venerdì 2 aprile 2010

Preti pedofili, la mano leggera di Wojtyla, il pugno duro di Ratzinger. Benedetto XVI rischia di pagare per colpe altrui. Durissimo speciale di Ingrao


Riportiamo l'articolo di Ignazio Ingrao su Panorama. Viene confermato tutto cio' che gia' sapevamo ma e' utilissimo per tracciare una sorta di "schema". Per formazione non sopporto le ingiustizie e non staro' mai zitta se vedo un solo uomo trasformato in capro espiatorio di e per tutti. Mi pare ovvio che la curia romana abbia nascosto, in passato, piu' di uno scheletro e di sicuro nessuno puo' sognarsi di far cadere la responsabilita' su Benedetto XVI.

Preti pedofili, la mano leggera di Wojtyla, il pugno duro di Ratzinger

Ignazio Ingrao

Per Joseph Ratzinger è l'ora più sofferta del pontificato, riferiscono i suoi più stretti collaboratori. Lo scandalo degli abusi del clero sui minorenni lo ha travolto insieme al fratello e al braccio destro Tarcisio Bertone.
Ma il Papa tedesco rischia di pagare anche le colpe di altri. A cinque anni dalla morte di Giovanni Paolo II, il «Papa santo», riemergono infatti, a poco a poco, verità scomode sui ritardi e le omissioni di Karol Wojtyla nella lotta contro la pedofilia: processi insabbiati, vescovi imposti dall'alto e poi costretti alle dimissioni dagli scandali, tardive modifiche delle norme canoniche, commissioni di inchiesta che arrivano dieci anni dopo le denunce e così via.
Un risvolto oscuro del luminoso pontificato di Giovanni Paolo II che rischia di ostacolare anche la sua causa di beatificazione. Il dossier più controverso riguarda infatti la nomina dei vescovi, uno dei punti deboli del pontificato di Wojtyla. Più di una volta Giovanni Paolo II, affiancato dal suo segretario personale Stanislaw Dziwisz, ha ignorato le indicazioni fornite dalla Congregazione per i vescovi e dalle chiese locali, preferendo imporre presuli che poi sono stati travolti dagli scandali.
Clamoroso il caso dell'arcivescovo di Vienna, il monaco benedettino ultratradizionalista Hans Hermann Groer, scelto a sorpresa da Wojtyla nel 1985 per riportare ordine nella Chiesa austriaca e promosso cardinale. Accusato di molestie, Groer è costretto a dimettersi nel 1995, ma solo tre anni dopo, alla vigilia del contestato viaggio di Giovanni Paolo II in Austria, il cardinale benedettino viene allontanato dalla diocesi di Vienna e si ritira in un monastero di suore. Inutilmente Ratzinger chiede di aprire un processo canonico a carico di Groer, come riferisce l'attuale arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn: viene bloccato dallo stesso Wojtyla.
Analoga la vicenda di Juliusz Paetz, prelato di anticamera di Giovanni Paolo II. Ordinato nel 1982 vescovo di Lomza, in Polonia, il Papa decide di promuoverlo arcivescovo di Poznan nel 1996, come suo uomo di fiducia in seno all'episcopato polacco. Ma una dozzina di giovani lo accusa di molestie sessuali. La psichiatra Wanda Poltawska, amica e consulente di Wojtyla, lo informa della vicenda pregandolo di intervenire quanto prima. Il Pontefice attende fino al 2002 per prendere provvedimenti, quando ormai lo scandalo è irrimediabilmente esploso sulla stampa polacca.
Paetz viene finalmente dimissionato ma l'episcopato della Polonia ne esce a pezzi. Perché Giovanni Paolo II ha esitato a rimuovere Paetz nonostante le segnalazioni della sua amica Poltawska? Temeva che lo scandalo potesse allargarsi alla curia romana, dove aveva prestato servizio il vescovo? Forse questa può essere una ragione.
Più in generale, Wojtyla diffidava di dossier e voci a carico dei sacerdoti, ricordando come il regime comunista fosse abituato a diffondere false informative e finte denunce per incastrare i preti (la «disinformacjia »).
Tuttavia, Giovanni Paolo II non ha prestato ascolto neppure alle voci a carico del suo ex segretario personale, l'irlandese John Magee.
Incurante di quanto si diceva in merito ai comportamenti di Magee, nel 1987 Wojtyla lo nominò vescovo di Cloyne in Irlanda. Oggi l'ex segretario di Giovanni Paolo II è stato riconosciuto colpevole da Benedetto XVI di avere coperto sacerdoti pedofili e per questo si è dovuto dimettere.
Ma forse sono state proprio le debolezze private di Magee a impedirgli di intervenire con la dovuta fermezza nei confronti dei suoi sacerdoti. Wojtyla non ha dato retta neanche alle accuse a carico di Edward Nowak, polacco, per 17 anni segretario della Congregazione per le cause dei santi. Ma Ratzinger, poco dopo essere stato eletto, ha dimissionato Nowak senza affidargli alcun altro incarico in curia.
E c'è chi si azzarda a descrivere una sorta di lobby omosessuale che si sarebbe formata nei sacri palazzi all'insaputa di Wojtyla, cementata dalle amicizie e dai ricatti reciproci.
Ne avrebbero fatto parte anche un ex capo dicastero insieme con il presidente e il segretario di due enti vaticani, tutti dimissionati o allontanati dal Palazzo apostolico a opera di Benedetto XVI. Prima impegnato nei numerosi viaggi internazionali, poi afflitto dal morbo di Parkinson, Wojtyla si è dedicato poco al governo della curia.
Ma accanto alla Congregazione per la dottrina della fede, guidata da Ratzinger, anche altri dicasteri avrebbero dovuto vigilare: la Congregazione per i vescovi, quella per il clero e quella per i religiosi.

