martedì 13 luglio 2010

Un cardinale di troppo (Faggioli)


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Interessante commento.
Come ho avuto modo di dire in piu' di una occasione, ho trovato inopportuna (e sgradevole) la presenza del card. Bertone a cena a casa di Vespa. Preferirei maggiore distacco dal mondo ma tant'e'...
Detto questo, preferisco una curia che commette errori, ma che esce allo scoperto piuttosto che una macchina curiale apparentemente "perfetta", che pero' agisce nell'ombra mischiandosi ai poteri forti.
Di certo non rimpiango la presenza di diplomatici e funzionari di lungo corso. Ricordo che ancora aspettiamo di mettere la parola "fine" al caso Orlandi, agli intrecci fra lo Ior di Marcinkus ed il Banco Ambrosiano, passando per le coperture garantite a Maciel ed alla pluralita' di rane dalla bocca larga che hanno gracchiato dal 19 aprile 2005.
Ed e' pur vero che si e' tentati di dare la colpa alla curia di quanto accade nel Pontificato di Benedetto XVI, ma l'esperienza ci ha insegnato che la macchina scricchiola proprio quando non rispecchia l'insegnamento del Pontefice.
Quante volte in questi anni abbiamo visto Papa Benedetto intervenire e mettere una pezza alle mancanze dei collaboratori? Molte...troppe!
E nessuno che si sia degnato di fare un passo avanti per assumersi mezza responsabilita'.
Ora c'e' la speranza che qualcosa cambi proprio grazie alla nomina di prestigiosi teologi.
La macchina della Chiesa e' stata governata per cinquant'anni da diplomatici ed i risultati non sembrano eccellenti. Ora c'e' la possibilita' di cambiare e di dare vera attuazione ai testi del Vaticano II, non allo spirito del Concilio.
Il primo passo sta proprio nella "rivoluzione" nella scelta dei vescovi.
Quanto all'immagine del Papa, penso proprio che a Benedettto XVI non importi nulla.
I media un giorno sono con lui ed il giorno successivo contro di lui.
L'unico che si mantiene fermo e' proprio Papa Ratzinger.
Detto questo, e' indispensabile maggiore prudenza nella curia e soprattutto perfetta adesione agli insegnamenti del Papa
.
R.

p.s. Commento che nulla c'entra con l'articolo segnalato: ho letto su internet alcuni commenti che francamente mi hanno fatto ridere.
Secondo alcuni Bertone sarebbe andato a cena da Vespa per continuare a garantire la messa in onda di puntate di "Porta a Porta" sul Papa. Quale Papa?
In cinque anni Vespa avra' dedicato cinque o sei puntate a Benedetto XVI e, di solito, non e' mai Ratzinger il protagonista, vedi speciale da Fatima.
Chi scrive commenti su internet dovrebbe almeno documentarsi
.
R.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti esiste una certa discrepanza fra il Papa, che sempre (almeno così mi è parso sino ad ora) ha asserito che la Chiesa non fa politica e il card. Bertone che va a cena con Berlusconi, Casini a casa di Vespa.
Se poi è stato invitato e non sapeva nulla della natura politica della cena, avrebbe potuto dircelo prima.

Non lamentiamoci poi se i nemici della Chiesa l'accusano di entrare pesantemente nella politica italiana: ricordandoci che card. Bertone non è il presidente della CEI, ma segretario di stato del Vaticano: cioè di uno stato straniero.

Jacu

Fabiola ha detto...

L'articolo ha lo stile consueto del pulpito da cui proviene.
Questa gente per la quale esiste solo la "politichetta" italiana, gente che è riuscita ad ignorare o quasi i terribili attentati in Uganda per dedicare tutte le sue pagine ai tormentoni italiani, accusa Bertone e la Chiesa di essere vittime delle loro stesse mono-manie.
E' inevitabile: si rivela nella critica il proprio retropensiero. Tranne poi cambiare posizione quando gli interlocutori politici dei vari Bertone e Bagnasco siano politici di loro gradimento.
L'altra chiave di lettura è l'esibito fastidio per l'emergere, nelle nomine papali, della "cordata" di Communio, fino a parlare di spoil system. Possiedono criteri di giudizio esclusivamente "politici" e non possono far altro che attribuirli agli altri. Non possono ataccare direttamente il Papa e quindi se la prendono con gli uomini di cui si circonda ma è evidente il fastidio dei quattro cattolici di cui Europa è ancora interprete per questo Pontificato.

Anonimo ha detto...

