martedì 23 febbraio 2010

Caritas in veritate, Prof. Monti: "Non vi è antitesi fra economia ed etica" (Sir)


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CARITAS IN VERITATE: MONTI (ECONOMISTA), “NON VI È ANTITESI TRA ECONOMIA ED ETICA”

“Gli operatori della ‘cosa pubblica’ hanno prestato un’attenzione senza precedenti all’enciclica sociale di Benedetto XVI, che s’interessa degli studi economici nel momento in cui essi sono oggetto di critiche, dimostrando che non vi è antitesi tra economia ed etica, anzi, esse si basano su principi comuni”.
Questo il pensiero introduttivo sulla “Caritas in veritate” proposto ieri sera da Mario Monti – presidente dell’Università Bocconi , per dieci anni membro della Commissione Europea e tra i “saggi” della Comece estensori del documento “Europa dei valori” per il 50° anniversario del Trattato di Roma – ospite sul tema “Gli attori e le cause dello sviluppo umano integrale” al secondo dei tre appuntamenti dei “Dialoghi in cattedrale”, promossi dalla diocesi di Roma in San Giovanni in Laterano.
“La domanda di un chiarimento profondo sulla scienza economica era molto sentita dagli addetti ai lavori e l’offerta di una riflessione seria e acuta del Santo Padre ha trovato una risposta molto interessata anche in ambienti che solitamente prestano poca attenzione al pensiero della Chiesa”, ha affermato Monti.
“La ‘Caritas in veritate’ sembra quasi un documento guida di governo tecnico della società, in cui l’economia ha un ruolo fondamentale, come esito naturale della riflessione etica, con la quale concordano anche coloro che non condividono la visione etica cattolica”.
“Le società traggono il successo economico dalla condivisione di regole morali, di un sistema di valori interiorizzato, che costituisce il tessuto connettivo di fiducia”, ha aggiunto Mario Monti. Nella “Caritas in veritate”, “il mercato, che gli economisti considerano elemento fondamentale dell’economia, viene descritto come l’istituzione economica che permette l’incontro tra le persone sui principi della giustizia commutativa, del dare e ricevere tra soggetti paritetici”.
Ma, ha aggiunto l’economista, “la dottrina sociale della Chiesa sottolinea l’importanza anche della giustizia distributiva, senza la quale non è possibile la coesione sociale e il mercato non può espletare pienamente la propria funzione economica”. Di grande interesse nell’enciclica, ad avviso di Monti, anche la riflessione sulla “globalizzazione”, quale “interconnessione dell’umanità in un superamento dei confini non solo materiale, ma culturale”, che può diventare “un processo di armonizzazione e di unificazione della famiglia umana soltanto se ben governato, attraverso l’istituzione di un’Autorità economica mondiale”. “C’è bisogno - ha commentato Monti - di una governance mondiale, regolata dal diritto secondo i principi di solidarietà e sussidarietà e ordinata al bene comune. Le nazioni devono superare il loro egoismo e rinunciare a una parte di sovranità”.

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