Deciso a rafforzare il ruolo e le responsabilità di questi dicasteri, nel 2009 Benedetto XVI ha concesso nuove facoltà alla Congregazione per il clero, incluso il potere di sanzionare immediatamente i sacerdoti in materia di abusi sessuali. Emblematico il caso del fondatore dei legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado.

Nel 1998 padre Maciel viene denunciato in Vaticano da ex legionari che lo accusano di avere abusato di loro quando erano minorenni. L'istruttoria viene affidata al prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Ratzinger. In realtà già nel 1956 Maciel era stato sospeso per due anni dalle sue funzioni e allontanato dai legionari. Poi era stato reintegrato. Nuove denunce a carico del fondatore dei legionari di Cristo arrivano al Papa polacco poco dopo la sua elezione.

Ma non accade nulla. Nel 2002 Maciel nega ogni addebito, tuttavia Ratzinger completa la sua istruttoria. Wojtyla, già ammalato, affida la «gestione politica» del caso al segretario di Stato, Angelo Sodano, che preferisce rinviare ogni decisione. Sopraggiunge la morte di Giovanni Paolo II e, appena un anno dopo essere stato eletto, Benedetto XVI condanna Maciel. Quindi ordina una visita apostolica (ispezione) in tutte le case e nelle scuole dei legionari di Cristo, che si è conclusa nei giorni scorsi.

Così l'operazione trasparenza di Ratzinger nei confronti dei legionari va avanti benché si tratti di una delle congregazioni più affini a questo Pontefice dal punto di vista teologico e dottrinale. Anche nei confronti del caso pedofilia nella Chiesa americana (4.400 sacerdoti accusati di abusi compiuti dal 1950 al 2002) emerge il diverso atteggiamento di Wojtyla e di Ratzinger. Nel 1984 viene segnalato il primo caso: Gilbert Gauthe in Louisiana. Ma Giovanni Paolo II attende fino al 1993 per insediare la prima commissione mista Santa sede - Conferenza episcopale Usa per «studiare» il problema.

