martedì 13 luglio 2010

Fine dell'ipocrisia mediatica: il re è nudo e Polanski è libero! Che cosa hanno da dire gli strenui difensori del regista?

Cari amici, la vicenda del regista Polanski e' davvero emblematica per capire i tempi in cui viviamo. L'ipocrisia regna il mondo e si contende il primato con il vile denaro. In questi mesi "fior" (si fa per dire...) di intellettuali hanno attaccato e vilipeso il Papa e la Chiesa Cattolica per le colpe di alcuni sacerdoti. Nello stesso tempo hanno mostrato molta delicatezza nei confronti di Polanski evitando di scendere troppo nei particolari delle accuse.
Per non parlare di coloro che hanno firmato appelli per evitare l'estradizione di questo signore e che ieri toccavano il cielo con un dito.
Oh, ma che bravi! Due pesi e due misure, vero media? Il giochetto che piu' riesce a commentatori ed opinionisti.
Questa volta pero' siamo andati un po' troppo in la' e anche nei commenti su internet (vedi qui) si inizia a pensare che non contano i reati di cui si e' accusati ma la persona che e' accusata.
Questo spiega anche come mai i mass media, pur avendo la possibilita' di denunciare moltissimi anni fa casi di pedofilia nella Chiesa, non si siano mossi "a difesa" (aaahhahahaha) delle vittime se non dopo l'elezione di Benedetto XVI. Non conta l'accusa, importa solo l'accusato.
Smettiamola allora con l'ipocrisia. Ormai abbiamo capito il giochino ed il caso Polanski e' un clamoroso autogol per la crema della crema dei "notabili" del circo mediatico-giudiziario-politico. La Chiesa ed i suoi media sappiamo sfruttare al meglio questa opportunita' per smascherare l'ipocrisia imperante
.
R.

p.s. penso che sia utile leggere la biografia di Roman Polanski qui.

1 commento:

Fabio ha detto...

I cattolici hanno sempre avuto questo difetto: sopravvalutare il nemico.
La pseudo-cultura laicista è basata sulla menzogna, sulla calunnia e sul disprezzo verso la Chiesa.
(Basta vedere la parabola di vita di eugenio scalfari: massone, poi fascista, poi comunista e ora ancora massone…)
E’ impressionante la sottile propaganda di odio razziale messa in campo dai giornaloni come “La Repubblica” e “Il Corriere” verso i cattolici.