martedì 1 giugno 2010

Giovanni Paolo II? È ancora in mezzo a noi (Francesco Antonio Grana)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Giovanni Paolo II? È ancora in mezzo a noi

Francesco Antonio Grana

A cinque anni dalla morte e ormai prossimo alla beatificazione Giovanni Paolo II è più che mai vivo. La sua figura, i suoi insegnamenti, i suoi discorsi in ogni angolo della terra, ma soprattutto la sua paternità verso l’umanità risplendono nella vita di coloro che si rivolgono a lui ogni giorno pregandolo e scrivendogli. “Caro Signor Papa” (Edizioni Messaggero Padova, 239 pagine, 15 euro), il nuovo libro della giornalista Elisabetta Lo Iacono, ci racconta questo nuovo e straordinario rapporto tra i fedeli di tutto il mondo e Karol Wojtyla. “Talvolta – racconta nel volume il postulatore della causa di beatificazione, Slawomir Oder – ho la netta sensazione che la nostra segreteria non sia della Postulazione bensì di Papa Giovanni Paolo II”. I fedeli continuano a scrivere a Giovanni Paolo II e lo vanno a trovare nelle Grotte vaticane. I fedeli, sottolinea Elisabetta Lo Iacono, ricercano un dialogo con il Papa polacco non solo attraverso la preghiera, ma anche mediante lettere e messaggi. Una comunicazione che diviene comunione. Uno straordinario rapporto, quello tra il Papa polacco e i fedeli di tutto il mondo, che continua anche dopo la morte di Wojtyla, in maniera diversa ma non per questo con minore intensità. Lo svela l’attenta analisi di Elisabetta Lo Iacono che ha osservato per giorni il flusso ininterrotto dei pellegrini che si recano quotidianamente sulla tomba del Papa, ha letto le numerose lettere che arrivano alla postulazione della sua causa di beatificazione, ha toccato con mano la presenza viva di Giovanni Paolo II nell’oceano virtuale di internet e dei suoi social network. Credente e credibile, coraggioso e incoraggiante, lottatore coerente e santo della modernità. Sono alcune delle definizioni di Elisabetta Lo Iacono per Giovanni Paolo II. Un Papa che, come emerge con chiarezza dal suo lavoro e come lei stessa scrive nella postfazione al volume, vive nella storia, non solo della Chiesa ma delle vicende internazionali della fine del Novecento, di cui è stato tra i più autorevoli protagonisti. Ma soprattutto vive nella memoria e nei cuori di coloro che lo hanno seguito e amato in oltre ventisei anni di pontificato e che continuano a dialogare con lui con la speranza di vederlo presto elevato alla gloria degli altari. Il libro di Elisabetta Lo Iacono è impreziosito dalle testimonianze del Cardinale Angelo Comastri e del responsabile della Struttura Rai-Vaticano Giuseppe De Carli che definisce la malattia esibita da Wojtyla uno scandalo assoluto per un mondo abituato a cercare l’immortalità e a inseguirla con costosissimi surrogati. E in quella sofferenza ostentata al mondo intero, De Carli vede l’ultima missione del Papa polacco: scomparire per permettere al suo successore di non rimanere impigliato nella sua ombra, nello strascico della sua grandezza. Il libro di Elisabetta Lo Iacono ci permette di guardare nuovamente il volto sorridente dell’amato Giovanni Paolo II, che dalla finestra della casa del Padre ancora una volta ci vede e ci benedice.

© Copyright L'Avanti, 1° giugno 2010

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