venerdì 5 marzo 2010

Le ragioni per cui Valli ha ragione ed il mio imbarazzo di stamattina nell'ascoltare una trasmissione alla radio...(Raffaella)


Cari amici,
e' assolutamente vero che "le porte degli Inferi non prevarranno contro la Chiesa", ma e' altrettanto vero che in questo periodo di porte dell'Inferno se ne sono aperte parecchie e tutte contemporaneamente.
Non dobbiamo essere ingenui: al contrario e' nostro dovere constatare che queste "coincidenze di tempi" sono, quanto meno, sospette.
Sembra che non ci sia modo di respirare: il caso dei preti pedofili irlandesi, lo scandalo della pedofilia in Germania, l'apertura del fronte olandese (per quanto esageratamente lontanto nel tempo), il coinvolgimento di un corista di San Pietro in una inchiesta, l'arresto di un "gentiluomo" di Sua Santita' nominato nel 1995, la scoperta di un "tesoretto" occultato da un prete in una cassaforte dietro ad un quadro, il prete omicida di Natale passando, ovviamente, per il "caso" Boffo.
Un po' troppo per non vedere una mano "incendiaria" (fosse anche quella del Maligno) in tutto questo.
Non possiamo, pero', chiudere gli occhi.
Non possiamo e non dobbiamo. Puo' esserci un accanimento nei confronti della Chiesa anche in vista delle prossime elezioni amministrative, ma e' impossibile negare che la sporcizia c'e'!
Possiamo lamentarci finche' vogliamo ma i fatti parlano da soli.
Tentare di nascondere la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi non solo e' sciocco ma anche controproducente.
Ho avuto grande piacere stamattina nel leggere il commento di Aldo Maria Valli.
Mi ha sorpreso favorevolmente il fatto che da un vaticanista che non si puo' definire "ratzingeriano in senso stretto" sia venuto un grandissimo attestato di stima verso Benedetto XVI.
Mi ha colpito molto la frase: "Benedetto XVI, che in questo panorama sconfortante si staglia ogni giorno di più come l’unico punto di riferimento credibile, già cinque anni fa, prima di diventare papa, aveva lanciato un famoso grido di dolore denunciando la “sporcizia” che c’è all’interno della Chiesa".
E' anche il mio punto di vista.
Purtroppo, pero', non basta. E' triste, davvero triste, se la Chiesa ha come unico punto di riferimento credibile il Pontefice. E gli altri? Non dovrebbero essere, come il Papa, esempi limpidi di coerenza e di trasparenza?
Non dovrebbero essere testimoni credibili del Vangelo?
Perche' c'e' cosi' poca fiducia?
E' colpa dei fedeli? Certo! Non siamo certo candidi agnellini.
Pero' non e' solo nostra la responsabilita'. La perdita di credibilita' della Chiesa ha radici lontane. Forse e' l'incoerenza che ci colpisce: lo scollamento fra il dettato del Vangelo ed i comportamenti dei singoli.
Come si puo' far capire al mondo il valore del celibato ecclesiastico, la purezza della vita monastica, se si scopre un giro di seminaristi coinvolti nella prostituzione?
Come si puo' spronare il prossimo ad essere solidare con i piu' bisognosi se si scova a casa di un prete una cassaforte piena di denaro e di titoli?
Come si puo' spiegare ai bambini l'ubbidienza ai genitori se il prete non ubbisce al vescovo e il vescovo non ubbidisce al Papa?
Ecco! E' questa incoerenza che e' difficile da spiegare, impossibile da difendere.
La cosa brutta e' che il malcostume di poche offusca la grande umanita' della maggiorparte dei nostri sacerdoti.
L'impegno di tanti non fa notizia, balza agli onori della cronaca la sporcizia di pochi.
Non e' giusto, ma i media funzionano cosi'. Ce lo ha spiegato bene il Papa l'8 dicembre scorso ai piedi della statua dell'Immacolata Concezione.
Per questo occorre tornare alle radici, all'ABC, alle basi, togliere dalla Chiesa tutte le zavorre che impediscono la credibilita' della sua testimonianza.
Vi racconto cio' che mi e' accaduto stamattina.
Come ormai sapete, mi alzo molto presto ed ho l'abitudine di ascoltare la radio (abitudine abbastanza recente), in particolare la trasmissione di Emanuela Falcetti, "Italia, istruzioni per l'uso". E' un programma molto interessante perche' fornisce esattamente utili "istruzioni" pratiche. Inoltre la conduttrice e' anche simpatica :-)
Stamattina era collegato telefonicamente Mons. Giovanni D'Ercole, chiamato ieri a commentare proprio stamattina il presunto ritardo nella beatificazione di Papa Wojtyla. Ebbene dell'argomento non si e' parlato. Partendo dalla lettura delle prime pagine, il monsignore ha dovuto parlare delle inchieste sugli appalti che hanno visto coinvolti preti, coristi e gentiluomini.
La conduttrice ha chiesto che cosa sarebbe accaduto ora al gentiluomo. Apriti cielo! Una scrittrice ha subito colto la palla al balzo per inserirsi nella conversazione e affermare che spera che non faccia come per i pedofili trasferiti di parrocchia in parrocchia. Non si capisce che cosa c'entrassero i pedofili, ma un avvocato a sua volta ha colto il rimpallo affermando che nei casi di cui si e' occupato (come difensore? Come parte civile?) i preti pedofili non sono mai stati cacciati.
Un fuoco incrociato difficile da tenere a bada.
Il bravissimo don Giovanni e' uscito dall'angolo citando proprio l'operazione pulizia di Papa Ratzinger (il che conferma quanto scritto da Valli). Al che la signora scrittrice ha pensato bene di citare, a sproposito, la presunta crociata della chiesa contro i gay. Che cosa c'entra? Non si sa...
Morale della favola: ero sola nella stanza, ma mi sono sentita in imbarazzo con me stessa.
Come reagire a queste accuse? Come ribattere a certe insinuazioni?
Si puo' citare il Papa (e funziona), ma e' giusto?
Ha ancora ragione Valli quando scrive: "Se la sporcizia c’è, com’è ormai assodato, ci sia anche la ramazza in grado di fare pulizia. Non è un problema di immagine. È un problema di conversione. Altrimenti chiunque avrà sempre di più il diritto di chiedersi, magari in tono beffardo, da che pulpito viene la predica".
Ecco! Sempre piu' spesso ci sentiamo chiedere da che pulpito viene la predica.
In fondo e' un bene che questi problemi saltino fuori.
Se la sporcizia e' sotto il tappeto non si puo' rimuovere ma se e' ben visibile...
Questa e' la grande rivoluzione di Papa Benedetto!
Egli fa il suo dovere e ci mostra come fare il nostro. Preti, suore, vescovi e cardinali devono ascoltare Benedetto XVI e trarne le dovute conseguenze
.
R.

