mercoledì 31 marzo 2010

Il giudice Thomas Brundage: il processo canonico contro Murphy non fu mai sospeso. Egli morì prima della conclusione. Weakland ha mentito (Asca)


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(ASCA) - Roma, 31 mar

Secondo il reverendo Thomas Brundage, uno dei sacerdoti che indago' sugli abusi sessuali di p. Lawrence C. Murphy, non ci sono prove che papa Benedetto XVI, al tempo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, fosse al corrente del caso. Brundage, vicario giudiziale dell'arcidiocesi di Milwaukee dal 1995 al 2003, ha pubblicato un memoriale sul settimanale della diocesi dell'Alaska dove oggi risiede, il Catholic Anchor, dopo che il New York Times ha dedicato un ampio reportage al caso Murphy, pubblicando che documenti che dimostrerebbero come la priorita' del Vaticano fosse quella di evitare lo scandalo per la Chiesa piuttosto che punire il colpevole.
Il giudice canonico critica il Nyt per non averlo contattato in merito alla vicenda di p. Murphy e smentisce quanto affermato dall'arcivescovo di Milwaukee all'epoca dei fatti, mons. Rembert Weakland, in una lettera all'allora segretario della Congregazione per la dottrina della fede, Tarcisio Bertone, oggi Segretario di Stato di papa Ratzinger.
Weakland, in uno dei documenti pubblicati dal giornale statunitense, affermava di aver sospeso il processo canonico contro p. Murphy. Scrive p. Brundage: ''In una lettera all'allora segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede Tarcisio Bertone, il 19 agosto 1998, l'arcivescovo di Milwaukee Rembert Weakland ha dichiarato che egli mi aveva incaricato di sospendere il procedimento contro padre Lawrence Murphy.
Questo non e' vero: se mi fosse stato chiesto di sospendere la procedura, certamente avrei insistito che si facesse appello alla Corte suprema della Chiesa, o a Giovanni Paolo II se necessario''. ''Il giorno che padre Murphy e' morto - aggiunge il giudice canonico - era ancora il convenuto in un processo penale ecclesiastico. Nessuno sembra essere consapevole di questo''. In effetti, p. Murphy mori' prima che il processo fosse sospeso: ''Nell'estate del 1998 - ricostruisce l'ex vicario giudiziale - ho ordinato al padre Murphy di essere presente alla deposizione presso la cancelleria di Milwaukee.
Poco dopo, ho ricevuto una lettera dal suo medico che certificava lo stato precario di salute e la conseguente impossibilita' di viaggiare da Boulder Junction a Milwaukee (sarebbero state circa 276 miglia). Una settimana piu' tardi, padre Murphy mori' per cause naturali''.
La sospensione del processo contro p. Murphy era stata chiesta a mons. Weakland e agli altri vescovi del Wisconsin direttamente dalla Congregazione per la dottrina della fede, durante una riunione svoltasi in Vaticano il 30 maggio 1998, di cui il Nyt ha pubblicato le minute del verbale. Il segretario del dicastero vaticano, in quell'occasione, sostenne che ''non vi sono elementi sufficienti per istruire un processo canonico'' chiese di ''imporre'' a Murphy ''un periodo di ritiro spirituale insieme ad un salutare ammonimento per poter comprendere se realmente egli sia pentito o meno''.
Nel suo memoriale, Brundage denuncia anche l'aggiunta di note manoscritte ad alcuni documenti pubblicati dal Nyt, che non sono pero' - precisa - di sua mano.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Piano piano la verità comincia a venire a galla! Ma i giornali pubblicheranno tutto questo?
Gabriella

Raffaella ha detto...

Purtroppo no, cara Gabriella!
C'e' un muro di gomma invalicabile.
La Santa Sede dovrebbe fare qualcosa: convocare una conferenza stampa o esigere delle rettifiche.
R.

Anonimo ha detto...

Speriamo dopo Pasqua. Questa è la settimana santa e non faranno nulla. Quanto hai media, forse solo se lo pubblicasse il NYT, che si è ricevuto dall'Avv. Jeff Anderson, quello che vorrebbe portare in tribunale a testimoniare il nostro Papa, una documentazione tarocca. Bella figura le ha fatto fare mons. Weakland, eh avvocato?
Volevo postarti l'articolo del Foglio su questo personaggio, ma è troppo lungo. Mi auguro sia presto online. Si intitola l'Avvocato del diavolo.
Alessia