Lo stesso anno Wojtyla scrive una lettera all'episcopato statunitense deplorando «il sensazionalismo» alimentato dai mass media sulla pedofilia nella Chiesa Usa e raccomandando ai vescovi massima riservatezza nel trattare i casi.

In questo clima, si comprende meglio anche l'atteggiamento di Ratzinger e di Bertone (allora segretario della Congregazione per la dottrina della fede) nel caso di Lawrence Murphy, accusato di pedofilia nella diocesi di Milwaukee, sollevato nei giorni scorsi dal "New York Times".
Giovanni Paolo II attenderà fino al 2001, quando ormai lo scandalo pedofilia è esploso in tutta la sua violenza non solo negli Usa, per autorizzare Ratzinger ad aggiornare le norme in materia, contenute nel Codice di diritto canonico del 1983 che aveva abrogato l'istruzione «Crimen sollicitationis» del 1962.
L'esperienza americana mostra come siano stati proprio i vescovi locali a insabbiare spesso i procedimenti contro i sacerdoti pedofili. Per questo, nelle nuove norme redatte da Ratzinger nel 2001 sui delitti più gravi («De delictis gravioribus»), la competenza a giudicare su questi crimini viene affidata all'ex Sant'Uffizio. Le pene sono inasprite, si allungano i termini della prescrizione e l'applicazione della norma viene estesa agli abusi compiuti su minorenni fino a 18 anni.
Un anno dopo, Ratzinger è uno dei protagonisti dell'incontro tra i vertici della Santa sede e l'episcopato americano, che inaugurerà la «tolleranza zero» nella Chiesa Usa. Nonostante questo, il cardinale di Boston, Bernard Francis Law, costretto alle dimissioni per avere coperto sacerdoti pedofili, nel 2004 viene «promosso» da Wojtyla arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, tra le proteste dei fedeli.
Un anno dopo sarà eletto Ratzinger, che impone subito un cambio di passo: convoca per due volte in Vaticano i vescovi irlandesi, incontra le vittime dei preti pedofili negli Usa e in Australia, condanna il messicano padre Maciel e gli italiani padre Gino Burresi e don Lelio Cantini con sentenze pubbliche, sblocca centinaia di processi a carico dei preti pedofili.
Ma mentre il Papa polacco arriva sugli altari a tempo di record, il pastore tedesco fa il capro espiatorio nella lotta contro i preti orchi.

© Copyright Panorama, 2 aprile 2010

31 commenti:

Maria R. ha detto...

Mi sorge spontanea una domanda: a qualcuno conviene tirare fuori, adesso, le "mancanze" di Papa Karol? Ma siamo sicuri che altri -interni alla curia vaticana- non lo abbiano mal consigliato? E siamo altrettanto sicuri che non sia anche questo parte del piano studiato a tavolino, cosi', con un solo piccione, si prendono due fave? Un Papa santo chissà quando (visto come stanno andando le cose) ed uno capro espiatorio in terra a tempo intedeterminato. In sostanza, tutto fa brodo, nel giochetto del minestrone del diavolo.

Anonimo ha detto...

Altro lancio AGI
http://tribunatreviso.gelocal.it/dettaglio-news/berlino-10:46/3765571?

Fabiola ha detto...

Sono d'accordo con Maria. Non è così che si aiuta Benedetto XVI. E neppure la verità. Ci si limita a lordare ogni cosa.
In questo senso non mi è piaciuto nemmeno il card. Schoenborn.
Ben altra chiarezza e spessore nell'intervento del Patriarca Scola.

euge ha detto...

