sabato 27 febbraio 2010

Dimissioni di Margot Käßmann, l'etica protestante: chi sbaglia (o ruba) non sarà perdonato (Giardina)


Vedi anche:

Com’è, dov’è, e che cosa vuole Dio? Il card. Ratzinger risponde a Peter Seewald (2001)

Le dimissioni di Margot Käßmann (Massimo Faggioli)

La dottrina sociale della Chiesa nella "Caritas in veritate": il commento di mons. Angelo Casile

La centralità della liturgia nella storia della salvezza di don Enrico Finotti

La Chiesa pachistana: governo in letargo mentre i talebani eliminano le minoranze (Radio Vaticana)

I giovani del Papa organizzano 40 giorni di Adorazione Eucaristica (ROME REPORTS)

Germania, vescovi: Collaborazione con autorità su pedofilia. A marzo colloquio presidente vescovi col Papa (Bandini)

Il Papa al clero romano: La missione del sacerdozio è di essere mediatore, ponte che collega, e così portare l'uomo a Dio (Doldi)

Prossimamente in libreria "Benedetto XVI e la Sacra Liturgia" (Benedict XVI and the Sacred Liturgy)

Germania: i vescovi nominano un coordinatore per accertare i casi di abusi su minori (Radio Vaticana)

Ingrao: la lettera del Papa agli Irlandesi uscirà il 6 marzo (speriamo di no...è sabato!) Presto pubblicata l'istruzione sul Summorum Pontificum

Morte di Eluana Englaro, Mons. Sgreccia: ferita non sanata (Il Consulente RE)

Mons. Adoukonou racconta il giovane professor Ratzinger, che disse: "Chi non ha la semplicità di ricevere non ha neppure il diritto di dare" (Biccini)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

L'ETICA PROTESTANTE: CHI SBAGLIA (O RUBA) NON SARA' PERDONATO

ROBERTO GIARDINA

LA PAPESSA Margot per un peccato ha perso tutto.
Una sbornia fatale al sabato sera, ed è finita.
«Ho dato il cattivo esempio, predico bene e razzolo male, non sono degna del mio ruolo», riconosce Frau Kaessmann, capa della Chiesa evangelica. Si dimette. Addio, e per sempre. Che cosa sarebbe successo in Italia? Non voglio fare un paragone sacrilego con il suo connazionale, Benedetto XVI.
Ma il Papa avrebbe di sicuro perdonato la "collega", come qualsiasi sacerdote cattolico.
QUI STA LA DIFFERENZA. I luterani non conoscono quel rito mediterraneo della confessione e dell'assoluzione. Il rapporto di ciascuno è diretto con Dio, senza intermediari, senza santi che ti raccomandano e intercedono per te.
O, nella vita di tutti i giorni, buoni amici che dicano una parolina buona a "chi può"... Lei non sa chi sono io, si può tradurre in tedesco, ma nessuno osa mai pronunciarlo. Quando (il 17 aprile 2002), Johannes Rau si recò a Marzabotto, si scrisse che aveva chiesto perdono. Una traduzione sbagliata. Il pio presidente della Repubblica non lo chiese, né avrebbe potuto. Rese omaggio alle vittime e riconobbe l'orrore commesso.
Come Willy Brandt, che cadde in ginocchio nel ghetto di Varsavia. Si ammette una colpa, che nessun perdono, comunque, potrebbe cancellare.
NEANCHE LO STATO perdona. Infatti, non ci sono mai state amnistie da queste parti. Si attenua la pena se te lo meriti, oppure se ti autodenunci. Lo stesso vale per i politici.
Ci sono meno pastoie anticorruzione perché, pragmaticamente, si sa che l'uomo non è perfetto, neppure una papessa o un Cancelliere. Ma chi sbaglia paga, e l'errore resta per sempre. Non vale dire "cosi fan tutti". Non fu perdonato Helmut Kohl per i fondi neri, anche se non si mise un Deutsche Mark in tasca. Non si chiude un occhio per un presentatore tv, come il famoso Michael Friedman, sorpreso con allegre fanciulle e cocaina.
In tv non appare più. E non si perdona il Nobel Günter Grass che rivela con eccessivo ritardo di aver indossato la divisa delle Waffen SS. Magari c'è umana comprensione, ma non c'è un appello, un ricorso, un condono.

© Copyright Il Giorno, 26 febbraio 2010

5 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

"Agisci così che la massima del tuo agire possa essere sempre una legge universale."

