazione viene sentita come miseranda o brutale, a seconda dei punti di vista, quasi che la peculiarità della chiesa non stesse ben oltre la mera organizzazione nella consolazione della parola e dei sacramenti che essa distribuisce a larga mano nei giorni lieti e tristi
Gli autentici credenti non danno mai eccessivo peso alla lotta per la riorganizzazione delle forme ecclesiali. Essi vivono attingendo la linfa alla natura perenne della chiesa. E quando si voglia sapere che cosa realmente sia la chiesa, bisogna recarsi da loro. La chiesa infatti non fa sentire al massimo la sua presenza là dove si organizza, si riforma, si reagisce e si dirige; si fa sentire invece in coloro che credono con tutta semplicità, ricevendo in essa il dono della fede che diviene per loro fonte di vita. Solo chi ha sperimentato come la chiesa, prescindendo dal cambiamento dei suoi servitori e delle sue forme, rinfranchi gli uomini, accordando loro una patria e una speranza, una patria che è una speranza, vale a dire una via atta a condurre alla vita eterna, solo costui – ripeto – sa veramente cosa sia la chiesa: cosa sia stata in passato e cosa sia tutt’oggi."

Margherita ha detto...

Viviamo nel tempo in cui non ha senso avere una gerarchia efficientissima mentre i Cattolici non conoscono i fondamentali e non distinguono i Re Magi dalla Befana o la Quaresima dal Carnevale.


Parole sante! Il papa sa benissimo che ci sono lotte e veleni purtroppo , ma la battaglia della Chiesa si comabatte sul piano edicativo e dobbiamo farla noi fedeli ei parroci e i vescovi etc

E ai giornalisti chiedo: per favore basta con polemiche sterili che servono solo a farvi belli con i direttori e mandarvi segnali trasversali tra gruppi di potere.A noi che leggiamo non interessa nulla!

Anonimo ha detto...

Che i giornalisti, e sono una marea, facciano il loro mestiere è ovvio. Ma anche che i cardinali non sappiano fare il loro. Come ho già detto non credo ad un complotto ma al fatto che quando escono certe notizie se si tratta di Ezio Mauro, evasore fiscale, o Fini, contra sextum, tutti zitti mentre se si tratta di Williamson, preservativi o Boffo, i primi a strapparsi le vesti sono quelli del sinedrio.E a tutti fa comodo una Chiesa divisa e anglicanizzante. Se San Benedetto viene raffigurato con il dito sulla bocca ci sarà un motivo. Eufemia

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella sai già come la penso. Concordo in pieno con te. Aggiungo che in questi giorni cade l'anniversario dei pieni poteri di Obama e dell'apertura ufficiale delle ostilità contro BXVI da parte della grande stampa masso lutero catto abortista/eutanasista mondiale che, con buona pace di Magister, è capitanata in Italia da Repubblica e Corsera I casi Boffo, Feltri, Vian, Williamson, sono solo quisquilie e piccole provocazioni di frontiera per giustificare un attacco frontale di tipo sette-ottocentesco, contro BXVI portato, ora come allora, lusingando una parte del clero. Ciò che li stupisce,li snerva e li costringe ad uscire "goffamente" in campo aperto è che BXVI viaggia a tutta forza e sta facendo capire a molti che la Chiesa di sempre è anche la Chiesa di oggi e che lui farà in modo che sia anche la Chiesa di domani. Per tanti, molti frequentatori di movimenti ed ambiti parrocchiali, ciò è oggi inaccettabile. Il guaio è che pian piano stanno capendo anche loro e presto si accorgeranno di non essere più "adulti" nè "Boninamente" manovrabili. Sarebbe davvero una tragedia epocale...
Mazzarino

Anonimo ha detto...

Secondo me, invece, questa volta l'obbiettivo non é il Papa,ma la chiesa in generale, o meglio la gerarchia. Bisogna, come dire, suddividere gli articoli in due gruppi,il primo, quello che ha riaperto e scatenato volutamente il vespaio e il secondo, quello fatto di articoli di giornalisti,che hanno colto al balzo l'occasione per ridire, ciascuno, le stesse cose, come Scalfari o Mancuso.E sono sicuro che i primi hanno aperto il vespaio, sicuri,come possiamo ormai esserlo anche noi,degli aricoli che sarebbero arrivati dai secondi, e che avrebbero ulteriormente scalfito la chiesa. Ormai sappiamo tutti che anche se ci dovesse essere una polemica riguardante le guardie svizzere, Scalfari prenderà occasione di parlare di conclavi e Martini, a prescindere che l'obbiettivo fossero le guardie svizzere.

Quindi secondo me il vero mandante e il vero obbiettivo va ricercato nei primi momenti,magari anche fra chi articoli non ne ha scritti,ma ha lasciato trapelare per poi defilarsi o smentire. BenedettoXVI, almeno per questa volta, o meglio solo questa volta, secondo me non é l'obbiettivo particolare, poi é chairo volendo parlar male del vaticano é normale che si finisca per toccare il Papa, ma questa volta rispetto al caso Wiliamson o degli ebrei, penso che il Papa ne sia uscito indenne. Penso piùttosto che lui sia la causa di tutto questo chiasso. Negli ultimi anni di Wojtila, abbiamo visto che si lasciava tranquillo GPII,che però era visto come una delle tante star senza peso sulle cosienze e si faceva passare come il male Ruini e la Cei, lo stesso cardinal Ratzinger, marcinkus, la pedofilia. Con BXVI, come dire bastava lo stesso papa agli occhi di molti a screditare la chiesa, Panzerkardinal, tedesco, reazionario, contro gli ebrei..conosciamo la sfilza, ecco quindi su Bagnasco e Bertone non si diceva granché, diciamo che potevano passare simpatici,tanto il cattivo era il bavarese. Ultimamente però, sondaggi alla mano e non solo, sappiamo che cé in Italia Qualcuno che ragiona per sondaggi,il Papa inizia a conquistare sempredi più,e a essere ormai inattacabile su diversi fronti (rigore pedofilia, ior, vicinanza ai lavoratori, visite agli emarginati di Roma,rapporti con anglicani e ortodossi), allora meglio fare terra bruciata intorno, come con Woytila. Si sta passando dal messaggio la chiesa non può essere autorevole e presentabile con questo papa "tedesco" alla fase: Magari il papa é anche una brava persone,un manaco lontano dagli intrighi,duro con l acorruzione,ma a che serve? se tutto intorno, fin dai suoi piùstretti collaboratori c'é del marcio?

