domenica 29 agosto 2010

«Il silenzio del mondo sui Cristiani colpiti». René Guitton: è terrorismo intellettuale di certi laicisti (Geronico)


Vedi anche:

Il Papa: Non ci può essere pace senza rispetto per l'ambiente (Apcom)

Il Papa: l'umiltà è una virtù anche per i Re, solo Dio governa il Mondo. Non può esserci pace senza rispetto per l'ambiente (Izzo)

Il Papa ricorda con affetto e prega per i minatori cileni intrappolati a S. José (AsiaNews)

Il Papa all’Angelus parla della difesa dell’ambiente: senza di essa non c’è pace. Appello per i minatori intrappolati in Cile (Radio Vaticana)

Il Papa: "Ancora una volta guardiamo a Cristo come modello di umiltà e di gratuità: da Lui apprendiamo la pazienza nelle tentazioni, la mitezza nelle offese, l’obbedienza a Dio nel dolore, in attesa che Colui che ci ha invitato ci dica: "Amico, vieni più avanti!" (cfr Lc 14,10); il vero bene, infatti, è stare vicino a Lui" (Angelus)

Il Papa saluta con affetto i minatori cileni imprigionati in una miniera di rame (Izzo)

Mons. Giampaolo Crepaldi: Il Papa è sotto attacco perché vuole che Dio sia presente tra gli uomini (Occidentale)

La Chiesa divisa in due. Una pagina dell'Occidentale sul mondo cattolico (Fontana)

Pio XI: Fare garbatissimamente comprendere che vi è chi subito ha concepito la speranza che il nome della via XX settembre venga cambiato (Tornielli)

Dall’Archivio segreto vaticano il primo volume relativo al 1930 dei “Fogli di udienza” del cardinale Eugenio Pacelli, segretario di Stato di Pio XI

Il cuore dell'Inghilterra. Aspettando Benedetto XVI (Ferdinando Cancelli)

Seconda giornata dell’incontro del Papa con i suoi ex allievi sull’interpretazione del Concilio Vaticano II (Radio Vaticana)

Tra nuovi istituti e nuove forme la vita consacrata è viva (Giancarlo Rocca)

Dispiace che "Il Foglio" abbia preso per buona la traduzione (sbagliata) dell'Ansa riguardo le dichiarazioni di Mons. Marchetto

Scivolone. Tradotta male dall’agenzia Ansa la frase di Mons. Marchetto sull'olocausto

"Attacco al Papa": il commento di Marco Tosatti

La stampa e la televisioni italiane ignorano le offese di Minc al Papa. Ne parla solo la Radio!

Il Papa ha riunito secondo tradizione gli iscritti al Circolo dei Ratzinger Schulerkreis: un anello di congiunzione verso il futuro (Gagliarducci)

Inizia l'incontro del Papa con i suoi ex allievi sull'interpretazione del Concilio Vaticano II (Rome Reports)

I vescovi cattolici inglesi tirino fuori un pò di coraggio imparando dal Santo Padre

Dal 27 al 30 agosto 2010 si riunisce il "Ratzinger Schulerkreis" sul Concilio Vaticano II (Izzo)

Un santo per amico. Agostino, compagno di viaggio di Benedetto XVI (Corradi)

Ecco perché gli attacchi non cesseranno: E attenti all'Inghilterra. Il vaticanista irlandese O' Connell recensisce il libro di Rodari e Tornielli

I vaticanisti Andrea Tornielli e Paolo Rodari denunciano: il Papa è sotto attacco perchè vuole cambiamenti (Izzo)

I tre nemici del Papa. "Attacco a Ratzinger" di Paolo Rodari e Andrea Tornielli (Massimo Introvigne)
________________________________________

l’intervista

L’autore del dossier choc sull’indifferenza dell’Occidente: «Deficit di sensibilità. Ma ora non servono crociate culturali, i governi devono intervenire con azioni diplomatiche»

«Il silenzio del mondo sui cristiani colpiti»

Guitton: è terrorismo intellettuale di certi laicisti

DI LUCA GERONICO

Strisciante, dimenticata e tenace come l’indifferenza in cui avviene: è la persecuzione contro i cristiani. La denuncia di René Guitton – ex corrispondente di France 2 dal Marocco, ora della casa editrice Calmann- Levy – è raccolta in Cristianofobia, tradotto in italiano da Lindau.

