sabato 10 luglio 2010

Come ti martello la Chiesa belga (Umberto Folena). Si inizi a far "volare" qualche denuncia anche in Italia


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SCANDALI PRESUNTI

Come ti martello la Chiesa belga

Umberto Folena

Un altro caso di character assassination, di distruzione della personalità a mezzo stampa. Il tentativo di distruzione di un uomo, il cardinale Godfried Danneels; e con lui dell’intera Chiesa belga. I meccanismi sono i soliti, riconoscibilissimi. Affiancare al nome dell’arcivescovo e alla Chiesa belga le parole "inchiesta" e "pedofilia"; dare notizie false il giorno prima senza smentirle il giorno dopo; fornire notizie imprecise senza rettificarle. La beffa è che la magistratura ordinaria non aveva avviato alcuna indagine sui casi di pedofilia riguardanti membri del clero belga, perché tutti casi remoti nel tempo e quindi prescritti. Se la legge dello Stato soprassedeva, non così la Chiesa belga, che nel 1998 nominava una commissione indipendente d’indagine incaricata di raccogliere casi. Era quindi la Chiesa che si muoveva per prima desiderando fare verità.
Fino al blitz del 24 giugno scorso. Che La Repubblica titolava: «Pedofilia, la polizia dai vescovi belgi», con le tre parole sapientemente accostate: pedofilia-polizia-vescovi, come se questi ultimi fossero sotto inchiesta come presunti pedofili.
E proprio così, in modo del tutto errato, esordiva Andrea Bonanni da Bruxelles: «La magistratura mette sotto inchiesta i vertici della Chiesa belga». Il quotidiano definiva la perquisizione – quasi un sequestro durato nove ore dei vescovi belgi riuniti in assemblea – «anti pedofilia», suggerendo tra le righe che l’intera Chiesa belga sia sospettata, o comunque complice di pedofili. Venivano perfino aperte le tombe di due arcivescovi, senza suscitare particolare stupore, figuriamoci indignazione, nella stampa nazionale.
Riassumiamo.
Si scrive che l’ex primate del Belgio, il cardinale Danneels, tra l’altro per anni presentato come "progressista" ed elogiato per le sue aperture, specialmente in campo sociale, sia «sotto inchiesta». Non è vero, ma non compare alcuna rettifica. Si adombra che la Chiesa belga abbia chissà che cosa da nascondere, quando invece il materiale sequestrato è stato accumulato in oltre dieci anni di lavoro indipendente, mentre la magistratura non faceva niente.
La stile, assai italiano, è questo. Un esempio lampante è sui video di tutte le redazioni la mattina del 3 luglio.
L’agenzia France Press alle 10.34 lancia una notizia con questo titolo: «Belgio: il ministro della giustizia disapprova il metodo brutale della polizia». Tutto il lancio riguarda la perquisizione del 24 giugno, i 450 dossier sequestrati, le dimissioni della commissione che li aveva raccolti sotto la garanzia, data alle vittime, di restare anonime. Nulla su Danneels. Alle 13.34, esattamente tre ore dopo, l’Ansa "traduce" e ribalta con questo titolo: «Belgio; stampa, cardinal Danneels presto da giudici. Sarà sentito su "silenzi" su abusi sessuali Chiesa belga». Alla denuncia del ministro viene concessa una riga, l’ultima.
Ma il peggio deve ancora venire.
7 luglio, Repubblica: «Il cardinale nascose dossier sul "mostro"». Corriere della sera: «Il dossier segreto su Dutroux nell’arcivescovado del Belgio». Stampa: «Foto del caso Dutroux tra le carte dell’Arcivescovado». Terribile, si lascia sospettare una qualche complicità. O almeno omertà della Chiesa con il tristemente famoso mostro di Marcinelle. In realtà ben tre dvd di documentazione erano circolati tra i giornalisti nel 2004; uno di questi era stato inviato all’Arcivescovado dal foglio satirico anglofono The Sprout, finendo poi negli scantinati, dove l’avrebbe trovato la polizia. Una bufala; ma nessun giornale rettificava.
Ma lo volete il peggio del peggio? Ieri, il Giornale: «Nel computer del cardinale c’è la foto di una bimba nuda».
Il Riformista: «Foto shock nell’inchiesta belga. Bimba nuda nel pc del Cardinale». Questi i titoli terrificanti. La foto però è stata scaricata automaticamente nei file temporanei durante una visita sul sito della televisione Vrt, spiegavano ieri dalla Procura, e faceva parte di una serie di istantanee legate ad un concorso per artisti dilettanti.
Vescovi "sequestrati" per nove ore; tombe violate; foto per nulla segrete spacciate per tali; foto finite casualmente in un file temporaneo divengono ulteriore fango schizzato addosso al cardinale. Il quale mantiene una calma esemplare. Il suo portavoce, Hans Geybels, afferma che «si mantiene saldo come una roccia, con un atteggiamento di fermezza avendo la coscienza tranquilla». Sulla coscienza di chi, in queste ore, sta scientificamente martellando la Chiesa, operando una lucida disinformazione, preferiamo non fare commenti.

© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010 consultabile online anche qui.

Infatti lasciamo perdere le coscienze ma di cio' che scrivono certi giornalisti dovrebbero occuparsi giudici ed avvocati.
Inutile lamentarsi: i media conoscono un solo linguaggio, quello del denaro sonante
.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

QUalcuno si ricorda, neanche un anno fa (28 agosto) il killeraggio di Boffo?
Stessa cosa.
Spero che nel frattempo qualuno abbia imparato qualcosa e partano raffiche di querele e sopratutto rischieste di danni morali e materiali verso i giornalisti e le testate che hanno pubblicato certe falsita'.

Anonimo ha detto...

La miglior difesa e l'attacco.
L'attacco contro la stampa massonica e laicista non è semplicemente controbattere a delle calunnie... ma una forma di carità. Perchè la carità si esplicita nella verità. La società di oggi è condizionata ormai totalmente dalla menzogna.
Inoltre i cristiani europei devono trovare delle modalità per esprimere solidarietà alla Chiesa Belga.

Anonimo ha detto...

Killeraggio di Boffo?

Anonimo rileggiti questo articolo: http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_01/terni_boffo_gip_decreto_penale_d85fd2ac-96e5-11de-864c-00144f02aabc.shtml
in particolare: "Nel decreto penale si legge che Dino Boffo è stato imputato «del reato di cui all'articolo 660 c.p. perché, effettuando ripetute chiamate sulle sue utenze telefoniche nel corso delle quali la ingiuriava anche alludendo ai rapporti sessuali con il suo compagno (condotta di reato per la quale è stata presentata remissione di querela) per petulanza e biasimevoli motivi recava molestia a '...omissis...'. "

Ora non facciamo passare Boffo per Madre Teresa di Calcutta, per favore!

E poi la maggior parte dei vescovi belgi con quei media massonici ci andavano a braccetto! O forse ci siamo dimenticati il catechismo con la lode alla sessualità infantile? Ci siamo dimenticati degli appelli volutamente inascoltati dei genitori? ci siamo dimenticati dell'incontro segreto con la famiglia della vittima del vescovo pedofilo, con incarichi di rilievo nell'educazione cattolica, accompagnato dal cardinale, che tutto fece tranne che seguire le linee guida?

Fa male vedere la Chiesa attaccata, ma se ciò significa difendere certa gentaglia, allora non sono assolutamente d'accordo e andate proprio contro la linea della trasparenza de Papa che SEMPRE ha rigettato la teoria complottistica e ha asserito che il male è negli uomini di Chiesa che sbagliano.


Jacu

A.R. ha detto...

Forse c'è anche da dire che gli "amici" potenti e ultraliberali di ieri della Chiesa belga, non le possono perdononare il vero e proprio voltafaccia sulla pedofilia di cui, finalemente, ha preso coscienza. Certo può dar fastidio questa persecuzione, ma ci si deve chiedere se si proprio del tutto inaspettata. Se per anni hai taciuto, anzi, come in Belgio hai sostenuto la causa della liberalizzazione dei costumi sessuali, poi non puoi lamentarti se quelli che ti applaudivano ieri, oggi ti attaccano. Quelli che hanno cambiato idea non sono i persecutori, sono i perseguitati!

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

Come dice padre Livio, non c'è peggior pagatore di Satana!
La chiesa belga ha dato scandalo con la liberalizzazione e con il modernismo: io, adulto, arrossisco a vedere certe pagine del catechismo proposto ai giovani belgi!
Questo è un motivo grande perchè non sia solidale con i prelati in questione, ma, carto, la verità e la giustizia devono essere al primo posto.
Per il catechismo, chi lo ha approntato si ritiri a vita monastica, con cilicio e digiuno!
E' uno scandalo che grida vendetta verso Dio!