venerdì 11 giugno 2010

Il corpo del vescovo Padovese torna tra le merci. La cassa non è stata nemmeno segnalata, se ne sono accorti gli addetti dello scalo (Galeazzi)

Clicca qui per leggere l'angosciante articolo.
Come e' possibile trattare cosi' la salma di un martire per la fede? Come ci si permette di trattare cosi' un vescovo morto assassinato? E nessuno si indigna: ne' le autorita' civili ne', tantomeno, la gerarchia ecclesiastica. Molta strada hanno da fare i nostri prelati...molta!

12 commenti:

gemma ha detto...

spero tanto dopo tutti questi giorni di noncuranza di non dover sentire ai funerali le solite melensaggini sul solito dialogo di facciata . Non siamo tra quelli che vogliono la guerra santa, e di questo abbiamo ampiamente discusso nei giorni scorsi, ma su questa uccisione è caduto un silenzio troppo pesante, da parte religiosa, politica e mediatica.
A livello internazionale poi, non esistiamo. Si discute per le offese arrecate da una pubblicità di intimo sotto un burqa, viene definita violazione dei diritti umani la proibizione del velo integrale in occidente ma cade subito il silenzio su un consacrato cristiano ucciso. Accettiamo la croce, ma mi chiedo se l'accettazione della croce preveda il silenzio completo e la rassegnata rinuncia alla missione, in nome del dialogo e della prudenza. Se è così, il passo versa la nostra prossima non esistenza reale, e non fittizia come questa, è vicino

Raffaella ha detto...

Fa molto male questo silenzio (politico, civile, clericale, mediatico).
Chissa'...martedi' potremmo leggere qualcosa su Mons. Padovese ma non certo in omaggio alla sua persona, ma probabilmente per l'omelia e soprattutto per chi la pronuncera'.
Scommettiamo?
R.

gemma ha detto...

se qualcuno vuol scommettere...non io raffaella, la penso come te

Anonimo ha detto...

i vescovi e il vaticano,sono come i fratelli di giuseppe che l'hanno venduto e tornati dal padre giacobbe fanno finta di niente.Un giorno nel regno del Padre, se non Padovese, Qualcuno più in alto dirà, non vi conosco.
Certo che bisogna accetare la croce, e non bisogna maledire il nemico, ma la verità va detta,urlata,altrimenti saranno le pietre a parlare. Forse quelle stessse pietre delle chiese rase al suolo a Cipro,ernao anche quelli malati dimente? Si può benissimamente accettarela croce dicendo laverità,i primi martiri cristiani non si mettevano a far guerra ai romani,ma di certo non dicevano che le persecuzioni erano fatti isolati e soprattuttoi le salme dei loro martiri le onoravano, costruivano catacombe per esse. Secondo voicosaspingeal silenzio? non penso sia nulla di studiato, ma semplicemente nessuno dei prelati non vuole ritrovarsi nel centro delle polemiche per aver detto qlcs di storto, allora tutti tacciono.Ma il loro silenzio sarà laloro condanna. Ormai questa è la "chiesa del silenzio", altro che ost politik
Mi fanno tanta pena, i cardinali in primis, per il momento nessuno escluso. eloro avranno anche il funerale celebrato dal Papa.

Max

un passante ha detto...

un pò di pazienza ragazze, quando arriva da Tettamanzi finalmente da parte mediatica se ne parlerà del povero Padovese, se non altro perchè ne parlerà lui. Peccato che si fornirà il solito alibi del dialogo caro alla diocesi di Milano, che ormai purtroppo somiglia sempre più ad una rinuncia per quieto vivere. Il problema di questo dialogo è che in fondo avviene solo tra intellettuali, mentre il nucleo dei credenti, soprattutto quelli meno acculturati, sia da parte cristiana che islamica, lo percepisce come rinuncia all'identità e alle verità di fede. Ed è difficile non sentirsi poi soli, laddove si muore per la fede. E visto che, piaccia o no all'occidente snob, ciò ancora avviene in diverse parti del mondo, sarebbe veramente tempo di trovare una nuova base di dialogo più produttiva, magari a partire da una sintesi tra gli ormai collaudati abbracci e il discorso di Ratisbona, abbandonato troppo presto al rogo delle polemiche. Mentre qui si ragiona e ci si scambia cortesie e visite reciproche, altrove per la libertà di credere si perde la vita

un passante ha detto...

credo siano in primis i pastori mediorentali a chiedere questa linea del "silenzio". E francamente mi risulta difficile capirlo del tutto, vista l'incipiente estinzione del gregge. Media e intellettuali compiacenti tacciono, ma se non ne parlano i vescovi a questo punto chi deve farlo?