13 commenti:

Maria R. ha detto...

Il discorso "imbarazzo" è spinoso, ma penso ci ponga più o meno tutti davanti ad una situazione che ci può cogliere dappertutto. Tu eri da sola, qualcuno è con familiari, altri con amici, altri ancora con cattolici "fai da te" o con atei.
Personalmente, quando ascolto frasi generiche come "Ma allora LA CHIESA che esempio ci dà?" o "Ma se LA CHIESA fa così, chi ha una fede fragile poi vacilla", rispondo, oltre che citando il Papa, anche dicendo la cosa forse più ovvia, ma che in questi casi diventa sempre la meno scontata (per i detrattori): ATTENZIONE, NON LA CHIESA, MA IL SINGOLO! perchè la prima responsabilità del peccato, dell'ingiustizia, del socialmente scorretto, non è della CHIESA in toto, ma del prete, del religioso, del fedele di turno. Che poi ci siano meccanismi di "sappiamo e occultiamo" (per motivi vari) è anche ovvio...ma la responsabilità principale rimane di chi fa in prima persone certe cose. E' facile tirare in ballo l'universalità di un'istituzione quando fa comodo. E' facile dire che la Chiesa è corrotta, dimenticando che ci sono esempi luminosi di cristallina coerenza (il Papa, tanto per dirne uno). E' facile perchè cosi' si ha la scusante del generalismo di massa che spinge le masse dei fedeli alla deriva ed è anche "utile", perchè se la Chiesa, in massa fa acqua, allora anche gli uomini, in massa, possono fare altrettanto....perchè non hanno esempi da seguire!
E quanto alle coincidenze, ah, la penso anche io come te, e non dimentichiamoci che il diavolo si serve degli uomini per agire.

Miserere ha detto...

