Indagine della procura di Bruxelles sulle perquisizioni a Mechelen
Bruxelles, 6. In seguito a due richieste inviate dal cardinale Godfried Danneels, arcivescovo emerito di Mechelen-Brussel, e dal suo legale Fernand Keuleneer, la procura generale di Bruxelles ha deciso ieri di aprire un'indagine per verificare il pieno rispetto della legalità nel corso delle perquisizioni, avvenute il 24 giugno, nella sede dell'arcivescovado e nella cattedrale di Mechelen. Queste perquisizioni erano state decise dalla magistratura belga nell'ambito dell'inchiesta sui presunti casi di pedofilia che coinvolgerebbero alcuni membri della Chiesa cattolica in Belgio.
Secondo il resoconto pubblicato ieri dal quotidiano in lingua fiamminga «De Standaard», nei messaggi indirizzati al procuratore di Bruxelles vengono posti in evidenza dodici punti critici sui quali si ipotizza il mancato rispetto delle regole nel corso delle perquisizioni. Tra l'altro, al magistrato è stato chiesto di verificare se il grande spiegamento di polizia messo in campo per compiere le perquisizioni a Mechelen sia stato commisurato agli obiettivi delle ricerche e delle informazioni disponibili agli investigatori.
Nel messaggio inviato alla procura generale di Bruxelles, Keuleneer chiede che vengano accertate le procedure adottate dagli investigatori per assicurare, al momento della confisca, la riservatezza sulle informazioni contenute nei 475 dossier che erano in possesso della commissione indipendente guidata dal professore Peter Andraessens, che da mesi raccoglieva testimonianze e confidenze sui casi di pedofilia in Belgio. Nel corso di una conferenza stampa successiva alla confisca, Andraessens si era dichiarato «scioccato» per le modalità seguite dagli inquirenti e si era dimostrato molto preoccupato per i rischi sulla riservatezza dell'identità delle persone citate nei dossier.
(©L'Osservatore Romano - 7 luglio 2010)
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