Maria R. ha detto...

Io capisco anche la "sana" prudenza, ma una cosa del genere, oserei dire, che ha finanche poco di "umano"....

laura ha detto...

Che vergogna e che pena! Un uomo e , a maggior ragione un martire merita rispetto, ma, nessuno si accorge più se il fratello muore accanto o viene massacrato. Abbiamo il cervello abituato al male e obnubilato

Anonimo ha detto...

Nel 2008 mons. Padovese era intervenuto ad Augusta all'incontro Treffpunkt Weltkirche, organizzato da Mixa. Eufemia
http://www.youtube.com/watch?v=1Rfai0z3ExA

Fabiola ha detto...

Considero tutta la vicenda di mons.Padovese una tristissima rinuncia alla verità, da parte di tutti.
Non mi permetto di giudicare le intenzioni nè le motivazioni, che, probabilmente, mi sfuggono, per mia insipienza.
Intanto la Diocesi di Milano ha invitato con insistenza a partecipare ai funerali (so, ad esempio, di un invito esplicito del servizio per l'insegnamento della religione cattolica a tutti gli insegnanti di religione)anche se la loro celebrazione, di lunedì, limiterà, ovviamente la possibilità di moltissimi fedeli a parteciparvi. Comunione e Liberazione ha invitato tutti alla stessa cosa per bocca di Juliàn Carron, così altre associazioni e movimenti. Speriamo. Quanto alle parole che saranno pronunciate temo il consueto monumento all' "uomo del dialogo". Ma non voglio essere pregiudiziale. E attendo con fiducia. Attendo anche di conoscere se e chi sarà inviato ai funerali dalla Santa Sede.

Anonimo ha detto...

l'amico 'un passante' del'11 giugno 2010 21.22 ha scritto: "credo siano in primis i pastori mediorentali a chiedere questa linea del "silenzio". E francamente mi risulta difficile capirlo del tutto, vista l'incipiente estinzione del gregge. Media e intellettuali compiacenti tacciono, ma se non ne parlano i vescovi a questo punto chi deve farlo?"
Per quanto possa valere la mia testimonianza, dopo molti viaggi in TS, con parecchi soggiorni quindicinali presso il Patriarcato Latino di Gerusalemme e una Parrocchia del comune di Ramallah [esperienze concluse nel 2003], penso di poter dissentire da quanto detto dall'amico passante. Sarà stato il precedente 'governo' (patriarca Sabbah, ma mons. Twal era lì e con lui si è parlato di frequente), saranno state le situazioni precedenti... fatto sta che tornavo in Italia inizialmente sconvolto (anch'io allora pensavo come la gran massa dei preti: buonista, dialogista, filo-palestinese e anti-israeliano), poi, invece, tornavo a casa, rinfrancato dalla chiarezza, dal senso di appartenenza (sia tra i laici palestinesi-cattolici-latini, circa 50000 nei Territori e in Israele. Approfitto per dire che i preti del Patriarcato Latino di Gerusalemme nelle loro preghiere corali pregano, pregavano, in latino) e dal coraggio che percepivo su tutti gli argomenti, in specialmodo su 'dialogo' e in particolare sul dialogo 'ecumenico' (tra l'altro mi si diceva: "Voi occidentali non capite nulla: parlate di dialogo, ecumenismo, ma non sapete cosa significa vivere a fianco di ortodossi, luterani, ebrei e soprattutto musulmani!! Venite un po' qui a provare cosa comporta 'dialogare' con un ebreo o con un islamico oppure con un vescovo ortodosso... voi parlate di dialogo per moda mondana, come parlate a vanvera di 'deserto, fare deserto...': ma siete mai stati due giorni interi nel deserto? provate!....)
Fui chiamato ad avere tante conversioni!!!!!

Per cui pensare che gli stessi capi religiosi, almeno i cattolici, sostengano la linea del silenzio, mi pare veramente una rivoluzione..... copernicana'.
Cordialità, d. Achille S.

Anonimo ha detto...

Maria ha centrato la questione: ciò che risalta è l'assenza di "umanità".
Feroce assenza di umanità da parte dei Turchi (che cos'è il corpo di un morto, tanto più se "infedele", se non una merce?) e felpata assenza di umanità da parte dei buonisti nostrani. Sono stato ieri a pregare accanto al corpo del martire: c'è uno striscione con la foto e la scritta "Ti ricordiamo con affetto e gratitudine". E' come dire a Cristo (il grande Martire) "sei stato buono con noi, ti ricordiamo volentieri". Si cancella totalmente la dimensione soprannaurale del dono della vita. che VINCE LA MORTE.
Invece l'atmosfera di preghiera nella cappella è autenticamente cristiana