lunedì 12 luglio 2010

Prima della visita a Barcellona. Benedetto XVI a Santiago de Compostela per l'Anno giacobeo (Osservatore Romano)


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Prima della visita a Barcellona

Benedetto XVI a Santiago de Compostela per l'Anno giacobeo

Mancano quasi quattro mesi all'arrivo di Benedetto XVI a Santiago de Compostela. Nella città galiziana, meta del più famoso "cammino" d'Europa - l'Unesco ha dichiarato le strade e i luoghi che ne fanno parte "patrimonio dell'umanità" - già si avverte il fervore dell'attesa.
Tanto più in questi giorni di avvicinamento alla data celebrativa della festa di san Giacomo, poiché quest'anno essa coincide con un evento importante nella vita della comunità di Santiago. Il Papa infatti con la sua presenza onorerà l'Anno giacobeo - l'anno giubilare di san Giacomo - che si celebra ogni qual volta la festa del 25 luglio cade di domenica. Per celebrare il prossimo giubileo bisognerà attendere domenica 25 luglio 2021.
L'arcivescovo di Santiago, monsignor Julián Barrio Barrio, per dare un significato ancor più importante alla visita del Papa, durante la recente conferenza stampa per la presentazione del programma dell'avvenimento, l'ha definita storica poiché "sarà la prima volta - ha detto ai giornalisti convocati in arcivescovado il 6 luglio scorso - che un Pontefice si reca a Santiago de Compostela espressamente per rendere onore a san Giacomo nel suo anno giubilare".
Per la verità ci sarebbe il precedente della visita di Giovanni Paolo ii del 1982. Anche allora si celebrava l'Anno giacobeo "ma - ha spiegato l'arcivescovo in conferenza stampa - quell'anno il Papa si recò a Santiago nel contesto della sua visita pastorale alla Spagna. Questa volta invece Benedetto XVI ha voluto espressamente pregare sulla tomba dell'apostolo in questa particolare occasione". Di qui tutto il fervore dell'attesa.
Per la verità già quando la notizia di una probabile visita del Papa a Santiago ha cominciato a circolare all'inizio di quest'anno, l'arcivescovado è stato sommerso dalle richieste di conferme e di informazioni più precise. Tanto che l'arcivescovo si è convinto a darne subito comunicazione ufficiale con una lettera pastorale le cui prime parole erano proprio: "Sono sicuro che la notizia della venuta del Papa a Santiago de Compostela il prossimo 6 novembre, è già giunta a tutti voi: sacerdoti, membri della vita consacrata e laici dell'arcidiocesi". E poi, interpretando i sentimenti di gioia che la notizia aveva suscitato, continuava: "Attraverso questa mia lettera pastorale, condividendo i vostri sentimenti, voglio ripetere al Santo Padre il nostro ringraziamento per la sua bontà e per la sua disponibilità manifestata nell'accogliere il nostro invito a venire tra di noi, unendosi con i pellegrini che sono venuti, che stanno continuando a venire e che certamente ancora verranno in questo anno santo compostelano".
"La presenza del Papa nella nostra Chiesa - scriveva ancora l'arcivescovo - darà nuova vita al nostro compromesso. Senza dubbio, il vincolo dell'unità, della carità e della pace del quale è portatore il vicario di Cristo in terra è fonte di ricchezza spirituale per tutte le Chiese particolari". La lettera si concludeva con l'esortazione rivolta ai fedeli ad aver presenti nelle loro preghiere personali "le intenzioni del Papa nel governo della Chiesa come successore di Pietro" e a chiedere per questo l'intercessione dell'apostolo Giacomo e della Vergine Maria, oltre a invocare frutti spirituali abbondanti per l'intera comunità diocesana e per tutta la Chiesa in Spagna.
Anche durante la conferenza stampa l'arcivescovo ha ribadito le speranze e le attese legate a questo importante evento. Ne ha quindi illustrato il programma in linea di massima. Sono previsti tre momenti pubblici. Il primo si svolgerà all'aeroporto internazionale di Lavacolla, dove l'aereo con a bordo il Papa dovrebbe atterrare intorno a mezzogiorno. Qui è prevista una breve cerimonia di benvenuto. Ad accoglierlo saranno i reali di Spagna, oltre naturalmente alle altre autorità civili e religiose, sia nazionali che locali e quelle delle Autonomie.
Quindi il Pontefice raggiungerà in auto la città. "Vogliamo - ha detto l'arcivescovo - che il Papa possa assaporare, sin dai primi metri che percorrerà sulle nostre strade, il senso della nostra migliore accoglienza e godere del meglio della nostra ospitalità. Dunque io mi aspetto che ci saranno tante persone a salutarlo già lungo questo primo tragitto".
La cattedrale è la seconda meta. " Entrerà - ha spiegato monsignor Barrio Barrio - dalla porta dell'Azabachería. Si fermerà in preghiera per qualche minuto nella cappella della comunione e dunque sul luogo dove, secondo la tradizione, si trovano i resti dell'apostolo Giacomo. Quindi rivolgerà alcune parole a quanti si trovano all'interno della cattedrale, t
ra i quali ci saranno numerosi infermi" e assisterà alla sempre spettacolare incensazione con il botafumeiro, l'enorme turibolo che viene appeso al tetto della cattedrale e fatto oscillare con una tecnica di alta precisione. Quindi Benedetto XVI raggiungerà piazza Obradoiro, dove presiederà la messa, terza e ultima tappa del pellegrinaggio a Santiago. Conclusa la celebrazione partirà alla volta di Barcellona dove è atteso in serata.

(©L'Osservatore Romano - 12-13 luglio 2010)

1 commento:

mariateresa ha detto...

scusate l'ot, ma lo schifo è superiore a tutto il resto

http://blogs.telegraph.co.uk/news/cristinaodone/100047051/guilty-roman-polanski-and-innocent-pope-benedict-lefty-luvvies-show-their-hypocrisy/

il caso Polanski è la misura dell'ipocrisa dei media e di una generazione che si è trovata a lavorare nelle redazioni degli stessi (o nella magistratura)
Gli stessi che non hanno avuto scrupolo di entrare in dettagli schifosi sui media tedeschi, ad esempio, ora sono diventati riservati e delicati.
La mamma dei cretini è sempre in cinta noi diciamo. ma anche la mamma dell'ipocrisia è molto , molto prolifca.