Beh che Benedetto XVI rischia di pagare per colpe altrui è ormai una realtà....... lo vediamo bene in questi giorni.
Comunque, è chiaro che a Parte il Prefetto CDF Ratzinger, che prendeva i ceffoni dalla stampa e dai media, ne a presi per tutto il pontificato di Giovanni Paolo II, Giovanni Paolo II stesso, nella curia non credo potesse contare su altre persone leali e devote: Leali e devote, fino al punto di caricarsi di colpe non sue. Ricordate l'aneddoto di San Corbiniano?

mariateresa ha detto...

tutto è possibile Maria. Ma certi fatti ci sono.
Contrariamente alla tradizione l'articolo di Ingrao non è una bubbola.Naturalmente chi vuole la Chiesa cadavere usa strumentalmente tutto, anche questo. Ma che sia in atto una rappresentazione mediatica internazionale del capro espiatorio è vero.
Qualche giorno fa il direttore di Religione digital che ogni tanto posto qui , si chiama Vidal, l'ha chiesto fuori dai denti. Che papa Benedetto si offra come capro espiatorio per tutti i papi precedenti, salvando così la memoria di Giovanni XXIII e GPII (Paolo Vi non è nemmeno considerato). In questo modo secondo Vidal i giornali la smetteranno di sfrucugliare (perchè è lui che vogliono) , la Chiesa si salva il faccione e i preti dopo potranno sposarsi e i media saranno contenti. La prima volta che l'ho letto ho creduto a uno scherzo del traduttore. Ma lo spagnolo si capisce bene anche nell'originale e ho constatato che non era uno scherzo.
E' qui
http://blogs.periodistadigital.com/religion.php/2010/03/27/ante-lapederastia-autoinculpacion

Vidal sta con i socialisti spagnoli e va bè, ma è impressionante come parli fuori dai denti.Lui dice: mediaticamente parlando è questa la soluzione.
E' pazzesco.
Ecco perchè Raffaella ha ragione da vendere.

Raffaella ha detto...

Impressionante questo articolo, Mariateresa! Lo segnalo fra poco.
C'e' un brano nel pezzo di Ingrao che continua a scavare dentro di me!
E' la faccenda della lobby gay formatasi nella curia.
Papa Benedetto l'ha smantellata...
Non solo! E' andato a pestare i piedi a poteri forti dentro e fuori la Chiesa ed e' per questo che i media, come portatori di interessi di tali poteri forti, si scagliano contro di lui!
Vidal pero' non ha fatto i conti con l'intelligenza delle persone e la potenza di internet come mezzo di informazione alternativo!
R.

Anonimo ha detto...

La cosa peggiore che il Santo Padre Benedetto XVI° vuole credo sia che si giochi al massacro, finendo per divoraci a vicenda, come sapientemente ha scritto nella sua lettera ai vescovi sul caso lefreviani. I mezzi di comunicazione, da un parte e dall'altra, spesso lavorano per seminare zizzania. Non dobbiamo cadere nel tranello. Giovanni Paolo II e Benedetto XVI° stanno insieme, come insieme sono stati per tanti anni. Benedetto XVI° continua l'opera iniziata da Giovanni Paolo II° e la porta a compimento. Giovanni Paolo II ha posto le premesse indispensabili perchè Benedetto XVI° ci potesse essere e potesse fare quello che fa. Amiamo la Chiesa, per quello che essa è, non per come la vorremmo. Amiamola anche proprio perchè fatta di peccatori. E' questo amore che papa Benedetto ci sta dimostrando; e non gli alleggeriremo certo il peso, ma glielo aggraveremo, se per difendere lui ci accuseremo l'un l'altro delle cose peggiori

Raffaella ha detto...

Non sono d'accordo!
Qui c'e' un gioco al massacro ed e' diretto su Benedetto XVI.
Mi dispiace ma non puo' essere lui a pagare per tutti.
Se ci sono resposabilita' curiali, devono saltare fuori.
L'epoca delle coperture deve finire.
R

Piero ha detto...