Max

Anonimo ha detto...

Ringrazio di vero cuore l'utente Guglielmo per la citazione fatta (che non conoscevo! corro ad acquistare il libro), che invito a meditare. Nelle parole del Papa c'é una verità profonda e c'é l'esperienza di ognuno che, nella Chiesa, incontra Cristo Signore.

Ringraziamo Dio anche per il dono di questo Papa santo, e sforziamoci di fare la nostra parte, senza scambiare la Chiesa per una azienda retta da manager.
Ancora grazie.

Maria R. ha detto...

Sono d'accordo anche io. In ogni caso, ogni "sistema" che si regga su un decentramento di poteri, dovrà sempre, necessariamente, basarsi anche sulla fiducia di coloro ai quali questi poteri vengono affidati.
Si può essere il "capo" più intelligente del mondo, ma il problema di non poter sapere e controllare tutto l'operato dei propri "uomini di fiducia", rimarrà sempre. E concordo sul fatto che la necessità primaria sia un'altra, con tutto lo scempio di "S"conoscenze religiose che c'è in giro!

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con Raffaella. Però non vi sembra che Zizola sia smentito sulla stessa Repubblica? Cioè, lui scrive del Pontefice blindato mentre Ansaldo e La Roccia scrivono che il Pontefice vuole una relazione dettagliata, quindi non è blindato. Mah, Repubblica è più un mistero che un dogma! Annina

Raffaella ha detto...

Benvenuta Annina :-)
Hai colto nel segno!
Raffaella

Anonimo ha detto...

Mi sembra poi che l'articolo di Ceccarelli, così zeppo di allusioni infine convergenti sul vizietto della "lobby di velluto", rappresenti bene il lavoro intimidatorio che ormai questo straparlare lascia trasparire, però nell'ottica decisamente illusoria di chi - come diversi hanno già rilevato - torna a issare un vessillo risorgimentale, nell'illusione di recare così efficacemente danno.

Illusione dicevo, e l'aria quasi disperata di sconfitta è tra le righe in questo mostrarsi in campo aperto. Le stesse allusioni indicano una direzione che non può spaventare la Chiesa (quello che loro non capiscono), un redde rationem dei tanti che è sicuro e forse è vicino, magari più liberatorio di altri.
Giustamente ed energicamente, mi pare, Messori sta incoraggiando.

Anonimo ha detto...

Concordo con te, Raffaella: l'obiettivo è Benedetto XVI° che non è mai stato digerito da certa gente (anche nella Chiesa) e che proprio per il suo amore e per il suo amore alla Verità, sta inviso a molti. Attaccare Ruini o Bertone è strumentale: l'obiettivo vero è il Papa. Sta di fatto però che la segreteria di stato avrebbe il compito di aiutare il Papa, togliendogli le castagne dal fuoco e non invece di complicargli la vita, costringendolo ad assumersi in prima persona tutte le responsabilità...

euge ha detto...

Concordo con l'analisi di Raffaella. E' fuori dubbio che tutta questa manovra ha come fine ultimo quello di colpire la figura di Benedetto XVI che, contrariamente a quanto ha affermato un certo signore, in cinque anni non sarebbe stato capace di far pulizia nella chiesa oppure, come qualche altro afferma, sarebbe " blindato " nel suo studio. Purtroppo per loro, queste sono delle falsità belle e buone. Papa Benedetto XVI di pulizia ne sta facendo e tanta infastidendo certe lobby di potere che per anni, all'interno della chiesa, hanno fatto il bello e cattivo tempo,mettendo delle radici che ora sono difficili da sradicare totalmente. Il Papa, poi, non è per nulla blindato visto che, in più di una occasione, ha preso su di se responsabilità non sue in modo determinato ed efficace mentre i veri responsabili se la davano a gambe oppure si rifugiavano ditro un dito. La verità è che questo nuovo modo di volere la chiesa, cioè libera dal carrierismo esasperato e pulita da qualsiasi tipo di inciucio di palazzo, sta sulle corna a molti e quindi, la cosa più semplice da fare è cercare di soffocare l'azione di questo pontefice ed il valore di questo pontificato, nelle melma dei giochi di potere, di basse astuzie e di infime vendette.
Nel post di qualche giorno fa, non solo io dissi che " Il potere logora chi non lo ha ma, logora ancora di più chi lo ha perduto" e sotto il Pontificato di Benedetto XVI, molti seggioloni di Curia diventati ormai delle istituzioni, grazie a Dio sono saltati; certo rimangono le schegge impazzite che ancora cercano di avere potere e di manovrare ma, mi auguro che si rassegnino presto, ad ingoiare il loro veleno.