René Guitton, il suo dossier non ha scosso la vecchia Europa. Due risoluzioni al Parlamento europeo e poco altro. Non è ancora una “questione politica”...

In Francia non c’è stata nessuna presa di posizione del governo, solo una petizione di 82 deputati. Se va ricordato l’importante lavoro fatto al Parlamento europea da Mario Mauro, non si può certo parlare di mobilitazione. Una inazione che in Francia spiego con la deformazione del concetto di laicità: la separazione fra Chiesa e Stato, nata per rispettare la libertà di coscienza di tutti, è diventata una sorta di terrorismo intellettuale di certi laicisti. Non è alla moda dire: «Sono cristiano»; questo ancor più da quando la Chiesa è sotto attacco su vari fronti. Se poi, giustamente, in Europa politici e società protestano quando ci sono profanazioni contro le religioni minoritarie – gli ebrei e i musulmani – le autorità non pensano si debba difendere il cristianesimo, in enorme maggioranza numerica.

E quindi silenzio e indifferenza. Quale tragedia dimenticata, tra le altre, vorrebbe ricordarci?

Quello più trascurata, direi, è il genocidio armeno: non si ricorda mai che gli armeni sono dei cristiani che ancora oggi i turchi considerano come cittadini di secondo livello. Oggi in alcuni villaggi cristiani si vive una vera miseria. Che fare? L’Ue potrebbe fare pressioni diplomatiche per togliere dai documenti l’obbligo di indicare la religione. Un motivo di discriminazione.

Neanche fra i cattolici sembra esserci una piena consapevolezza del problema. Non crede?

Certo, un deficit di sensibilità dovuto a diverse ragioni. La Chiesa soffre di disaffezione e questo costituisce un freno alla coscienza di appartenere a una comunità cristiana planetaria. Inoltre i cristiani soffrono di un senso di colpa per il colonialismo, percepito come una responsabilità europea, e per i silenzi che la Chiesa avrebbe avuto verso la Shoah. Un duplice senso di colpa fa sì che il concetto di nazione cristiana non esista in Europa. Fra i musulmani e in estremo Oriente, invece, la fede viene prima della nazionalità: si è prima di tutto induista e poi, per esempio, indiano.

Una sottovalutazione dell’identità cristiana. Ma la reazione non rischia di portare a crociate culturali?

No, nessuna crociata culturale. Bisogna che i governi prendano coscienza di questa situazione. Sinora ci sono state solo azioni individuali come quelle della Merkel in Algeria, che ha stigmatizzato le espulsioni dei cristiani. Dopo di che, si potrebbe passare ad azioni diplomatiche, non certo contrapponendo alla cristianofobia l’islamofobia e la giudeofobia. Questo è impensabile anche se gli estremisti, per giustificare le loro azioni, parlano delle guerre in Iraq e in Afghanistan come di una «crociata». Tuttora in arabo per definire un europeo si usa la parola «nazareno ». Solo con il dialogo si può spezzare questo meccanismo culturale e sono fondamentali gli incontri interreligiosi. Il re dell’Arabia Saudita, custode dei luoghi santi del­l’islam, ha reso visita a Benedetto XVI nel novembre del 2008: un fatto importantissimo. La lettera dei 138 saggi al Papa è un tentativo da parte islamica di trovare delle soluzioni. Siamo solo all’inizio ma vi è la coscienza che sia improrogabile la necessità di fermare con il dialogo la cristianofobia.

© Copyright Avvenire, 29 agosto 2010

Nessun commento: