lunedì 3 maggio 2010

Legionari, ecco la sentenza del Papa: "Padre Maciel un uomo senza scrupoli" (Ansaldo)


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Francamente mi aspettavo molto di piu' da Repubblica.
In fondo si e' distinta in questi mesi per articoli su articoli contro i preti pedofili accusando Benedetto XVI spesso sulla base di rivelazioni di media stranieri.
Bene questo articolo, ma mi pare non sufficiente.
Voglio sperare che si apra una sorta di indagine giornalista.
A pensare male si fa peccato ma...

R.

Legionari, ecco la sentenza del Vaticano "Padre Maciel un uomo senza scrupoli"

Commissariati e sottoposti alla nomina di un delegato papale dotato di pieni poteri. Il pugno di Ratzinger, che tenero nei loro confronti non era mai stato anche quando dirigeva il Sant´Uffizio, si è abbattuto sui Legionari di Cristo.
Travolti, ha detto Benedetto XVI in una nota diramata il primo maggio, dai comportamenti «gravissimi e obiettivamente immorali» del loro fondatore, lo scomparso Marcial Maciel Degollado, accusato di aver compiuto «veri delitti» e condotto «una vita priva di scrupoli».
Un criminale, dunque, secondo il giudizio del Vaticano.
Inebetiti dalle parole inequivocabili del Papa, e da una condanna durissima capace adesso di portare alla rifondazione del movimento, i Legionari non hanno opposto obiezioni.
Hanno espresso gratitudine al Pontefice per «la paterna sollecitudine nei confronti della Congregazione», dicendosi pronti ad accogliere le sue indicazioni «con obbedienza».
Quello dei Legionari è il secondo commissariamento in epoca moderna deciso da un Papa verso un gruppo religioso. Nel 1981 il Vaticano applicò lo stesso provvedimento con i gesuiti, dopo gli sbandamenti riscontrati nel periodo della teologia della liberazione. Allora Wojtyla indicò padre Paolo Dezza - un gesuita - come suo delegato. Questa volta sembra però esclusa la scelta di un legionario. Alcune indiscrezioni convergono sul nome del cardinale portoghese Josè Saraiva
Martins, prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei santi.
È terminata così la lunga ispezione del Vaticano sul potente ordine religioso nato in Messico a metà del secolo scorso, composto da migliaia di sacerdoti, con oltre cento case madri e decine di università. Con il documento papale la Santa Sede ha infine annunciato le decisioni del Pontefice, la cui scelta finale era molto attesa, una volta finite le visite dei cinque ispettori incaricati.
I presuli - l´arcivescovo di Valladolid, Ricardo Blazquez Perez, quello di Denver, Charles Joseph Chaput, di Concepcion, Ricardo Ezzati Andrello, di Alessandria, Giuseppe Versaldi, di Tepic, Ricardo Watty Urquidi - hanno svolto il loro compito con grande cura. Hanno ascoltato personalmente più di 1.000 Legionari, vagliato centinaia di testimonianze scritte, visitato quasi tutte le case religiose dirette dalla Congregazione, annotato il giudizio di molti vescovi diocesani dei Paesi in cui il gruppo opera, ricevuto corrispondenza da parte di laici aderenti al movimento. Hanno poi stilato singolarmente i loro rapporti e, pur nelle differenze di approccio, sono giunti, spiega la nota, «a una valutazione ampiamente convergente e ad un giudizio condiviso».
Venerdì scorso si sono riuniti con il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e alcuni capi dicastero della Curia romana.
La decisione del Papa, giunta sabato, è inappellabile. Maciel aveva avuto di nascosto figli in almeno due Paesi diversi, da donne diverse, ed era accusato di stupro e violenza.
Joseph Ratzinger, da prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, l´ex Sant´Uffizio, aveva inutilmente tentato di processarlo.
Di recente alcuni media americani hanno accusato Papa Wojtyla di aver coperto lo spregiudicato prelato messicano, e l´ex segretario di Stato, Angelo Sodano, di averlo sostenuto.
Maciel si è sempre proclamato innocente, fino a quando morì, negli Stati Uniti, nel 2008.
(m. ans.)

© Copyright Repubblica, 3 maggio 2010 consultabile online anche qui.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi auguro che il commissario sarà una persona non legata alla Curia, Raffa.
Alessia

Raffaella ha detto...

Si', lo spero anche io!
Mi auguro che Magister abbia fatto il nome giusto.
Mi dispiace ma a questo punto non si puo' rischiare...
R.

Francesca ha detto...

Lo spero tanto anch'io.... come spero che questa severa decisione del Papa serva da esempio a chi ha condotto una vita e si è macchiato di crimini simili a quelli di padre Marciel come a coloro che prendono questo individuo e la congragazione da lui fondata come un esmpio da seguire e imitare....

Anonimo ha detto...

Non è difficile immaginare che in questo momento, dentro e fuori la Chiesa, vi siano persone furibonde contro questa sentenza e decise a far fallire il progetto di rifondazione della legione rendendolo di facciata. Il Vaticano è corrotto, come abbiamo potuto apprendere, e implicato in affari assai poco chiari con il mondo per brama di potere e denaro. Come si spiegherebbero altrimenti i 60 anni di impunità del fondatore della legione?
Alessia

gemma ha detto...

purtroppo non è il primo uomo senza scrupoli cui la chiesa dà fiducia, pesando di agire a fin di bene. Probabilmente in Sudamerica c'era tanta paura della teologia della liberazione da vedere un argine a ciò nella sua predicazione. Un pò quel che è accaduto sul versante politico con Pinochet, ritenuto a torto un baluardo nei confronti dell'ideologia e dell'anticlericalismo comunista. Purtroppo, questi si sono rivelati abbracci mortali per la chiesa, e credo che l'esperienza debba insegnare a non svendersi mai al potere, di fronte alla promessa del rispetto dei principi. I principi non si possono imporre, ma gli uomini vanno convinti attraverso la predicazione e l'esempio, cambiandone i cuori. Triste cosa un cattivo esempio...

Anonimo ha detto...

Vuoi dire, Gemma, che scegliendo Maciel per arginare la deriva marxista della teologia della liberazione, supportando dittatori come Pinochet, Videla & Co, utilizzando lo IOR per finanziare la liberazione della Polonia dal comunismo, hanno consapevolmente scelto quello che ritenevano il male minore? Verissimo, Gemma, ma che prezzo sta pagando la Chiesa a causa di questi abbracci mortali.
Alessia