Le lezioni di Ratzinger da Tubinga a Ratisbona. Mons. Muller: «La lectio magistralis del 2006 momento magico» (Viana)

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il libro

Le lezioni di Ratzinger da Tubinga a Ratisbona
Tra fede e ragione matrimonio indissolubile

Il vescovo tedesco ha riletto i passaggi-chiave del pensiero del Pontefice
«La lectio magistralis del 2006 momento magico»

DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI

PAOLO VIANA

Mentre compulsa davanti al popolo del Meeting il primo tomo dell’opera omnia del Papa, il pensiero del vescovo di Ratisbona corre alla giovinezza. Alle aule universitarie, al Sessantotto e a quella 'Introduzione al Cristianesimo' che di Benedetto XVI è l’opera, se non più letta, certamente più citata.
Testo 'geniale' per Gerhard Ludwig Muller, frutto delle lezioni tenute da Ratzinger a Tubinga quando il prelato cui il Papa ha affidato il compito di raccogliere i suoi scritti era ancora una matricola.
«Nella burrascosa epoca delle rivolte studentesche e del generale disorientamento teologico – ha ricordato domenica – quell’opera offriva una chiave sicura per accostarsi al profondo mistero della rivelazione cristiana ». Il cammino si compie in sedici volumi, editi dalla Libreria Editrice Vaticana.
Il primo, dedicato alla teologia della liturgia, è stato presentato in anteprima a Rimini da Muller, da monsignor Giuseppe Costa, direttore della Lev, e da Roberto Fontolan, direttore del centro internazionale di Comunione e Liberazione.
Perché il Papa abbia voluto aprire la raccolta con la teologia della liturgia ce lo spiega nella prefazione, dove ricorda l’imprinting ricevuto, giovane studente di teologia, nel 1946 leggendo un libretto di Romano Guardini che segnò l’avvio del Movimento liturgico in Germania. Fino ad allora, scrive il Papa, «la liturgia assomigliava a un affresco che si era conservato intatto, ma quasi nascosto da un successivo intonaco » e «grazie al movimento liturgico e al Vaticano II l’affresco è stato rimesso a nudo».
La speranza del Papa è che la 'Teologia della liturgia' – stesso titolo del testo di Guardini – dia impulso «in modo nuovo a qualcosa come un Movimento liturgico ». Nell’incontro riminese, il presule ha raccontato il rapporto tra Ratzinger e Ratisbona e ha ricordato la lectio magistralis tenuta nel 2006 e che fu occasione per feroci polemiche antipapali, definendola «un momento magico nella storia universitaria non solo tedesca».
La scelta di Ratisbona per fondare l’Istituto Benedetto XVI e dare il via alla raccolta degli scritti non è casuale: «L’intima connessione tra ragione e fede», ha ricordato Muller, attraversa tutto il pensiero di Ratzinger e si inserisce nella «grande tradizione delle scienze teologiche che, nella struttura globale dell’università, può fungere da elemento di connessione onnicomprensiva ». Ratisbona, ha concluso, per la teologia ratzingeriana è una sorta di genius loci.

© Copyright Avvenire, 24 agosto 2010