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Il "blog degli amici di Papa Ratzinger", già "Papa Ratzinger blog [3], vuole essere un omaggio al Santo Padre, Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Qui è possibile consultare una nutrita rassegna stampa e scrivere commenti soggetti a moderazione. Il materiale contenuto in questo blog è a disposizione di chiunque. Esso non ha scopo di lucro. Buona navigazione
1 commento:
Anch'io ho pianto a leggere questo articolo e ho ancora le lacrime agli occhi.
La tenerezza e l'ammirazione che provo nei riguardi di questo Papa sono inesprimibili.
Dio sa quanto quanto io ami ogni parola di Joseph Ratzinger, da Papa e da Cardinale e Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede.
Quanto gusti i suoi insegnamenti e ringrazi per come sa esprimere, spiegare,trasmettere, emanare le verità di fede che ci danno vita.
Se hai bisogno di Verità, rivolgiti a Ratzinger: nei suoi libri, nei suoi documenti, nel "suo" Catechismo, nelle sue encicliche, lì la trovi sempre.
Per ogni domanda, una risposta, del Prefetto, del Papa. Da qualche decennio è sua l'ultima parola ed è una parola certa: questo è vero, questo no. Questa cosa sta così, quest'altra cosà.
Dio gli ha donato un bagaglio illimitato di dottrina e verità e a queste io mi abbevero ogni giorno estasiata.
Eppure sino ad oggi io non gli avevo mai sentito pronunciare una parola tanto vera e profonda come quella che Papa Ratzinger, Benedetto XVI, ha pronunciato ieri, rivelando una grandezza spirituale, una santità smisurata che va oltre qualunque discorso o dottrina. Una parola che io non so ripensare sulle labbra del nostro Papa teologo, senza piangere di stupore e commozione.
"Non lo so.."
Ha risposto così il Santo Padre a chi gli chiedeva "perchè".
"Non lo so", semplicemente, e ha pianto con chi gli poneva la domanda.
Non ha fatto esercizio di teologia, non ha sciorinato una paternale sul mistero del male e della Croce (come probabilmente dal mio abisso di superbia avrei fatto io), non "ha preso le parti di Dio" come gli amici importuni di Giobbe.
Un "non lo so" umile e quieto, che riconosce la propria piccolezza al cospetto del mistero.
E lacrime silenziose di compassione, come quelle di Gesù davanti al male, come quelle della Madonna ai piedi della Croce.
Ancora una volta il Santo Padre ha predicato il Vangelo incarnandolo e, più va avanti e più quest'uomo si trasforma in Parola vivente di Dio.
"Il timore di Dio è una scuola di sapienza,
prima della gloria c'è l'umiltà."
Prv 15,33
Solo in Cielo comprenderemo la grandezza della grazia che Dio ci ha dato con questo Pastore Santo che brilla come luce nelle tenebre di questi tempi oscuri.
Il Signore ci renda meno indegni di un Papa così grande.
Sia lodato Gesù Cristo!
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