giovedì 18 febbraio 2010

Pedofilia, il Papa e le tre decisioni con le quali ha voltato pagina (Alberto Melloni)


La strenua lotta del Papa contro la pedofilia nel clero: il "caso Irlanda"

Su segnalazione di Mariateresa leggiamo:

Pedofilia, il Papa e le Tre Decisioni con le Quali ha Voltato Pagina

Alberto Melloni

La pedofilia non è un crimine eminentemente «clericale» e non ha una relazione di causa/effetto con il celibato.
Chi vìola i bambini, la bambine (e in loro le loro madri) nella stragrande maggioranza dei casi sono padri o patrigni, compagni premurosi, parentado rispettabilmente coniugato, simpatici ubriaconi compatiti da vicini indifferenti. Che in questa platea di terrificante ampiezza ci siano anche dei preti è atroce, ma non è il fatto che indigna l' opinione pubblica di varie città del mondo. Ciò che scandalizza - e ora è il papa a dar voce a un' ira piangente e inascoltata - è stato che nell' affrontare questa «sua» parte del dramma la chiesa abbia esitato. Il «fallimento» morale che oggi Benedetto XVI certifica per l' Irlanda è sì frutto di alcuni criminali ordinati in sacris, ma anche dell' inettitudine di vescovi che hanno sognato complotti, ingerenze o minacce là dove invece dovevano dimostrare d' avere quelle doti necessarie in ogni paternità. Vescovi che hanno usato come alibi la moderazione di Roma.
Se l' arcivescovo di Boston (accusato d' aver trasferito più e più volte parroci di cui conosceva i crimini moltiplicando il cataclisma umano) era stato punito con la nomina di cardinale arciprete di santa Maria Maggiore, sbagliava da solo chi a Dublino cercava di limitare le conseguenze legali degli stupri sui minori, anziché affrontare quelle morali?
Benedetto XVI, una volta Papa, ha voltato pagina e ha preso tre decisioni all' altezza del problema: affrontare le questioni a Roma, al massimo grado di responsabilità; fornire ai tribunali una collaborazione piena, perché nessuno scandalo sarà peggio di quello di nasconderlo; e infine prendere atto che un vescovo che non sa affrontare queste situazioni non solo non può fare il vescovo, ma non è un vescovo.
Certo: il danno che si è creato in tante parrocchie non è riparabile. Per capirlo basta guardare le foto dei propri figli bambini su una mensola di casa, e immaginarsi. Evitare il perpetuarsi di una negligenza strutturale non consola le vittime: ma può fare dell' umiliazione della verità l' inizio di una conversione.

© Copyright Corriere della sera, 17 febbraio 2010 consultabile online anche qui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si è rifatto vivo hans Kueng. Il solito delirio da pallone gonfiato, nulla che valga la pena:
Hans Küng: "Il papa va contro il Vaticano II" di Jean Mercier in La Vie del 16 febbraio 2010 (nostra traduzione)
Hans Küng Un'altra memoria della Chiesa intervista a Hans Küng a cura di Jérôme Anciberro in Témoignage Chrétien n. 3383 del 11 febbraio 2010 (nostra traduzione)
su finesettimana.org
Alessia

Raffaella ha detto...

Ciao Alessia, sempre le stesse cose, sempre le stesse parole...che noia, caro Küng! :-)
R.