Gentile Raffaella,
mi scuso se vado fuori tema poichè
approfitto della circostanza per augurare a te ed a tutti gli usufruitori del blog, in primis i tuoi collaboratori, una Santa Pasqua e fin da adesso mi unisco a tutti per gli auguri che saranno rivolti dal Blog a Sua Santità.
Sto partendo per delle piccole vacanze fuori Italia: ti assicuro che, in questo tempo in cui non ho scritto, ho seguito scrupolosamente gli aggiornamenti del blog. Nel ringraziarti sempre per l'encomiabile lavoro che svolgi, mi limito sia pure in ritardo (per il quale ritardo mi scuso) a porti la mia solidarietà per l'inconsulto attacco da te ricevutio diversi giorni fa in quel commento abilmente sgrammaticato. Rinnovo gli auguri. Piero

Raffaella ha detto...

Grazie Piero e tanti auguri anche a te :-)
R.

euge ha detto...

Benedetto XVI ha pagato già per venti e più anni come Prefetto della CDF; ora è innegabile sta pagando ancora e pensantemente per colpe che non sono le sue ci sono dei fatti che parlano chiaro. Qui, non si tratta di azzannarci e divorarci a vicenda, si tratta di fare luce su chi per anni a manovrato anche alle spalle di Giovanni Paolo II non nascondiamoci dietro ad un dito per favore.
Basta con gli intoccabili curiali è ora che ognuno si prenda la propria parte di responsabilità se ha il coraggio, la coscienza e l'amore per la verità che ha Benedetto XVI.

euge ha detto...

Auguri di Buona Pasqua caro Piero!

azzeccagarbugli ha detto...

la mia folle paura è che Papa Benedetto non intenda opporsi più di tanto a questa "soluzione finale" di cui parla l'articolo linkato da mariateresa, non certo per amore dei media, ma per amore della Chiesa stessa.

Anonimo ha detto...

Ingrao ha capito uno dei noccioli della questione,non tanto nell'organizzazione di queso scandalo, ma nella sua causa. In vaticano, c'é un numero alto di prelati che intrattiene relazioni sessuali(non solo omo, ma diciamo che quelli omo si scoprono facilmente) ricorrendo spesso agli stessi escort o siti di incontro, e si finisce alla fine per scoprirsi e la cosa più brutta é che finiscono per avere relazioni anche fra curiali una volta scopertisi. Essendo stato per anni nella Charitas, per un po' mi sono occupato anche di un movimento di omosessuali cattolici. Ho saputo cose su cui preferisco autocensurarmi per il bene della chiesa, invito però i prelati che leggono questo sito a mettersi nei panni di tanti giovani che hanno lasciato a malincuore la chiesa, perché omosessuali e quindi peccatori perenni, e poi si vedono avvicinati sui siti da monsignori che chiedono le peggio cose a livello sessuale, con un linguaggio volgarissimo, Si ricordino che saranno giudicati nella maniera in cui hanno giudicato e che tutto ciò che fanno nel segreto verrà rivelato. Non parliamo delle assoluzioni vicendevoli in confessionale.
Ricordate come il caso di mons.Stenico, il sadomaso, fini subito nel dimenticatoio?

Max

sam ha detto...

A noi Papa Benedetto ha insegnato a non usare strategie difensive, se non la pura e semplice verità.
Nessuno deve aver paura della verità. Quando è a favore perchè difende, quando è contraria perchè purifica.
Ciò che si costrusice sull'immagine brucia come paglia, ma quel che è costruito con la roccia della verità sopravvive a qualsiasi fuoco.

Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno.
1 Cor 3, 11-13

Raffaella ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con Max: Ingrao ha indiduato perfettamente il problema!
Sono anche in sintonia con Azzeccagarbugli e temo che, per il bene della Chiesa, il Papa accettera' di diventera lo "sfogatoio" di chiunque.
R.

Maria R. ha detto...