@Fabiola

Questa metodologia si potrebbe applicare ad alcuni commentatori di questo blog: se invece di card. Bertone ci fosse stato card. Daneels che si incontra con un ministro socialista per avvicinarli ai comunisti per la formazione di un governo belga, che cosa avrebbero scritto molti di coloro che difendono Bertone?
E se Letta si fosse incontrato con Sodano e altri cardinali prima di un conclave che cosa avremmo scritto? Ingerenza del governo italiano?

Ora io capisco che Bertone sia molto vicino al Papa, e che quest'ultimo gli abbia più volte espresso la sua stima, ma ciò non significa che lo si debba difendere su ogni cosa e da ogni critica.
Solo il Papa è infallibile quando parla ex cathedra, e non mi pare che Bertone sia il Papa e tanto meno stia parlando di dottrina.
Il Santo Padre ha tante gatte da pelare, ci mancano solo le polemiche da italietta al capolinea!
Jacu

Anonimo ha detto...

(don) Farinella coglie l'occasione per prendersela con il Papa e, pure, di striscio con il card. Bagnasco, dal quale, già lo sappiamo, non riceverà il più piccolo rimprovero.
http://www.nuovasocieta.it/editoriali/6735-il-papa-sapeva-che-il-suo-cardinale-andava-a-cena-da-vespa.html
Alessia

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo Jacu: sono livelli di istituzionalità diversi. Bagnasco veda però di darsi una mossa, che non succeda di sentire lamentele sul Segretario di Stato che ha soppiantato il presidente della CEI.

JP

un passante ha detto...

ma Bagnasco e Bertone solo solo dei "politici", che non possono avere un amico che magari li invita a cena insieme ad altri suoi amici, magari in un periodo di ferie dall'incarico istituzionale? Il cardinale re pare abbia frequentato per anni il famoso salotto Angiolillo, meta di incontro dei politici di tutta Italia e mai nessuno si è scomposto per queso. Silvestrini era amico di Prodi, don Stanislao teneva cordiali rapporti con Vespa e mai Farinella ha insinuato che Woityla fosse a conoscenza di tutte le frequentazioni dei suoi collaboratori. Questo accanimento contro le intenzioni del Papa mi pare francamente poco cristiano. E non vedo molta differenza sul piano umano tra la saccente presunzione di costui e quella di don Verzè. La differenza è che è uno è di sinistra e l'altro è di destra, uno è sospeso e l'altro no. Indovina quale?

sam ha detto...

"se invece di card. Bertone ci fosse stato card. Daneels che si incontra con un ministro socialista per avvicinarli ai comunisti per la formazione di un governo belga..."
In effetti, l'ipotesi di un Daneels che (almeno fino a qualche tempo fa...) potesse trattare in favore di un governo di coalizione socialisti-comunisti è plausibile
come l'ipotesi che Bertone sia andato da Vespa con l'intento di coalizzare UDC e PDL... :-)))
Ma - a parte l'irrealtà di entrambe le ipotesi - il fatto che Jacu le ponga sullo stesso piano fa riflettere....... e molto!
Non ho simpatia nè per l'UDC nè per il PDL, ma non mi risulta che si tratti in entrambi i casi di nemici professi della Chiesa Cattolica, quali invece sono il Socialismo e il Comunismo...
Dunque, Jacu, non ti parrebbe un po' più grave - ben al di là delle semplici ragioni di "opportunità" -se un Vescovo trattasse per formare un governo politico nemico della Chiesa e della sua dottrina?

Peraltro dire che la Chiesa non fa politica, non significa che la Chiesa non abbia mai contatti con i politici, nè che non debba dare indirizzi alla politica.
Significa invece che non dev'essere di parte, ma sempre al di sopra, perchè la Chiesa è solo di Dio.
Inoltre non mi pare proprio che il Papa sia per ridurre la Chiesa all'irrilevanza politica. Semmai è contrario allo schieramento pregiudiziale della Chiesa a favore di una parte o dell'altra o dell'altra, perchè la Chiesa deve volare alto ed essere sempre libera di esprimere i propri indirizzi con la massima franchezza e giudicare conseguentemente sui fatti, senza vincoli di partigianeria, appartenenze, diplomazie e doppie morali.
Invece ci sono vescovi che danno l'idea di essere più fedeli al partito che al Papa!

Sulla cena di Bertone ribadisco che a me non è piaciuta perchè non giustificata sul piano istituzionale, ma in ogni caso preferisco gli incontri trasparenti a quelli sottobanco.