martedì 30 marzo 2010

Gravissima decisione della Congregazione del Clero: rigettato il ricorso del parroco di Thiberville (Messainlatino)

Clicca qui per leggere il commento degli amici di Messainlatino. Urgono nuove nomine in curia e subito!

12 commenti:

mariateresa ha detto...

sinceramente il tono dell'articolo non mi esalta e la chiusa finale ancora meno.
Ho seguito la faccenda sui giornali francesi,a suo tempo e la sostanza nuda dell'articolo è vera. Ma c'è una questione non piccola sotto tutta la faccenda e credo che sia stata dirimente: la disobbedienza al vescovo al di là di tutte le ragioni, che crea un precedente poco simpatico.E' vero che la resistenza è nata dal basso, ma la Chiesa resta una struttura gerarchica (più o meno...)
Spero che si trovi una composizione, sinceramente. Insultare non mi sembra il caso.

Anonimo ha detto...

Quando i pastori diventano lupi, le pecore devono difendersi da sole.
(S. Gregorio Magno)

Anonimo ha detto...

Concordo con Mariateresa.
Sono rimasta sinceramente irritata e dispiaciuta dai toni usati da messa in latino nei confronti del nostro Papa. Non è certamente il momento di attaccarlo. Semmai è il momento di essere uniti e sostenerlo. Non si stanno accorgendo che la bufera in corso sta rischiando di vanificare tutto il grande lavoro compiuto da Benedetto?
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffa, certamente urgono riforme urgenti in curia, ma mi pare che in questo momento le priorità siano ben altre. Penso che un minimo di gratitudine e rispetto da parte della redazione di messa in latino sarebbero doverosi. Giudicare le scelte e decisioni del Papa buone o cattive in base al nostro personale metro di giudizio è sbagliato perché nessuno meglio di lui è in grado di giudicare. Non ho letto i molti commenti e non lo farò per non irritarmi ancora di più.
Alessia

Maria R. ha detto...

Mi associo ai commenti di Mariateteresa. E parlare di Benedetto "riformatore velleitario" e di "Papa tutto sorriso alla Tettamanzi" lo trovo per niente ironico.... In questo momento, con cose ben peggiori di cui occuparsi, ritenere che il Papa possa riuscire a sapere tutto di tutti, sempre e comunque, mi pare veramente eccessivo. La Chiesa è gerarchica, come dice Mariateresa e lo è anche nella distribuzione delle competenze. Altrimenti un Papa dovrebbe avere 100 ologrammi in grado di seguire tutto personalmente. Che il succo di tutto sia vero è un conto, ma il tono poteva essere diverso. Sinceramente mi ha infastidito e, sono sincera, anche meravigliata, perchè non me lo aspettavo.

Anonimo ha detto...

D'accordo con Alessia. Spero che la Congregazione del Clero intervenga nella sostanza a favore dell'Abate e rimetta in riga il Vescovo sul rispetto del Summorum Pontificum. Ma da un punto di vista canonico, la decisione era ampiamente prevista. Infatti, formalmente, il Vescovo non aveva revocato l'Abate Parroco, ma aveva semplicemente conglobato la sua Parrocchia in una più grande. E' un potere di organizzazione delle Parrocchie che spetta al Vescovo e che è difficilmente contestabile, da un punto di vista canonico. Che poi i motivi dell'inglobamento possano essere stati diversi, è un altro discorso, che attiene poco al processo in sé. Comunque tutti dovremmo moderare i toni. Si possono esprimere opinioni sui fatti senza insultare le persone, specie se pastori della nostra Chiesa.
Alberto

don Marco (triste) ha detto...

concordo con Maria!!!
Beh cosa sia quel sito di Messa in latino lo si vede e lo si legge, quindi ogni considerazione è superflua, che inciti all'odio con il mezzo tutto italiano della politica è oltremodo evidente, ma mi domando le cose stanno veramente così? Che sia decisamente faziosi lo si vede, anzi lo si legge e presentano una situazione decisamente inesistente, basta fare un giro sui siti francofoni.
Peccato che fra noi ci sia tanto veleno e si sta facendo il gioco di satana. Meno male che la tunica di Cristo non ha cuciture!!!!!

Anonimo ha detto...

Spero di non beccarmi troppe critiche ma vorrei andare un po' contro corrente,facendo alcune premesse:
mi trovo d'accordissimo con la necessità di riportare il sacro nella liturgia, ma posso anche dire che raramente ho visto cerimonie più solenni di quelle della mia parrocchia, pur essendo in perfetto stile post conciliare,ma nella giusta ermeneutica.

Sono d'accordissimo con la possibilità di celebrare la messa in latino per chi vuole, ma altresi contrario a imporre la messa in latino nelle feste di precetto a tutta la comunità parrocchiale.

Posso capire pianeta e manipolo, ma assolutamente no la Cappamagna.