Nella storia della Chiesa ci sono stati momenti difficili che poi si sono risolti facendo uso di concili o raduni del genere.
Non voglio assolutamente mettermi nei panni del Papa però non sarebbe opportuno, vista la situazione di pericolo "affondamento", fare un'appello a tutte le parti in causa e dire: "Signori, siamo sull'orlo del colasso, mettiamo tutte le carte sul tavolo, cosa c'è che non va nella nostra Chiesa, come possiamo tornare ad essere quello che il Signore vuole per la sua Chiesa? E poi, alla fine, dopo aver trovato il rimedio, metterlo in pratica, ma subito! Ci vuole l'aiuto di tutti, non da questo vescovo qua o questo cardinale là!
L'hanno fatto in passato, perché non dovrebbero farlo adesso? Incontri moltitudinari sono stati fatti per qualsiasi motivo. Non si potrebbe fare altrettanto per salvaguardare la salute della Chiesa?

Anonimo ha detto...

Don Cristiano.
Cara Raffaella apprezzo il tuo appassionante attaccamento a Santa Romana Chiesa e alla persona del nostro amato Benedetto XVI. Ti parlo anch'io da "ratzingeriano in senso stretto", ma con TE mi chiedo: "E gli altri?". Il Nostro Santo Padre risplende come luninoso esempio di autentica Santità e ce ne indica il cammino; tuttavia non credi che quest'opera di "repulisti" dentro la Chiesa e la Curia Romana l'habbia affidata ad attuali suoi stretti collaboratori (spesso perfidi e traditori!) che stanno epurando la Curia da personaggi che invece si sono distinti per DOTTRINA e RETTA VITA MORALE? Invece della zizzania stanno togliendo il grano! Zenza volor suggerire al Papa non si potrebbe pensare a cambiare RAMAZZA per il repulisti? Per esempio togliere o promuovere il Sostituto nella Segerteria de Stato del Vaticano? Per noi poveri mortali resta la sola "ramazza" della preghiera per allontanare "i cinghiali che invadono e devastano la Vigna!".

Anonimo ha detto...

Complimenti Raffaella, bellissimo intervento. Stavo proprio per abbozzare, molto meno efficacemente, un paio di analoghe considerazioni. come si dice oggi, ti "quoto" pienamente. In tutta modestia tento queste ulteriori osservazioni, sperando di non dire eresie:
1- bisogna pregare di più (dai Cardinali all'ultimo fedele, e lo dico prima di tutto per me) per la pulizia morale e dottrinale degli uomini di Chiesa;
2- correggo in parte alcuni miei interventi degli ultimi giorni. E' vero che c'è un attacco concentrico (quasi da "ultimi tempi") alla Chiesa e che le responsabilità sono personali e vanno singolarmente provate. Però la pulizia bisogna farla con urgenza e seguendo, come ricordava Max, i passi progressivi della correzione fraterna indicati da Nostro Signore in Mt 18,15-20
3- come indicava Mastroianni su Tempi la grande opera del Papa passa dalla causa del male che è dentro il cuore e la mente dell'uomo, nel relativismo morale e dottrinale. se non si sana ciò, non basterà radiare questo o quel prelato o laico come non è bastata Tangentopoli a fermare la corruzione. A differenza di quanto sostiene Accattoli, non serve "democraticizzare" le corti, serve ripulire le coscienze, anche con la correzione di cui parlavamo sopra, e destinare i migliori sacerdoti a dirigere i Seminari più che ad assumere ruoli istituzionali
4- forse, come dici tu, questa stagione di grande sofferenza (è accaduto tante volte nella storia) può aiutare molto la Chiesa-Istituzione a santificarsi
5- la frequentazione dei potenti va limitata allo stretto necessario per i rapporti istituzionali e per le opere di vera evangelizzazione, quindi andrebbe limitata a pochissime persone della Curia, scelte dal SAnto Padre (oltre ovviamente all'eventuale direttore spirituale o parroco del singolo personaggio). In questo modo sarebbe assai più arduo addossare all'intera istituzione la colpa di un singolo e non si potrebbe accusare ingiustamente il Prelato delegato di aver frequentato "un potente", proprio perché tale incombente gli è stato assegnato. Inoltre si sottoporrebbero meno sacerdoti alla tentazione del potere
6- i comportamenti sbagliati vanno indicati con amore per il peccatore (tenendo sempre aperte le braccia della Chiesa alla conversione del figliol prodigo) ma anche senza indugio, come fa il Papa. Il male e l'eresia vanno condannati come tali ("se qualcuno farà perdere la fede a una di quete persone semplici che credono in me, sarebbe più conveniente per lui che lo buttassero in nfondo al mare con una grossa pietra legata al collo", Mt 18,6).
Alberto

sonny ha detto...

