sabato 27 febbraio 2010

“Quando la pace passa dalla guerra”. Recensione all'ultimo libro di Mons. Vincenzo Pelvi (Francesco Antonio Grana)


“Quando la pace passa dalla guerra”

Francesco Antonio Grana

Un dono all’amata Chiesa castrense, di cui dal 2006 è stato chiamato dal Papa a essere pastore e guida. È l’ultimo libro di monsignor Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Ordinario militare per l’Italia, intitolato “Nella verità la pace” (San Paolo, 652 pagine, 28 euro) che raccoglie tutti i suoi interventi nel triennio 2006-2009, e che viene pubblicato nel decimo anniversario dell’ordinazione episcopale del presule napoletano.
Attraverso il magistero di monsignor Pelvi, si ripercorre con agilità la vita dell’Ordinariato militare italiano. Una storia, anche nei tempi recenti, intrisa del sangue dei valorosi caduti nelle missioni internazionali di pace o negli attentati terroristici. Nelle sue riflessioni alla luce della parola del Vangelo, monsignor Pelvi non nasconde il dolore lacerante della Chiesa castrense per questi suoi figli missionari di pace negli scenari degli odierni conflitti.
“Il dolore insuperabile dinanzi alla morte - scrive Pelvi -, cari papà, mamme, mogli, figli, è superato dalla vicinanza del nostro Dio che si è trovato in essa per amore. L’angoscia per la perdita di una persona cara non può essere allontanata mediante la ragione, ma solo con la vicinanza del Risorto che ci ama. L’eternità - prosegue l’Arcivescovo - fiorisce nella fiducia, non nell’ansia del ragionamento, e Dio non risponde al nostro bisogno di spiegazioni, se non con le piaghe che sono sorgente di felicità. La debolezza non è più limite, ma si trasfigura in opportunità”. E nell’omelia per la Messa in suffragio del Caporalmaggiore Alessandro Di Lisio vittima di un attentato in Afghanistan, monsignor Pelvi ricorda che la morte ci fa toccare con mano che tutto in un attimo può cessare: sogni, progetti, speranze. E che solo l’amore resta.
Sbaglierebbe chi credesse che il volume di monsignor Pelvi si rivolge esclusivamente alla Chiesa castrense e ai cappellani militari che ne fanno parte. Il magistero dell’Arcivescovo Ordinario militare per l’Italia è infatti di ampio respiro e offre numerosi e interessanti spunti di riflessione e di meditazione. “Dagli scritti di monsignor Pelvi - scrive il cardinale Agostino Vallini nella prefazione al volume - traspare l’impostazione sapienziale, dove la domanda di salvezza, iscritta nel cuore dell’uomo, viene percepita e si esprime con modalità diverse, in relazione alla sensibilità e alle coordinate socioculturali. Ciò comporta l’impegno di avviare un laboratorio di fede, che, suscitando ascolto, ricerca, incontro, verifica, sperimentazione, crea uno spazio di grazia, dà la gioia, di porsi in ascolto dello Spirito di verità, mediante un fecondo dialogo comunitario e soprattutto attraverso la meditazione e la preghiera personale”.
In questo suo nuovo libro, come sottolinea il cardinale Vallini, “monsignor Pelvi ci fa leggere i sentimenti, le ansie, i gesti e le scelte con cui si è posto alla guida del cammino della Chiesa castrense e le sue affermazioni sono tali da suscitare intensa e viva partecipazione agli eventi della vita militare, per testimoniare che è possibile anche oggi vivere secondo il comandamento nuovo lasciato da Gesù ai discepoli”.
Monsignor Vincenzo Pelvi ha voluto dedicare questo suo volume al carissimo cardinale Michele Giordano che nel prossimo mese di settembre compirà ottant’anni. Del cardinale l’attuale Arcivescovo Ordinario militare per l’Italia è stato fedele collaboratore per oltre venti anni, prima nel presbiterio dell’Arcidiocesi di Napoli e successivamente, dal 2000 al 2006, come Vescovo ausiliare e Vicario generale della Chiesa partenopea. E proprio gli insegnamenti pastorali appresi alla scuola del cardinale Giordano, monsignor Pelvi ha voluto donare alla Chiesa castrense, come testimonia questo suo nuovo libro.

© Copyright L'Avanti, 23 febbraio 2010

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