mercoledì 1 settembre 2010

Padre Samir: «Gheddafi e islam? Va preso sul serio» (Geninazzi)


Vedi anche:

Il Papa: l'annuncio cristiano rinnovi il mondo (Izzo)

Gheddafi, i vescovi: «Incresciosa messa in scena» (Calabrò). Il Vaticano invece sceglie, come sempre, di tacere

Pedofilia, un cardinale belga tentò di insabbiare (Monteforte)

Si dimette Mons. Marchetto (Tornielli)

A pochi giorni dalla visita del Papa in GB si intensifica l'ostilità anticattolica (Zenit)

Il Guardian mette nero su bianco tutti gli stereotipi su Papa Benedetto nella speranza (quasi disperata) che il viaggio sia un insuccesso

In GB il Papa troverà una chiesa debole e timida nel confronto con i suoi detrattori (Peter Stanford)

Un ex allievo del Papa: da professore ci dava l'intera giornata e anche di più (Izzo)

Fr. Ed Tomlinson lamenta che gli Anglocattolici che vogliono l'unità incontrano resistenze non solo in patria ma anche a Roma a causa della loro passione per l'ortodossia e la tradizione

Mons. Robert Sarah: Dal rais provocazione e poco rispetto del Papa ma in Europa preoccupa di più il relativismo (La Rocca)

La diocesi di Davenport (già fallita per i risarcimenti da abusi) raccoglie a sorpresa dai fedeli 22 milioni di dollari per ripartire

Due imperdibili articoli di G. Horst sul nuovo numero di Vatican Magazin. Elogio della linea del Papa: l'uso del bastone come servizio d'amore

Ecumenismo, Mons. Kock (ottimo!): il dicastero non è a se stante ma dipende dal Papa (Izzo)

Troppi fedeli,udienza speciale (Galeazzi)

Il relatore monsignor Koch racconta l'esperienza dell'incontro a Castel Gandolfo: Un dibattito vivace e ricco di interventi (O.R.)

L'omelia del cardinale Christoph Schönborn: Mitezza e umiltà trasformano l'oltraggio in benedizione (Osservatore Romano)

Domani per la prima volta l'udienza generale si terrà in nella piazza principale di Castel Gandolfo (Adnkronos)

Domani si celebra la quinta Giornata per la salvaguardia del creato (Izzo)

Gheddafi, Maurizio Lupi: Basta offrire il palcoscenico al dittatore (Stampa)

Mons. Nichols non esclude un incontro del Papa con le vittime di abusi durante il viaggio in GB

I vescovi tedeschi approvano nuove linee guida contro gli abusi sessuali nella Chiesa

Benedetto XVI torna a farsi interrogare sulla fede dal tedesco Peter Seewald (Rodari)

Ratzinger, un professore attento e gentile: il ricordo degli anni accademici di mons. Jaschke, ex allievo del Papa (Radio Vaticana)

Il Papa: "Lasciamoci toccare soprattutto dalla gratitudine per il fatto che Dio esiste, che Egli è così com’è, che Egli è così com’è Gesù Cristo, che Egli – nonostante non abbiamo nulla da dargli e siamo pieni di colpe – ci invita alla sua mensa e vuole stare a tavola con noi" (Discorso al termine del "Ratzinger Schülerkreis")

Pubblicato entro la fine dell’anno il libro-intervista con Benedetto XVI del giornalista Peter Seewald (Radio Vaticana)

Padre Lombardi: Sta per essere pubblicato un libro-intervista con Benedetto XVI (Izzo)

Entro l'anno esce il nuovo libro-intervista del Papa con Seewald (Bandini)

Entro fine anno un libro-intervista al Papa (Ansa)

Viaggio in GB, l'ex primate anglicano: il Papa sia il benvenuto fra noi. Mons. Vincent Nichols: Benedetto XVI sarà elegante e rispettoso (Izzo)

Padre Lombardi: il libro intervista del Papa uscirà entro la fine dell'anno

Libro intervista del Santo Padre a Peter Seewald: dichiarazione di Padre Federico Lombardi

Benedetto XVI accetta di farsi intervistare da Peter Seewald che l'allora card. Ratzinger riportò alla fede (Pentin)

L’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, sulla visita del Papa: Benedetto XVI parlerà al cuore degli inglesi (Radio Vaticana)

Il proselitismo di Gheddafi. Incresciosa messa in scena o forse solo un boomerang (Tarquinio)

Una grandissima notizia: Benedetto XVI ha deciso di pubblicare un libro intervista, un nuovo dialogo con il giornalista tedesco Seewald (Tornielli)

Nuovo libro intervista di Benedetto XVI e Peter Seewald (Guido Horst)
_______________________________________

IL RAIS A ROMA

«Roma è la capitale del cattolicesimo. Eppure il leader libico è andato avanti lo stesso. È una provocazione con cui dobbiamo fare i conti Dobbiamo svegliarci: qual è l’Europa che vogliamo»

«Gheddafi e islam? Va preso sul serio»