Buongiorno Raffaella. Non posso fare a meno di condividere il tuo imbarazzo. Ormai siamo all'accerchiamento. Comunque se sembra averlo capito anche Valli di che pasta è fatto il Papa, forse qualche speranza c'è. Grazie per tutto quello che scrivi e posti.
P.S. Io, con tutta la buona volontà, non riesco proprio ad ascolatarla la Falcetti, perchè mi trasmette un'ansia incredibile. Aldo Grasso, sul Corriere della Sera, ci ha scritto articoli su articoli. Buona giornata a tutti.
O.T. Modena ore 11,09 NEVICA DI BRUTTO!!!!!!

sam ha detto...

Cara Raffaella, condivido tutto.
Senza togliere nulla a ciò che tu dici, aggiungo però quanto rispondevo io a quelli che mi facevano gli stessi discorsi.
Io rispondevo loro:
"Hai ragione nella Chiesa c'è tanta sporcizia, la Chiesa è fatta di peccatori, gerarchie e consacrati che scandalizzano ce ne sono stati, ce ne sono e ce ne saranno sempre ("è inevitabile che avvengano, ma guai a loro e guai al mondo" ha detto Gesù Cfr.Mt 18,7). C'è stato un tempo che anch'io mi arrabbiavo così tanto che talvolta recitando il Credo, saltavo la parte della Chiesa...Una, Santa...
Poi però ho scoperto che anch'io, col Battesimo, faccio parte della Chiesa e ne sono responsabile. Allora ho inziato a preoccuparmi della mia coerenza e del fatto di essere anch'io un'immagine della Chiesa e ho cercato di cambiare me stessa e di non dare più scandalo in alcun modo e ho scoperto che cambiare è difficilissimo, al punto che non hai più tanto tempo e voglia di preoccuparti dei difetti e dei peccati degli altri."
Poi aggiungevo: "La corruzione della gerarchia è proporzionale alla corruzione dei fedeli. E tu ci hai mai pensato che anche tu sei parte e immagine vivente della Chiesa? Che immagine dai tu della Chiesa? Se uno da Marte, o anche solo dal Marocco, da Pechino o dal Burundi, dovesse giudicare cos'è la Chiesa, cos'è il Cristianesimo, guardando te, tu credi di rappresentarla bene? Non puoi preoccuparti di come la rappresentano gli altri, se prima non ti preoccupi di come la rappresenti tu."

Non so quanto questo discorso sia servito a far assumere delle responsabilità e cambiar vita, ma quanto meno quelle domande e quei discorsi sarcastici non me li fanno più.

Raffaella ha detto...

Grazie a tutti :-)
R.

Anonimo ha detto...

ho potuto vedere solo adesso le notizie, mi sento come te Raffaella. Bah ogni giorno la nostra fede é messa alla prova, ma oggi veramente tocchiamo il fondo. Povero papa, ma lui sa che se Dio da un peso,e questo di oggi é pesante, da anche la forza per portarlo. Stamattna nella mia lectio avevo:"Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. Anzi, la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco"

Siamo noi stessi,e forse molto di più i nostri vescovi, che con la storia del mandato,delle chiavi e del non prevalebunt, qualsiasi cosa accada o facciano si sentono sempre garantiti. Ebbene come diceva il mio parroco, e come era dottrina della Chiesa fino a Trento, se io dovrò salvarmi da laico, molto di più dovrà fare un prete per salvarsi da prete e molto ancora di più un vescovo per salvarsi da vescovo, perché a chi ha avuto più responsabilità,sarà chiesto di più.

La ramazza esiste già, Lui lo chiama "Ventilabro", ed é il Vangelo. C'é scritto per filo e per segno come dovrebbe vivere un vescovo, e aihmé non viene seguito neanche una virgola di quello che c'è scritto. Secondo me il problema della Chiesa degli ultimi tempi e che pretende solo conseguenze, senza impartire le cause. Come puoi pretendere fedeltà evangelica da un vescovo del vaticano,quando gli fai frequentare solo potenti, ha macchine di lusso, vestiti di porpora, colletti e polsini super tirati, gemelli luccicanti, stipendi elevati, cena sempre in ricevimenti e vive nel carrierismo quotidiano? Poi chiedi ai giovani di non divorziare, l'astinenza prima del matrimonio e di non aborire,ma come fai a imporgli ciò se non li fai prima crescere in un ambiente di fede e di amore, se non gli testimoni Cristo con esempi edificanti? se ci sarà questo, quegli altri comportamneti verrano naturali.