Ecco il principio categorico - a me molto caro. Comunque sia: non è limitato ai soli protestanti. Ha a che fare con un "DNA". Il cattolico sa che questo "sempre" ha bisogno del sostegno di un sacramento - che non è una facile via di fuga.

Maria R. ha detto...

Attenzione a non confondere perdono e perdonismo...se no finiamo con l'essere solo buonisti. Perdono, ok, ma la giustizia e la coerenza esigono che certe "cantonate" non possano finire subito nel dimenticatoio senza conseguenze. Questo non per etichettare la gente -perchè anche il giusto pecca sette volte al giorno- ma perchè chi ha certi posti di comando o responsabilità, non si puo' permettere il lusso di dare l'esempio di faciloneria. A maggior ragione se siamo in ambito religioso.
Le considerazioni sulle amnistie, poi, le trovo fuori luogo. Se il risultato fosse lo stesso degli indulti, ahia, poveri noi! Per questo che le società vanno a rotoli. Perchè invece di prentendere di essere educatori ed educandi, vogliamo solo essere misericordiosi. Ma la misericordia senza giustizia, non corregge nessuno. Buona giornata a tutti :)

A.R. ha detto...

Un pessimo articolo che gioca su luoghi comuni: protestanti rigidi, cattolici lassisti e perdonisti, italiani che chiudono gli occhi sulle malefatte e tedeschi duri con sè e con gli altri.
Qui la questione è ben diversa: la Margot ha dato le dimissioni come Vescovo presidente di una comunità ecclesiale a cui ha dato un grave scandalo. Non è questione di perdono o non perdono, misericordia o penitenza, è che non poteva rimanere autorevolmente al suo posto a predicare e guidare la sua chiesa (visto come guidava la sua auto). Punto.

Anonimo ha detto...

Sarà un luogo comune, ma ha ragione. Non dico che basti guardare i nostri politici "cattolici" in questi giorni, ma possiamo rimanere all'interno della stessa Chiesa. Non si tratta di cultura o altre cose, ma semplicemente di ipocrisia,forse il peccato più detestato dal Risorto. E' la mala fede a guidare spesso vescovi e aihmé qualche papa, e non può essere che questo. E per tale ragione, "a chi non sapeva verrà perdonato, ma chi sapeva, sarà bastonato molto forte." Ora la Chiesa, é maestra nel dire che neanche uno iota del Vangelo é lì per caso. Il primato petrino e la gerarchia stessa della Chiesa si basano su un solo versetto, non parliamo della sacramentalità del matrimonio o del purgatorio, anche le virgole sono state sviscerate e accentuate per fini teologici. Poi,però, c'é un Gesù, che in maniera mai così profetica, parla degli abusi sessuali, ed espressamente di quelli dei sacerdoti, e cosa fa quella chiesa così solerte su altri versettti? Promuove, sposta, ecc. Da notare la profeticità delle parole di Cristo,che non parla di tutti i bambini, ma di quelli che credono in Lui, quelli delle parrocchie per intenderci(nessuno lo cita mai questo). Gesù voleva sottolineare la doppia colpa di un sacerdote, che non solo violenta il più piccolo dei suoi fratelli, e quindi già ci sarebbe un versetto per condannare preti e cardinali pedofili, ma gli ruba Cristo per sempre, vanifica il sacrificio d'amore del Cristo per uno che doveva essere un Suo prediletto, e che ora invece vivrà il resto della sua vita detestando la Chiesa, odiando ogni croce sul suo cammino, maledicendo la venuta stessa del Cristo.
Proprio ieri parlavamo del Cardinal Law...la Margot si dimette perchè guida in stato di ebbrezza, Law, per complicità in centinaia di casi di pedofilia,viene promosso a Roma,sempre a fianco del Papa, arciprete di una delle basiliche più importanti di Roma. Penso in questo caso i luterani siano stati più degni di chiamarsi cristiani di noi,anzi, non di noi, ma di chi é stato responsabile di ciò.

Max

Max

Anonimo ha detto...

Secondo me questi luoghi comuni sono buoni per gli articoli di giornale. In Italia siamo fintamente buonisti perché le persone vengono distrutte anche in mancanza di prove ma solo in base ad intercettazioni coperte in teoria da segreto istruttorio. La bella Margot era un prodotto mediatico, come Obama, e una volta inservibile è stata scaricata, e ora i media tedeschi hanno ripreso la solfa di quanto sono specchiati i protestanti e infidi i cattolici.Ma mentre il comportamento della Kassman è stato potenzialmente criminogeno il cardinale Law ha pagato per colpe altrui e incapacità gestionale. Mica è stato beccato in flagranza. Eufemia