Se é vero che nella messa di PIOV c'é più sacralità, bisogna dire che le letture sono sempre le stesse in tutto l'anno liturgico, quindi é molto più povera dal punto di vista della Parola, quindi non direi che il male é tutto da un lato.

Per quanto riguarda il latino, io personalmente lo preferisco perché lo trovo più musicale, più ricco,ma soprattutto dopo 10 anni di studio, modestramente posso dire di capirlo, ma a molti piace solo perché da l'idea di formule magiche, un po'alla maga amelia del vesuvio, ma l'eucarestia é mistero della fede e non della magia.

Fatte queste premesse non sono affatto d'accordo con la decisione della curia: stiamo parlando di un parroco che "produce" 44 cresime su un totale di 110 diocesane, contribuisce al 24% dell'obolo per il clero dell'intera diocesi,é l'unica parrocchia, dove sindaco e istituzioni partecipano alla cura della parrochhia, mi sento di dire quasi su tutta la Francia.
Sul vescovo quando è stato cacciato, nessuno dice che quando è andato nella parrocchia era in camicia hawaiana(come tutto il resto dell'anno), che ha proibito una domenica a gennaio a tutti i parroci di celebrare la messa, ordinando di far andare le comunità nelle chiese luterane per l'officio protestante.Che sostiene che la chiusura dei seminari é un segno della provvidenza, perché il ruolo del sacerdote è diventato inutile, é il futuro delle parrocchie sono i laici(che già celebrano tutti i funerali della sua diocesi). Ora come dice don Giovanni d'Ercole, un cristiano non dovrebbe soffirre di strabismo, se il vescovo e il Papa, fanno cose diverse, si deve guardare sempre ilPapa, ma se poi si é bastonati perché si é scelto di guardare il Papa, allora come la mettiamo? Se la curia dice:non deve passare il precedente di un parroco che, anche se giustamente, si ribella al vescovo, perché deve passare il precedente molto più grave che un vescovo neghi la transustanziazione dell'eucarestia, l'autorità del papa, e l'intera dominuns jesus in un colpo solo? ancora unavolta, la madre chiesa é forte coi deboli, e debole coi forti. Come dicevo ieri non c'é alcuna possibilità di cacciare un vescovo, cosa normalissima nella chiesa apostolica dei primi secoli


max

Raffaella ha detto...

Anche io vado controcorrente e sono d'accordo con Max :-)
Gia' ieri dicevo che, quando sara' passata questa bufera, sarebbe bello cambiare il codice di diritto canonico per permettere di rimuovere in fretta un vescovo non in comunione con il Papa.
R.

Redazione di Messainlatino.it ha detto...

Visto che siamo chiamati in causa, preme chiarire alcuni punti:
- Nessuno, dico nessuno, osa attaccare Benedetto XVI, per il quale proviamo un affetto ed una stima non minori di quelli dei lettori di questo blog. Rileggete il post: è una lamentazione del fatto che, se le nomine giuste non verranno fatte, il Papa sarà ridotto a divenire un riformatore velleitario e allora tanto valeva un Tettamanzi. Non è certo una denigrazione del Papa, anzi, ma una constatazione che la sua opera è costantemente ostacolata ed impedita. E non lo diciamo (solo) noi: leggete ad es. le lettere dei vewscovi di Trieste e S. Marino, che abbiamo pubblicato oggi.

- I toni sono esasperati, certo, ma non contro il papa, bensì contro i vescovi e curiali che fanno di tutto per impedire che le sue riforme siano applicate. Nel caso in questione, poi, siamo all'assurdo: si sopprime l'unica parrocchia che funziona in una diocesi, senza nemmeno uno straccio di motivazione che non sia quella che "le parrocchie vanno accorpate". Bene: accorpate altre parrocchie a quella esistente dell'abbé Michel, non quest'ultima a quella del vicino, dove i cattolici son diventati rari come le lucciole in città.

- Infine, in generale sui toni. Proprio lo scandalo pedofilia dimostra che è veramente l'ora di finirla con le mezze parole, il sibilo diplomatico, la verità seminascosta da espressioni molcenti e svianti. La verità vi farà liberi, e la verità, nella carità, non usa eufemismi e circonlocuzioni.
Ecché: solo il priore di Bose ha da essere profetico? Tutti noi abbiamo il dovere di esprimere un pensiero chiaro e forte: sì, sì, no, no, il resto vien dal Diavolo.

Redazione di Messainlatino.it ha detto...

Ancora: a don Marco vorremmo chiedere: che c'entra la politica? Quando mai ne abbiamo fatta?
Perché poi dire che è una 'situazione insesitente': forse ci siamo inventati tutta la storia di Thiberville?

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Io parto da questo principio che ritengo fondamentale: quando un vescovo non ubbidisce al Santo Padre, non lo riconosco più come autorità ecclesiastica e non mi sento in obbligo di ubbidirgli;
bisogna far riferimento al vicario di Cristo per ragione di coscienza!