sabato 6 febbraio 2010

Veronesi e la Religione: il commento di Roberto Pepe


Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo:

Veronesi e la Religione

Roberto Pepe

“La Religione impedisce di ragionare mentre la scienza vive nella ricerca della Verità -così Umberto Veronesi sentenzia- La Scienza e fede non possono andare insieme, perché la fede presuppone di credere ciecamente in qualcosa di rilevato nel passato”
“No –controbatte Mons. Ravasi (paritetico in Vaticano di un Ministro della Cultura)- fede e scienza hanno uguale dignità, semmai fanno ragionare su itinerari diversi”
E se entrambi fossero contraddetti? E se dicessi subito che la fede e la scienza sono esattamente la stessa cosa, ma “vista e definita” esternamente in maniera diversa? In guerra chi vince dice: una grande vittoria, mentre l’avversario dirà: una sconfitta, ma tutti e due identificano lo stesso evento!
In tal guisa, il grande Oncologo da grande scienziato indagatore, commette un ossimoro concettuale che uno scienziato non può permettersi il lusso di fare: condannare a priori un’altra categoria di studiosi e ricercatori che studiano e ricercano da oltre duemila anni (per non parlare dei quattromila ebraici), domandandosi costantemente: ma da dove caspita veniamo, chi siamo e dove andremo a finire, solo perché utilizzano un’altra metodica scientifica, od un altro protocollo, per cercare di dare una risposta esaustiva allo stesso problema esistenziale?
In effetti questi indagatori di allora fino ai religiosi di oggi, con la Chiesa in testa, hanno trovato una soluzione testimoniata da dati di fatto incontrovertibili storici, riportati da una documentazione folta e meticolosissima elaborata millenni or sono. Certo, è una documentazione stantia, antica, anche tramandata a voce, ma bisogna tener conto che “illo tempore” non c’era Internet o il sincrotrone dove i protoni si scontrano nella pista d’accelerazione elettromagnetica, alla ricerca delle forze e delle particelle che costituivano l’universo nel primo miliardesimo di secondo successivo al Big Bang non era ancora in costruzione… Allora invece di Big Bang si diceva semplicemente: Creazione, ma si parlava del medesimo evento, con letture diverse.
Non pare strano agli “scienziati laici” che già allora si ipotizzasse la nascita dell’universo in un istante temporale “zero”, mentre prima non esistesse la dimensione Tempo? Gli scienziati "con fede", d'altronde, hanno testimoniato per primi che questo benedetto "Big Bang" sia effettivamente avvenuto, molti millenni prima di Einstein, Lemaitre, Fridman e Hubble... (che tra l'altro si sono dimostrati lacunosi...)
L’ammissione del Mons. Ravasi che la Fede possa “ragionare” su binari diversi da quelli tracciati dalla Scienza, è stato, probabilmente un atto causato dallo choc dovuto dalla riesumazione del processo a Galileo, fatto che ha rivangato antichi sensi di colpa assopiti. Egli, infatti, “cede” per così dire alla sicurezza scientifica, alla simpatica autorevolezza dottorale dell’argomentatore, ammettendo e concedendo la tesi che la Fede scorra su di un binario secondario come se tracciasse una strada separata inibitrice degli approfondimenti metodologici scientifici.
Mi dispiace, ma fin quando il Dott. Veronesi e magari anche l’astrofisica Hack od il matematico Odifreddi non riusciranno a dire cosa ci fosse prima del Big Bang, visto che, secondo il primo principio della termodinamica di Lovoisier: “Rien ne se perd, rien ne se crée…" non crederò a questa loro prosopopea scientifica... E, nonostante un centinaio d’anni dopo un certo Einstein, abbia cercato di spiegare tutto con una semplice formula, cosa che in effetti, forse …contrasta con quanto oggi presupponiamo e cioè (dopo essere passati attraverso l’ipotesi “stringhe”) che una “Singolarità Universale”, probabilmente sollecitata da “onde gravitazionali” sollecitate da raggi laser abbia creato in un meccanismo scatenante col Big Bang, il “Tempo” e la “Materia”… ebbene fino a quando questo benedetto meccanismo non sarà spiegato, mi permettano di chiamarlo semplicemente: “Creazione” senza complessi di inferiorità scientifica. (La Hack, per esempio mi spieghi perché l'Universo si espande con una velocità che aumenta, anziché diminuire, come era previsto dalla "Scientia" ufficiale...)
Veronesi cosa pensa: che chi ha fede si fermi nella ricerca meramente scientifica per paura di scoprire qualcosa di solutivo? Ma chi ha fede è il più accanito ricercatore scientifico! Anzi chi ha più fede è ancora più scienziato di un ateo, in quanto sa dove può arrivare, empiricamente, mentre un miscredente che perfino deride l’approccio del credente, brancolerà nel buio… spiritualmente, ma soprattutto per lui: materialmente.
Fino a quando i succitati scienziati non mi diranno chi e come e cosa siano e, soprattutto “Chi” le abbia “Create” queste onde e questi raggi nel "vuoto" cosmico (ma che non è esattamente vuoto) che hanno fatto scattare, tramite un “Elan Vitale”, il propagarsi della Materia nel Tempo, mi permettano di suggerire loro di non fare, a loro volta, l’errore che fece la Chiesa nel condannare, su congetture aprioristiche, lo stesso Galileo, scienziato dotato di Fede!

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