venerdì 23 luglio 2010

Vecchi castighi per nuovi peccati: la rivoluzione di Papa Benedetto (Lo Svizzero)


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Spiegazione dei simboli che compaiono da ieri in fondo ad ogni post

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Su segnalazione di Alessia leggiamo:

RATZINGER

Vecchi castighi per nuovi peccati

Lo Svizzero

Ormai è fatta. Un papa come questo ha rivoluzionato le norme canoniche con le quali vengono colpiti i pedofili in clergyman o in saio e magari anche quelli che ricoprono le cariche più alte, iscritti nel grande elenco dei maggiori esponenti dell’universalità cattolica. Tutto questo è accaduto pochi giorni fa e ormai si può sostenere che il cancro sottile della pedofilia era entrato nell’ambito della Chiesa romana. Quando hanno potuto leggere il testo latino delle nuove norme varate da un papa come il bavarese Ratzinger, tutti i curiali in primis, seguiti a ruota dall’intero gregge cattolico, hanno trattenuto il fiato. Non era davvero una questione da poco il fenomeno dei preti e perfino di qualche vescovo finiti nel contesto di un allarme piuttosto approfondito e per di più aggravato da una geografia decisamente negativa, come altrimenti si poteva immaginare in un ambiente di tanto tempo fa. Né poteva sorprendere il fatto che papa Ratzinger imprimesse nel malcostume attuale del monolite cattolico una serie di regole, di cui s’era perduto perfino il ricordo, senza contare le violazioni che sono costate e costeranno oggi chissà per quanto tempo molti quattrini alla Santa Sede. È codesto, davvero, uno dei molti aggravi del triste fenomeno che ha colpito l’intera Chiesa cattolica.
Ma vediamo anzitutto quello che non pochi osservatori hanno evidenziato; per giudicare la triste realtà del problema, si è rilevato con un certo allarmismo un fatto davvero inedito: l’attuale pontefice, definito reazionario, non ha avuto alcun intralcio nel suo convincimento di ricorrere alle antiche “ricette” capaci di risolvere tanti problemi che erano rimasti senza soluzione, per via di un quadro istituzionale che finisce col negare validità a talune di quelle “ricette”. Fra i provvedimenti ratzingeriani vi è per la prima volta l’apertura delle porte nientemeno che ai laici, anche se non preparati secondo certe regole. Non basta. La mano del papa non ha lasciato pertugi di sorta, a dimostrazione del fatto che quella “deviazione” rischiava di cadere con molto fragore contro le grandi forme del cattolicesimo contemporaneo. Di qui l’inconsueto e necessario intervento pontificio. Ma non è finita, come si può evincere dai provvedimenti di vario genere che dall’alto delle decisioni ufficiali dovranno risolvere le scottanti questioni. Quel che resta è davvero poca cosa, il che può essere valutato senza soverchi sgravi, sulla base dell’attuale stato di cose che si evidenzia dopo le dure imposizioni varate da Ratzinger per risolvere alla grande il grave problema della Chiesa romana nonché della Santa Sede. L’indicazione è ormai decisamente definita, né ha ripensamenti di sorta. Ovvero, quello che è fatto più non si tocca e le stesse questioni lasciate in sospeso potranno attendere ancora. Ciò che va valutato è la persistenza del nocciolo duro del Vaticano. Sono necessarie leggi più severe onde evitare che possano esplodere altre questioni più o meno analoghe, tali da mettere in pericolo strutture in piedi da un paio di millenni. Si può dunque affermare in sintesi che ormai anche il Vaticano ha cambiato modo di fare, mostrando piuttosto il volto severo del ritorno alle vecchie abitudini. I ripensamenti ultramoderni debbono tener conto di certe difficoltà. Non per nulla Ratzinger ha applicato le antiche esperienze per risolvere la grossa questione.

© Copyright L'Opinione delle Libertà, 23 luglio 2010 consultabile online anche qui.

8 commenti:

sonny ha detto...

OT

http://www.asca.it/news-PAPA__P__LOMBARDI__A_CASTELGANDOLFO_SCRIVE_LIBRO_SU_INFANZIA_GESU_-932720-ORA-.html

sonny ha detto...

La reazione del vicariato di Roma:

http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=6247

sonny ha detto...

Ho appena visto il servizio di Studio Aperto dedicato all'inchiesta di Panorama. Sono andata a colpo sicuro perchè immaginavo un servizio a riguardo. Tenete presente che l'attuale direttore di Panorama, Mulè, fino a pochi mesi fa era il direttore di Studio Aperto. Ora, con tutta la buona volontà, definire Studio Aperto un TG, mi sembra quantomeno discutibile.....

sam ha detto...

Sonny carissima, ma guardare Studio Aperto e in generale Italia 1 è roba da masochisti....
Dì la verità, lo hai fatto per penitenza e hai offerto tutto per il nostro Papa!
:-)

Anonimo ha detto...

Grazie Sonny per il link a romasette.
Leggo: "non si ritrova minimamente nel comportamento di costoro dalla “doppia vita”, che non hanno capito che cosa è il “sacerdozio cattolico” e non dovevano diventare preti. Sappiano che nessuno li costringe a rimanere preti, sfruttandone solo i benefici. Coerenza vorrebbe che venissero allo scoperto."...."Questo Vicariato è impegnato a perseguire con rigore, secondo le norme della Chiesa, ogni comportamento indegno della vita sacerdotale."

Bene. Pare che siano riconoscibili se non addirittura conosciuti. Spero che si perseguano con l'annunciato rigore.

Alberto

sonny ha detto...

Ebbene sì Sam, lo confesso, ho guardato Studio Aperto. Mi vergogno profondamente. Oggi pomeriggio starò sotto in sole, in ginocchio sul sale grosso e sulle bucce delle noci. Mi pento e mi dolgo. Amen.

sam ha detto...

Ma non devi fare altra penitenza.... Studio Aperto è la penitenza!
;-)

euge ha detto...

Concordo con sam! Sonny non esagerare con le penitenze.........!