@Mariateresa: non volevo dare l'impressione di dire che l'articolo di Ingrao fosse aria fritta! Però, il fatto che ora si tirino fuori alcuni aspetti della "gestione" precedente, in un certo senso serve a creare maggiore divisione...e credo che non aiuti neanche i fedeli meno attenti: questi ultimi saranno "confusi" sul Papa attuale e si confonderanno anche sul precedente, anzi, forse qualcuno uscirà con la sparata:"Ma come, sembrava un santo"! Ecco, a me pare che il giochetto sia tutto, nell'insieme, teso a denigrare il Papa di oggi, ma anche quello del passato. Quanto tutto sia stato studiato non lo so, certo è che forse qualcuno, nel seminare bombe sul campo, avrà pensato che dicendo qualcosa sul Benedetto XVI, altri avrebbero tirato fuori la verità sul passato, e cosi' facendo, una parte del putiferio è venuta a galla "per caso". Quanto aiuta, tutto questo, a unificare, in questo momento di forti disunioni?
In ogni caso, nemmeno io sono d'accordo col capro espiatorio unico, questo l'ho detto varie volte!

Anonimo ha detto...

Due news:
http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__CARD__MARTINI__CONTRO_PAPA_ACCUSE_IGNOBILI_E_FALSE-906960-ORA-.html

http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__THE_INDEPENDENT__PAPA_PENSI_A_CANCELLARE_VIAGGIO_IN_GB-906954-ORA-.html
Alessia

Anonimo ha detto...

ma quando le ha sapute ste cose ingrao?

Anonimo ha detto...

E questo è il link dell'articolo sull'Indipendent che definire ingiusto nei confronti del nostro Papa è minimizzare:
http://www.independent.co.uk/opinion/leading-articles/leading-article-the-pope-should-reconsider-his-state-visit-to-britain-1933788.html
Comunque, ben conosciamo le motivazioni dei nostri polli anglosassoni.
Alessia

Anonimo ha detto...

Sarebbe più interessante sapere non quando, ma da chi ha saputo tutto questo Ingrao.
Alessia

anonimo del vaticano ha detto...

guarda che le sanno tutti solo che pochi hanno il coraggio di scriverlo.

mariateresa ha detto...

sulla prima news dico "Alleluia".

Sulla seconda, l'Indipendent è sincero perchè tutti i media, o quasi, del Regno Unito e da mesi lavorano perchè il Papa non vada in Inghilterra.Tutti hanno i loro obiettivi più o meno sporcaccioni in questa sceneggiata, l'Indipendent è sincero.
Prima del rapporto Murphy, la reporter del Time ruth gledhill(minuscolo apposta) annunciò che la questione della pedofilia sarebbe stata innescata a partire dall'Irlanda e questo avrebbe danneggiato Benedetto se avesse voluto venire in Inghilterra. Le cose nel Regno Unito stanno peggio che in Turchia dopo Ratisbona.
T'è capì? come dicono a Milano.

un passante ha detto...

