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Lacrime del Papa con le vittime degli abusi nel V anno di Pontificato
Roma, 19 apr (Il Velino)
Le lacrime di Benedetto XVI suggellano la visita a Malta e il quinto anno di Pontificato, che proprio oggi si chiude per lui, in pieno “scandalo abusi”. L’incontro più atteso è avvenuto dopo la Messa, nella nunziatura, lontano dalle telecamere. Le vittime sono state avvisate poco prima, alle 10, e sono giunte in nunziatura scortate dalla polizia e accompagnate da monsignor Anton Gouder, pro-vicario generale di Malta.
Una ventina di minuti, in cui il Papa ha pregato con otto uomini, vittime, da ragazzi, di abusi da parte di alcuni sacerdoti. Ha pregato per la riconciliazione e il perdono. Quindi ha ascoltato una per una le loro storie. Si è commosso con loro e ha espresso “vergogna e dolore” per quanto accaduto e per la sofferenza causata nelle vittime e nelle loro famiglie. Ha assicurato loro – come riporta il comunicato diffuso subito dopo dal Vaticano - che la Chiesa “sta facendo e continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per investigare sulle accuse e consegnare alla giustizia i responsabili delle violenze, e per migliorare le misure a protezione dei giovani”.
Benedetto XVI ha accennato indirettamente (ma chiaramente) al problema degli abusi, nel corso dell’omelia, sottolineando che i preti devono “rispettare la missione che hanno ricevuto” e che gli uomini hanno bisogno della “divina misericordia” per guarire le “ferite spirituali, le ferite del peccato”. “In ogni ambito della nostra vita necessitiamo dell’aiuto della grazia di Dio. Con lui possiamo fare tutto: senza di lui non possiamo fare nulla”.
Ma non ha mancato di usare parole esplicite in più di una occasione: non solo con le vittime, ma anche la recente lettera ai fedeli irlandesi, e le parole pronunciate mercoledì scorso, durante la Messa con i membri della Pontificia commissione biblica. Ritorna l’invito alla “penitenza”, una via che il Papa ha invitato più volte a percorrere come strada maestra per la riconciliazione e la purificazione della Chiesa. Già da cardinale – in una memorabile meditazione per la Via Crucis del 2005 – Ratzinger ha denunciato la “sporcizia” all’interno della Chiesa e tra coloro, i sacerdoti, che più dovrebbero amarla. Conosceva la debolezza di tanti, dopo quattro anni in cui sulla sua scrivania sono arrivati dossier da tutto il mondo.
Da quando è Papa, Ratzinger ha condotto una instancabile azione volta a una maggiore e autentica formazione del clero, a partire dai seminari. Un lavoro spesso sottotraccia e sottovalutato, segno che la Chiesa non è stata stupita dalle rivelazioni emerse sui media, quanto piuttosto attonita dalla veemenza usata contro un Pontefice che della intransigenza su questo punto ha fatto la sua bandiera.
E presto ci saranno nuove indicazioni, come ha confermato giorni fa il cardinale Tarcisio Bertone. Proprio nei prossimi giorni, tra l’altro, si dovrebbe avere un primo passo avanti per quanto riguarda il caso dei Legionari di Cristo.
Conclusa la prima fase della visita apostolica e consegnati i dossier, i cinque visitatori sono attesi a breve in Vaticano per una riunione con Bertone, e i cardinali Rodè (Vita consacrata) e Levada (Dottrina della fede).
(ban) 19 apr 2010 10:09
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1104053
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