lunedì 25 gennaio 2010

Il Papa: «Soluzioni giuste e pacifiche per l'immigrazione»


«Soluzioni giuste e pacifiche per l'immigrazione»

CITTÀ DEL VATICANO

«Soluzioni giuste e pacifiche dei problemi dell'immigrazione»: è quanto ha auspicato Papa Benedetto XVI, al termine dell'Angelus in piazza San Pietro citando e unendosi spiritualmente a una veglia di preghiera organizzata da un gruppo di cattolici italiani e dedicata al tema dell'accoglienza degli stranieri in Italia.
«Rivolgo uno speciale saluto – ha detto il Papa – alle famiglie del Movimento dell'Amore Familiare e a quanti hanno vegliato nella chiesa di San Gregorio VII (a Roma ndr) pregando per soluzioni giuste e pacifiche dei problemi dell'immigrazione». Il tema dell'immigrazione è un argomento che sarà toccato oggi nel Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana e nella relazione introduttiva del presidente il cardinale Angelo Bagnasco. I lavori proseguiranno fino al 27 gennaio. Ieri il Pontefice si è limitato a un accenno, in un discorso dedicato per lo più ai temi ecumenici dell'unità dei cristiani. Poche parole che tuttavia ricordano la costante attenzione della Chiesa e di Benedetto XVI verso uno dei problemi politici nazionali più sensibili.
Anche la scorsa domenica, davanti ai fedeli in piazza San Pietro e prima di recarsi in Sinagoga, Benedetto XVI aveva invocato un miglioramento delle condizioni di vita degli immigrati che arrivano in Italia. Anche Gesù era stato un rifugiato, aveva ricordato, riferendosi alla fuga in Egitto dopo le minacce di Erode contro tutti i neonati della Giudea.
Le vicende di Rosarno, la cittadina calabrese, continuano a preoccupare la Chiesa italiana, tanto che ieri monsignor Vincenzo Paglia, già assistente spirituale della comunità di Sant'Egidio e ora vescovo di Terni, ha indicato i recenti scontri come un paradigma del degrado del Paese: «A Rosarno è emerso il peggio dell'Italia, il razzismo. Abbiamo toccato con mano la debolezza della società».
Di razzismo in Italia aveva parlato anche l'Osservatore Romano, mentre la Fondazione Migrantes della Cei, pur preferendo definire i fatti di Rosarno come espressione di «tentazioni xenofobe», aveva denunciato la «debolezza del sistema di accoglienza e integrazione» in Italia.

© Copyright Eco di Bergamo, 25 gennaio 2010

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