perchè papa Benedetto non lo chiamate mai papa Joseph e Giovanni Paolo II è sempre papa Karol? Pechè su Benedetto siete rassegnati che sia fatta la volontà del Signore mentre nell'altro caso si levano gli scudi? 
Qualche contraddizione dal mio punto di vista c'è, e francamente quasi mi viene in mente l'articolo di Politi tanto osteggiato qualche giorno fa, quello che parlava del peccato originale di Benedetto di non piacere come chi lo ha preceduto. E io non mi sento di dargli torto del tutto, anche se non condivido in nulla la sostanza del suo non piacere secondo Politi. Certo che è contraddittorio in questi giorni vedere per esempio sul corriere da un lato articoli di scempio sulla chiesa pedofila e Papa attuale e dall'altra paginate di pubblicità e gloria sull"atleta di Dio". Un alieno penserebbe: mamma mia quanti pedofili dal 2005, cos'è successo improvvisamente alla chiesa? Invece, si vanno a leggere gli articoli e si parla di abusi degli anni 50, si parla di un documento presunto insabbiatore risalente agli anni 60, di un'altra lettera del 2001 ma non del motu proprio del quale era esplicativa (perchè non si parla mai di quel motu proprio ma solo della lettera?), di Groer sul quale leggo da qualche parte che Schonborn avrebbe dovuto tacere (allora è un vizio?), di Maciel propagandato ripetutamente fin quasi alla sua fine ecclesiastica (avvenuta nel 2005.., come mai non prima, nonostante le denunce?) come modello educativo per i giovani. Per non parlare di una via crucis del 2005 in cui un cardinale parla per la prima volta di sporcizia nella chiesa ma è lo stesso che ora diventato papa viene accusato e chiamato da legali usa a rispondere praticamente per il Vaticano di tutti i papi, per tutti i quali però è cristiano che faccia da unico capro espiatorio. Ora, sarà perchè mi sto sentendo molto simile ad un alieno ultimamente, capirete che qualche conto che non mi torna lo trovo, e immagino anche l'alieno vero, se dovesse passare di qua. Ma mentre mi sforzo di capire la dinamica cristiana, di più mi stupisce che altri non credenti come me, quindi estranei alla mentalità della croce per la salvezza di tutti, non se ne accorgano e continuino imperterriti su una strada che comincia a delinearsi sempre più come la non unica percorribile per arrivare alla verità della questione, quella laica, disgiunta dalla croce e da problematiche di santità, che quelli come me dovrebbero volere, scevri da secondi fini di vendetta sui principi negoziabili non condivisi. Non vogliatemene, ma da passante senza propositi di salvezza, mi identifico di più con quello che taglia l'orecchio alla guardia

Bastardlurker ha detto...

Cito da "De delictis gravioribus":

"i padri della Congregazione per la dottrina della fede l'hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell'infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico."

La competenza sui delitti più gravi era gia della Congregazione per la dottrina della Fede.

La lettera "De delictis gravioribus" del 2001 non ha modificato le competenze della CDF.

Raffaella ha detto...

La CDF non era assolutamente competente in materia di pedofilia ma solo in ordine a casi di uso del sacramento della confessione per fare delle avances sessuali alle vittime (crimen sollicitationis).
Solo nel 2001, fra i delitti piu' gravi, fu compresa la pedofilia, cioe':

"Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età

DANTE PASTORELLI ha detto...

La lobby gay smantellata? Illusa!

Bastardlurker ha detto...

Il Crimen Sollecitationis, paragrafo 72, equipara gli abusi sui bambini al crimen pessimus.

Il Crimen Sollecitationis, paragrafo 74, prevede l'obbligo di comunicare all'allora Sant'Uffizio ora Congregazione per la Dottrina della Fede, le sentenze.

Nel caso di riduzione allo stato laicale la sentenza diventa efficace solo dopo l'approvazione del Vaticano.


http://www.vatican.va/resources/resources_crimen-sollicitationis-1962_en.html

Raffaella ha detto...

Le sentenze dovevano essere comunicate al Sant'Uffizio ma chi istruiva i processi? Le diocesi.
Che cosa fa altrimenti il Sant'Uffizio? Comunica una sua sentenza a se stesso?
R.

DANTE PASTORELLI ha detto...

La verità sulle complicità deve venire a galla. Ed anche la responsabilità dei predecessori di papa Benedetto.

Anonimo ha detto...

Se ci sono responsabilità che saltino fuori... Si lascino fare le indagini e se questo papa deve essere sentito come testimone alzi i piedi e vada in aula. Gli USA nn sono come l'Italia in cui Benedetto gode dell'immunità per tutto e tutti(perchè se qualcuno non sapesse come capo della chiesa cattolica ha l'immunità sia civile che penale)se ci tiene che vada. O ha paura? Io non sono credente (per carità) ma non ci sta facendo una bella figura, che lo si sappia. Ps: e che ci vada a spese sue non delgli italiani.. Che se qualcuno non lo apesse, il TIMES pochi giorni fa l'ha indicato come terzo uomo + ricco del mondo(e vai a predicare povertà e sobrietà, W l'ipocrisia)
Fabio