Comunque abbiamo fede nel Risorto, Signore del tempo e della storia, e volgendoci indietro,guardiamo com'era la Chiesa nel rinascimento per esempio, non possiamo non vedere una Chiesa che dopo ogni caduta ne riesce sempre più purificata,e anche se a piccoli passi, sempre più vicina a quella evangelica. Ma bisogna cambiare musica! Tuttavia non dobbiamo farci prendere dallo sconforto perché la meta é CERTA, ovvio il mare in burrasca ci fa paura, la barca é piccola, ma al timone c'é Pietro, e a prua veglia Gesù, anche se crediamo che stia dormendo,egli in realtà veglia. Come diceva papa Luciani: Dio é Padre, ma é anche Madre E VEGLIA SU DI NOI ANCHE QUANDO E' NOTTE.

Max

massimo ha detto...

carissima Raffa.gli argomenti,le riflessioni,i sentimenti,per primo l'imbarazzo personale e la sofferenza personale che hai descritto in questo tuo bellissimo post,sono esattamente anche i miei e di alcuni miei amici che mi sono fratelli e padre.
hai espresso perfettamente un dolore immneso.
ti ringrazio e mi unisco a te e a molti altri nei propositi per il presente e il futuro.
è il momento del silenzio,un sabato santo,una tomba chiusa e assurda.
è il monento di rimanere saldi e ferventi nella fede e nella speranza del Salvatore,assieme a colui che è la roccia.
un grazie.
massimo

Anonimo ha detto...

Il post ha portato alcuni esempi negativi di comportamenti incoerenti e biasimevoli di presbiteri e fedeli.
Senza voler affondare il coltello nella piaga mi limito ad aggiungerne alcuni, abbastanza recenti,e purtroppo troppo tristemente noti, per non ricordali, come momoria storica su cui riflettere. 1) la vicenda del responsbile dei Legionari di Cristo; 2) il vescovo del Paraguay, ora presidente della Repubblica, che passava parte del suo tempo a trastullarsi sessualmente con alcune giovani parrocchiane, mettendo al mondo alcuni figli con donne diverse; 4) un altro vescovo argentino noto per un certo numero di amanti giovani e carine 4)il parroco di colore inviato qualche tempo fa in un paese della Calabria che ha pensato bene di violentare una ragazza dell'oratorio; 4) il frate calabrese ubriacone e maniaco che commetteva violenze su suore e laiche e poi andava in Tv, a ballare insieme alla Luana Borgia con le tette al vento e proclamava l'elogio della castità; il caso di Don Sante Sguotti che teneva una relazione con una donna sposata da cui ha avuto un figlio; altri casi di sacerdoti in Emilia e nel Veneto che tenevano relazioni sessuali con donne del posto, anche sposate. Mi fermo qui; ma si potrebbe proseguire.
Insomma, un'abominazione inimmaginabile, da gettare un profondo discredito sulla Chiesa. Questi danni richiederanno anni e forse una generazione per essere riparati.

Anonimo ha detto...

Don Cristiano.
Cara Raffa i nostri ringraziamenti a Max: i suoi arguti commenti, saggi, concreti e affezzionati alla Chiesa. Vera Sapienza, piacevole a "leggere". BRAVO!

euge ha detto...

Cara Raffaella, nel tuo pezzo che sò scritto con il cuore per il Papa ma, anche per questa povera Barca di Pietro, condivido tutto, ti esorto quindi a continuare nel tuo lavoro con sempre più amore e determinazione.
GRAZIE RAFFAELLA!

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

A mio avviso, al fatto di essere peccatori, che è ferita di ogni essere umano, si aggiunge in maniera pesantissima la corrente odierna che ritiene giusto lo scollamento tra fede ed azione, cioè l'incoerenza, diremmo noi, la "doppiezza" forse sarebbe meglio dire, che ha portato in auge "il cattolico adulto", esaltato dal mondo dei poteri forti e dei rappresentanti culturali sostenuti da essi.
Comunque davvero tutto questo marciume fa rifulgere non solo il nostro amato Pontefice, ma la figura stessa del Papato, e ciò è motivo di speranza per l'unità dei cristiani.