Padre Samir: starei attento a liquidare quelle parole come una boutade. Le previsioni sono preoccupanti

DI LUIGI GENINAZZI

Attenzione al Colonnello di Tripoli in visita a Roma. La tenda beduina, le amazzoni che gli fanno da guardia del corpo, le belle ragazze che vuole indottrinare, tutto questo fa parte del solito teatrino di cui ama circondarsi il leader libico. Ma non è solo folklore. «Lo spettacolo sarà anche un po’ ridicolo ma quel che ha detto Gheddafi a proposito di una futura Europa musulmana va preso terribilmente sul serio». È l’opinione di Samir Khalil Samir, islamologo di fama internazionale. Gesuita di origini egiziane, padre Samir è docente al Pontificio Istituto Orientale di Roma, alla Cattolica di Milano e all’università di Beirut, impegnato nel dialogo interreligioso e consulente del Vaticano. E sul presidente della Jiamahiria ha un giudizio molto chiaro.

Gheddafi arriva a Roma e dice che l’islam, prima o poi, sarà la religione d’Europa. Se uno andasse a Tripoli e invitasse i cittadini libici ad abbracciare il cristianesimo cosa succederebbe?

Scoppierebbe il finimondo ed il malcapitato predicatore verrebbe immediatamente arrestato e condannato per il reato di proselitismo. In Libia, così come in ogni altro Paese islamico, non ci puoi neanche metter piede se sei sospettato di voler esercitare un’attività missionaria. Ma quel che è vietato ai cristiani è un dovere per i musulmani. Non soltanto per i singoli credenti ma anche per gli Stati. Ogni Paese musulmano ha un ufficio per la 'Dawa', il termine arabo che indica il proselitismo. La Libia ad esempio ha un ufficio incaricato della 'Dawa' per tutto il continente africano. Gheddafi ne ha idelamente aperto uno anche per l’Europa.

Qualcuno la considera una buffonata, qualche altro una provocazione. Lei come la vede?

Iniziamo col dire che Gheddafi è abituato a tenere simili discorsi. L’ultima volta l’ha fatto davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 23 settembre dello scorso anno. Lui sa bene che, a differenza dei leader degli altri Paesi islamici che non lo degnano di grande considerazione e lo trattano alla stregua di un giullare, i popoli musulmani lo ammirano perchè predica il Corano a tutto il mondo. E devo dire che, dal punto di vista della religione islamica, il suo discorso non fa una grinza. Nei suoi incontri romani ha affermato che l’islam è l’ultima religione rivelata e che per questo ha cancellato il giudaismo e il cristianesimo. Nessun musulmano lo può contraddire.

Ma ha pure aggiunto che l’Europa è destinata a diventare islamica. Va preso sul serio?

Diciamo che si tratta di una previsione non certo campata in aria. Ed io starei attento a liquidarla come una boutade di poco conto. Guardiamo ai fatti. Gli europei hanno un tasso di natalità molto basso, in media l’1,38%, vale a dire la metà di quello degli immigrati di provenienza extracomunitaria, in gran parte musulmani. I demografi prevedono che entro il 2050 un quarto della popolazione europea sarà islamica. Se il trend non cambia l’Europa un giorno si ritroverà abitata in maggioranza da musulmani. E di fatto, se la Turchia entrerà nella Ue, ciò significherà che un grosso pezzo del mondo islamico, almeno a livello socio­logico, farà parte dell’Europa. C’è poi il fattore culturale: nel nostro continente diminuisce progressivamente la pratica cristiana, dilaga l’indifferentismo religioso ed il cristianesimo viene spesso deriso e osteggiato mentre l’islam diventa sempre più propagandistico e intollerante.

Mentre noi, permettendo a Gheddafi di tenere il suo discorso a Roma, abbiamo dato una bella dimostrazione di tolleranza...

È così, e lo dico senza alcuna ironia. Anche se mi permetto di notare che Roma non è Hyde Park ma la capitale del cattolicesimo. Io penso che dobbiamo fare i conti con la provocazione lanciata da Gheddafi. Dobbiamo svegliarci: qual è l’Europa che vogliamo? Ha un valore e un’influenza solo economica?

Forse è proprio per questo che Gheddafi a Roma può dire quel che vuole sull’islam: la Libia è un importante partner economico dell’Italia, meglio non contrariarla...

Capisco queste considerazioni, ma dobbiamo agire con coerenza. Non possiamo riempirci continuamente la bocca di belle parole sui diritti umani quando ci rivolgiamo all’interno dell’Europa, e poi far finta di niente con un capo di Stato straniero che è al potere da 41 anni e spesso ha mostrato disprezzo per i dirtti fondamentali della persona umana. Lo ha dimostrato anche recentemente con centinaia di eritrei rinchiusi nei campi di detenzione. Lui non parla solo di affari, si atteggia a predicatore dell’islam. Qualcuno gli faccia notare che per noi gli affari non sono tutto.

© Copyright Avvenire, 31 agosto 2010

Nessun commento: